Code alle mense dei poveri e scuola nel caos. Il futuro sarà un microchip? [Le Pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Notizie come questa producono tristezza e rabbia: “Anche i bambini in coda alla mensa dei frati. Padre Roberto: “Non era mai successo, oggi la città è più povera”.
Si legge: “Il convento dei frati di Alessandria è abituato a riorganizzarsi. L’ha fatto durante il primo lockdown, lo sta sperimentando anche in queste settimane in cui sono passati (di nuovo) dai piatti ai sacchetti. Che però i volontari consegnano a trenta persone in più al giorno. Fra loro, purtroppo, ci sono anche i bambini. È la prima volta che capita”. Padre Roberto nell’intervista racconta che oltre i poveri africani, e qualche senza tetto già conosciuto, oggi davanti alla porta del convento a mettersi in fila ci sono anziani che con la minima pensione non ce la fanno a sostenere i costi di un’abitazione e nutrirsi, e sono pure aumentate le famiglie che non riescono nemmeno a fare la spesa per mangiare. Famiglie con bambini e neonati, genitori fino a poco tempo fa con un impiego fisso che a causa lockdown hanno perso il lavoro e non trovano altro, e senza un reddito non riescono più a sopperire alle necessità essenziali della famiglia, compreso il riscaldamento in questo periodo dell’anno. Padre Roberto denuncia che alcuni ragazzini che frequentano le medie e altri che vanno alle superiori non possono seguire le lezioni a distanza per mancanza di internet e strumenti informatici, e questo innesca un’ulteriore povertà, quella educativa procurata dalle limitazioni imposte dalla pandemia. Per questo Padre Roberto chiede aiuto, le ricadute economiche della pandemia potrebbero causare un aumento del numero di bambini in condizioni di povertà familiare, è il costo sociale imposto ai minori dal Covid. “Restate a casa” non ha voluto dire la stessa cosa per tutti, e non è vero che il virus ci ha resi tutti uguali. C’è chi ha la casa grande e chi ce l’ha piccola, chi ha risorse e chi no, chi riesce a seguire figli e chi non ce la fa, chi ha perso il lavoro e chi può lavorare da casa. In qualche modo il “restate a casa” ha ampliato e reso più visibili le disparità. Un avvocato ha postato un tweet rivolto al Quirinale con scritto: “@Quirinale – “Anche i bambini in coda alla mensa dei frati. Dopo le immagini della fila davanti al “Pane Quotidiano” di Milano credo, Presidente, molto sommessamente, che Lei debba scavalcare il protocollo istituzionale … ne prenda atto …”. Caro avvocato F.L., dal Quirinale a palazzo Chigi in giù vedono tutto, ma hanno lo stesso cuore di Ebenezer Scrooge, il personaggio di Charles Dickens nel romanzo il “Canto di Natale”. Con la differenza che loro non si fanno mancare nulla e non pensano che i bambini vanno protetti, e che non deve mai mancare loro cibo, scuola, un caldo focolaio e una famiglia serena.
Voto: 2

 

2) Con la scuola il Governo ha fallito. Tra le promesse estive e i conseguenti ritardi, sino al rientro in aula dopo mesi di lezioni a distanza, abbiamo assistito ad uno spettacolo penoso. Sicuramente ogni responsabile dà la colpa ad altri, fatto sta che non si è vista nessuna organizzazione nei trasporti adeguati al distanziamento, e poi mancanza di personale, classi non approntate alle regole Covid. Oggi si legge che finalmente e dopo tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico, udite, udite…. sono arrivati 1.893 banchi a rotelle nelle scuole della provincia che da notizia vanno ad assommarsi ai 5.700 nuovi banchi monoposto, con una copertura del 100% del fabbisogno,… copertura totale dopo ben tre mesi dall’inizio scolastico?
Meglio tardi che mai, ma il Governo con il suo Ministro e i burocrati sin qui ha sbagliato quasi tutto, tempi e modi. Passi la primavera, ma si sono fatti trovare completamente impreparati alla ripartenza di settembre su banchi, insegnanti, personale non docente, strumenti e organizzazione del lavoro, trasporti.  Eppure un’alternativa c’era, eccome.
Ossia inviare fondi adeguati ai Comuni e alle Province, e assumere il personale necessario. Risultato? Classi seconde, terze medie, superiori e università a casa con tutte le problematiche per poter essere tutti attrezzati di pc e linee internet coperte dal segnale. Eppure la Ministra Azzolina a giugno raccontava in ogni trasmissione TV: “Tutti a scuola a settembre”.
Nell’articolo si leggono dubbi e critiche dei dirigenti scolastici, comuni, regioni, organizzazioni sindacali, e i loro dubbi si sono rivelati fondati. In questi giorni emerge un altro problema sul caos nelle scuole, 48 ore prima delle vacanze natalizie. Migliaia di docenti e di operatori scolastici torneranno infatti a casa prima dello stop agli spostamenti del 21 dicembre, lasciando scoperte le scuole il 21 e il 22 dicembre. Un problema concreto, a cui il Governo non ha pensato: le scuole in presenza, elementari e medie, dovranno cercare supplenti che, quest’anno, sono introvabili.
Con tale Governo strampalato non ci resta che piangere….
Voto: 4

