A volte, rovistando…..[Un tuffo nel passato]

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I Giardini Pubblici [Un tuffo nel passato] CorriereAl 20di Tony Frisina

 

 

A volte, rovistando nel mio archivio alla ricerca di cartoline di Alessandria per la consueta rubrica settimanale, mi imbatto in soggetti che – seppure non riguardino la nostra città – per diversi motivi racchiudono piccole curiosità, a mio giudizio molto interessanti.

Così è nel caso che propongo oggi; sono due cartoline spedite da altrettante persone, di estrazione sociale completamente diversa anzi, oserei dire, opposta.

In una delle due trionfa l’ingenuità per via della grafia usata dal modesto scrittore, a causa degli errori di forma e per il testo un poco sgrammaticato.

Il secondo scritto che presento è presentato da una cartolina spedita da persona certamente più istruita; è una sorta di cronaca resa da una signora in villeggiatura ad un’amica, nella quale – oltre ad esprimere delicati pensieri – chiede informazioni alla sua interlocutrice circa lo stato di salute di una zia.

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                                             Fotografia Via Ozanam 14 – Milano  (oggi)

Spedita alla “Gent ma Signora Sig.ra Lina Groppi-Dolca Via Ozanam N. 14 Corso Buenos Aires Milano” il 30 Ottobre 1925, il testo dice così:

Carissima Lina grazie per la tua cara e gradita cartolina. Mi spiace assai di non A volte, rovistando.....[Un tuffo nel passato] CorriereAl 7averti a Pallanza per un po’ di giorni,  come lo speravo. Con tutto il cuore auguro che la salute della tua buona e cara zia, migliori. Ti sarò assai riconoscente se mi terrai informata. In questi giorni tristissimi ti sarò sempre vicina col pensiero ricordandoti con vivissimo affetto. Coi saluti di Vincenzo e Fiora (?) ti bacio. Annetta.”

A volte, rovistando.....[Un tuffo nel passato] CorriereAl 8Trovo la prima cartolina molto più interessante, ossia quella del modesto personaggio che da Varzo (Provincia del VerbanoCusioOssola), il 30 Maggio 1940, scrive ad una parente dicendole così: “Cara sorella, vengo scriverti questa cartolina e spero che vada a trovarvi in buona sallute, se volete sappere nottizie andate trovare il Pupo (?)  Per ora vi salluto di cuore ciao sono tuo Cognato Giovanotto.

Prima si rivolge alla signora chiamandola sorella, alla fine si congeda definendosi cognato… Boh, forse quest’uomo ha le idee alquanto confuse anche in fatto di parentela.

Probabilmente la signora Matilde – destinataria della cartolina – doveva essere abituata a ricevere questo tipo di corrispondenza dal signore, simpatico e certamente poco dotto. Le consonanti doppie si sprecano. Evidentemente il motto di questo bel tipo doveva essere “Melius est abundare quam deficere.

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Non dobbiamo dimenticare, a questo proposito, che ancora negli anni ‘40 del secolo A volte, rovistando.....[Un tuffo nel passato] CorriereAl 6scorso l’analfabetismo era molto radicato, specialmente negli strati sociali più bassi e – quindi, comunque – occorre ammirare questo signore che, seppure con semplicità, riusciva a trasmettere il proprio pensiero alla sua parente. Forse il tipo che scrive in maniera tanto ridicola – magari dialettofono – era riuscito ad apprendere le nozioni basilari della scrittura da un amico o da un parente ed aveva fatto suo, seppure in maniera alquanto empirica, l’idioma italiano.

A volte, rovistando.....[Un tuffo nel passato] CorriereAl 5Fra le decine di migliaia di cartoline delle mie collezioni si trovano certamente molte corrispondenze che potrebbero essere studiate per indagini sociali. Certi brevi scritti – come i due che oggi presento, oltre a innumerevoli altri – mi inducono a riflettere sulla gente e su certi tipi che, seppure sapessero scrivere in maniera imperfetta, erano in grado però di farsi comprendere e trasmettevano in questo modo – oltre ai pensieri – anche la loro onesta ingenuità.  Persone come questa certamente non hanno fatto la storia e chissà quale destino li avrà accompagnati nel cammino della vita. Forse di questa persona non resta più nulla e ciò che invece rimane di lui è soltanto questa semplice cartolina, tanto ingenua e sgrammaticata, come unico segno e testimonianza del suo passaggio su questa terra.

Ecco tutto. Leggendo i due testi presentati oggi si scoprono mondi oserei dire opposti, persone con storie diversissime e con nulla in comune.

Un grafologo riuscirebbe certamente a dedurre e quindi a raccontare alcune caratteristiche psicologiche attraverso l’analisi della grafia, ma a noi basta quanto detto finora.

Oggi – in omaggio alle frequenti nevicate di queste settimane – propongo qualche A volte, rovistando.....[Un tuffo nel passato] CorriereAl 3immagine di Alessandria con la neve, fotografie scattate lungo il corso degli anni ‘30; sono istantanee che nulla hanno a che fare con quanto esposto finora ma che mi piace proporre a beneficio dei lettori alessandrini che mi seguono costantemente e che aspettano curiosità relative alla città, oltre che di tutti i miei lettori.

A volte, rovistando.....[Un tuffo nel passato] CorriereAl 4Vedere Alessandria del tempo che fu con la neve non è cosa consueta, seppure nevicate anche abbondanti in questa città non siano mai mancate. Inoltre ho voluto proporre una fotografia con il monumento al Re buono[1] – sempre con la neve – per ricordare la Famiglia Reale Italiana e la recentissima traslazione del re Vittorio Emanuele III e della consorte Jelena Petrović-Njegoš, la regina Elena del Montenegro.[2]

 

 

[1] https://mag.corriereal.info/wordpress/2014/10/05/monumento-a-umberto-i-un-tuffo-nel-passato/

[2] Il 15 dicembre 2017 la salma della Regina è stata traslata da Montpellier al santuario di Vicoforte, dove il 17 dicembre successivo sono stati tumulati anche i resti di Vittorio Emanuele III da Alessandria d’Egitto.