10 alla Giunta Cuttica, 2 al Premier Conte Donna Prassede [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) Certe notizie sono un “invito a nozze”: “La Corte dei Conti approva il Piano di Riequilibrio del comune di Alessandria. Cuttica e Lumiera: “Premiati tre anni di lavoro serio: la strada del risanamento è tracciata”. Finalmente una buona notizia per la città, e se lo dice la Corte dei Conti che ha approvato il piano di riequilibrio, non dovrebbero più esserci sorprese, come è avvenuto nel giugno 2017, dopo la proclamazione del Sindaco Cuttica di Revigliasco, il Sindaco uscente Rita Rossa dichiarò agli organi di informazione: “Lasciamo alla città i conti in ordine, riconsegnando la cassa con 13 milioni di disponibilità e nessun anticipo di tesoreria utilizzato. Ora faremo un’opposizione puntuale e leale, a testa alta per il duro e difficile lavoro svolto con onestà, senso di responsabilità e trasparenza”. Ma non è stato così, a febbraio 2019, venti mesi dopo, questa notizia: “Un tris di pagelle sui conti del Comune: “Palazzo Rosso e il risanamento dei conti: la storia infinita! [Le pagelle di GZL]”.Ma alla notizia di approvazione del Piano di Riequilibrio la minoranza comunale, pur apprezzando, bontà sua, la decisione della Corte dei Conti, parte con una “filippica” zeppa di contrarietà: “Alessandria: sul sì della Corte dei Conti al piano di riequilibrio il botta e risposta tra Pd-M5S e Giunta”.
Alle critiche della minoranza replicano i componenti di Forza Italia: “Forza Italia sul piano di rientro del Comune di Alessandria: “Parlano i fatti, dopo le falsità del centro sinistra”.
Questo l’incipit: “Abbiamo rischiato un ulteriore dissesto, dopo quello inutile e frettoloso della Giunta Rossa, ma con tanto lavoro e tanti sacrifici siamo riusciti ad evitarlo. Nel 2019 la Corte dei conti ci aveva scritto che i bilanci approvati dalla precedente amministrazione, compresi tra il 2012 e il 2017, non avevano tenuto conto di un importante debito”.
In sostanza, dal 2002 a seguire le varie amministrazioni non hanno brillato nel gestire il bene comune e i danni sono evidenti, ma nessuno è capace di recitare un “mea culpa”, assumendosi un po’ di responsabilità. Questa è la politica, sempre pronta a generare profondi contrasti e litigiosità che non produce nulla di buono. Ma oggi conta solo aver intrapreso un percorso di risanamento serio, finalmente certificato. Un plauso al sidaco Cuttica e alla sua giunta.
Voto: 10

 

2) Ma c’è ancora qualcuno che ha il coraggio di difendere questo Governo e le forze politiche che lo tengono in piedi? Ci vuole un bel coraggio! La notizia: “Emergenza neve: “Non si chiedano miracoli ad un ente dimenticato. La Provincia chiede aiuto al Governo dopo le nevicate degli ultimi giorni”.
Le strade provinciali sono in abbandono da anni, ora inevitabile è già arrivata, o forse tornerà nei mesi invernali, l’emergenza neve.
Ricordiamo allora a a chi legge questa pagella che il caos lo ha creato la riforma dell’ex ministro Delrio nel governo Renzi, mettendo le Province in una situazione gravissima. Voleva addirittura cancellarle con il referendum, e nonostante la bocciatura degli italiani nulla è stato fatto per ripristinare funzioni e allocare risorse. Le Province sono nel limbo, costrette a gestire oltre 5.100 edifici scolastici e circa l’80% della rete viaria nazionale senza soldi e con dipendenti insufficienti per numero, e spesso prossimi alla pensione. Le strade di casa nostra sono piene di buche, e lo saranno ancor più nei prossimi mesi. A fine gennaio 2020 si leggeva questa notizia: “Tornano di competenza dello Stato oltre 300 chilometri di strade provinciali, liberando risorse che Palazzo Ghilini potrà usare per la rete viaria minore, in grave affanno dopo il maltempo dei mesi scorsi”.Il passaggio della competenza sulla manutenzione strade tra Provincia e ANAS era previsto ad aprile 2020, e sembrava una buona soluzione visto che ANAS è una S.p.A. italiana, entrata a far parte da gennaio 2018 nel gruppo societario di Ferrovie dello Stato Italiane, e il denaro per tenere in ordine le strade non le manca. Ma il subentro fu spostato ad ottobre, e ora se ne riparlerà ad aprile 2021. In questo articolo si può leggere la delusione delle Province, che fanno salti mortali per fornire quel poco di servizi che possono: “Solo ad aprile strade provinciali ad Anas: la Provincia delusa e in difficoltà”.
Siamo a dicembre e può capitare che nevichi, i costi per lo sgombero sono alti, poco personale e poco denaro generano disagio per i cittadini, che pagano le tasse e si arrabbiano giustamente. Ma è ingiusto prendersela con la Provincia, chi incamera denaro delle tasse è lo Stato, e lo Stato è colpevole di non erogare i fondi necessari alle Province. Fa specie che nessun parlamentare sollevi con forza la questione, sempre ammesso che il Parlamento eserciti ancora il ruolo sancito dalla Costituzione. Dato l’atteggiamento dell’attuale esecutivo è lecito avere seri dubbi al riguardo.
Voto: 2