 

3) A volte a pensar male ci si azzecca. Ricevo spesso sfoghi, arrabbiature e opinioni sul momento che stiamo viviamo. Il “pensiero” che riporterò non ho voluto ignorarlo, me l’ha inviato un amico e trovo che sia rappresentativo della preoccupazione di molti italiani.
Il Covid per un certo verso è arrivato come ‘la manna del cielo’ per quei gruppi di forti poteri globali con una strategia di manipolazione di massa nelle politiche, nelle economie, in ambito militare, sociali e perché no, di tipo sanitario. Ossia qualcuno forse sta sperimentando la possibilità di plasmare l’opinione pubblica, spaventandola e manipolandola per controllare meglio i popoli.
Ecco la riflessione dell’amico che mi scrive: “Purtroppo a leggere certe notizie si capisce bene dove “chi comanda” (concordo in pieno con le teorie sulle manipolazioni Mainstream non solo della stampa ma anche della politica e dei poteri forti) ci vuole portare, penso che di questo passo e in un futuro non molto lontano ci costringeranno a metterci un microchip o tag rfid sotto pelle…è questo il loro vero obbiettivo! D’altra parte negli Usa questo “progetto” cercano di portarlo avanti da almeno 15 anni, viene spacciato come un vantaggio medico (in teoria nel chip sotto pelle potremmo avere tutta la nostra cartella clinica) ma anche i nostri dati personali o anche i sistemi di pagamento e in pratica anche tutti i nostri conti bancari, acquisti e consumi. Non sono follie ma ripeto che è un obiettivo a cui stanno puntando “i GRANDI SISTEMI” tra cui ovviamente anche le banche che sono in grande difficoltà, così come quelli che ci governano. Il vaccino non sarà obbligatorio ma di fatto lo diverrà se ti vorrai spostare e non vorrai fare l’eremita…poi quando servirà anche per entrare nei negozi e supermercati per poter mangiare sarà obbligatorio per tutti. Io per ora come molti cedo volentieri la mia dose di vaccino anti COVID perché, avendo sviluppato un minimo di anticorpi causa Covid già fatto a marzo, in teoria dovrei essere vaccinato tra gli ultimi, e solo dopo i vari migranti presenti in Italia (secondo lo schema del “fenomeno” Arcuri), non sono affatto dispiaciuto di questo, preferisco aspettare. Per capire inoltre come siamo governati e indirizzati anche scientificamente basta guardare le decisioni prese per l’IDROSSICLOROCHINA (PLAQUENIL). A marzo aprile tutti curati a casa con questo farmaco (anche io…) poi in estate proibito da AIFA e ora nuovamente autorizzato e consigliato per le cure! Manicomio sanitario! Ecco come ci manipolano lentamente con i media mainstream. Noi esseri umani ci facciamo manipolare come marionette, io lo vedo ogni giorno nel mio piccolo”. L’amico conclude con un P.S.: “Oltre ai vaccini meglio sviluppare anche i farmaci che curano, come il Molnupiravir”. Giusto riportare il pensiero delle persone comuni per dimostrare a “lor signori” che non viviamo sopra un pero, alcuni di noi hanno il sentore di quel che diverrà il nostro prossimo futuro: “Prima o poi avremo tutti un microchip sottopelle. Haley Weiss, The Atlantic, Stati Uniti”. Chi sopravviverà vedrà.
Voto: 5