 

3) Giuseppe Conte, “donna Prassede” della situazione. Lo ha così definito l’ex Presidente del Senato Marcello Pera durante la trasmissione di Barbara Palombelli su Rete4, “Stasera Italia”, commentando il premier alle prese con l’illustrazione dell’ennesimo DPCM: quello di Natale. Spassoso l’intervento di Pera, che ha commentato con questa frase: “Conte come Prassede è animato dall’ottima intenzione di fare del bene al prossimo, ciò che gli manca è però la capacità, capire che cosa esattamente è il bene (per sé e per gli altri) e in che modo esso vada perseguito. non nutrendo dubbi: ciò che è giusto per lui è giusto in assoluto, sentendosi legittimato a comportarsi come meglio crede, perché la bontà dei fini che intende raggiungere giustifica, ai suoi occhi, l’impiego di qualsiasi mezzo, inanellando però un errore dietro l’altro”. Questa definizione di Pera su Conte ha suscitato la risata degli altri ospiti presenti nella trasmissione, e anche la mia. Come ormai è sotto gli occhi di tutti, mentre il Paese va a rotoli, Conte cosa fa? Anziché recarsi in Parlamento a discutere su cosa sia meglio per gli italiani, preferisce decidere tutto da solo. Conte grazie al Covid con in suoi Decreti decide e agisce senza ascoltare le istanze regionali, bypassando il Parlamento e con l’ultimo Dpcm ha ‘blindato’ il Natale e le feste del periodo. Eppure solo due mesi fa fece questa dichiarazione: “Quando si affronta una guerra non si può dire se hai fatto abbastanza per vincere. Gli italiani sono più stanchi e frustrati, ma ce la faremo pure questa volta. E passeremo un Natale sereno”. Lo si legge in questo articolo del 26 ottobre: “L’ultima follia di Conte: Vaccino e Natale sereno. Giuseppi fa l’ottimista e promette fiumi di denari. Cancellata l’Imu e subito soldi sui conti correnti”.
Già un sereno Natale! “Donna Prassede”(alias Conte), ascoltando solo se stesso con un testo preconfezionato senza la possibilità di essere valutato dai territori, ha prodotto una situazione come questa: “Dpcm, assessore Borasio: “No a spostamenti tra Comuni a Natale? Rasentiamo la follia”.Ma c’è di più, leggete la frase nell’elenco del Dpcm a proposito del punto Cene in casa e veglioni: “Non possiamo entrare nelle case e imporre limitazioni, ma diamo solo una forte raccomandazione: non ricevete persone non conviventi, la cautela è essenziale per noi e per i nostri cari”. E’ una supposta minaccia che in un futuro potrebbe avverarsi: entrare in casa degli italiani per Decreto. L’humus è quello degli anni anni 1922/1945, non trovate? Conte uomo solo al comando, che sta assumendo il diritto di dettare al popolo regole sempre più stringenti, in diretta tv e senza contraddittorio. E’ tempo di tenere una vigilanza stretta: se non ci pensano i politico eletti, vediamo di impedirlo noi popolo.
Voto: 2