Bonomi e Guala Closures: sarà la volta buona? [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

 

Il fondo Investindustrial ha annunciato una serie di accordi vincolanti per salire nel gruppo dalle radici alessandrini al prezzo di 8,20 euro per azione

 

 

Obiettivo di nuovo sul gruppo Guala Closures di Alessandria. Come finirà questa volta il tentativo di Investindustrial? Le condizioni appaiono diverse da quelle di giugno, quando il fondo guidato da Andrea Bonomi (classe 1965, nato a New York, il finanziere è il nipote di Anna Bonomi Bolchini e uno dei tre figli di Carlo; la famiglia dalla fine dell’Ottocento ha costruito un impero immobiliare a Milano) aveva lanciato un’offerta pubblica di acquisto parziale al prezzo di sei euro sulla storica società alessandrina (oggi leader mondiale nel settore di tappi e chiusure) che aveva raccolto una bassa adesione.

Investindustrial ha infatti annunciato una serie di accordi vincolanti per salire nel gruppo dei tappi al prezzo di 8,20 euro per azione. L’offerta punta al 48,9 per cento del capitale ‘fully diluted’, comprensivo delle azioni attualmente detenute da Investindustrial. L’operazione sarà condotta attraverso il veicolo Special Packaging Solutions. Seguirà un’opa totalitaria allo stesso prezzo, che incorpora un premio del 26,6 per cento sulle quotazioni medie degli ultimi sei mesi. La notizia ha fatto compiere un rimbalzo di notevole entità in Borsa, dove il titolo del gruppo nato ad Alessandria, grazie a una intuizione imprenditoriale della famiglia Guala, non ha mai registrato performance particolarmente positive, in contraddizione con i fondamentali robusti della società che oggi conta oltre 4.700 dipendenti, trenta stabilimenti produttivi che ogni anno producono oltre venti miliardi di chiusure per un fatturato di 607 milioni di euro nell’esercizio 2019. Dall’esordio a Piazza Affari con una quotazione di dieci euro, è stato registrato un andamento con il segno meno che ha portato a dimezzare il prezzo. Dai vertici di Guala Closures non sono filtrati finora commenti di alcun genere. Su alcune testate nazionali si legge comunque di valutazioni in termini di “offerta non ostile” da parte di Investindustrial.

Nei prossimi giorni sarà più chiaro l’atteggiamento del management guidato da Marco Giovannini che controlla un pacchetto azionario di minoranza. Aderiranno all’opa, oppure si opporranno?

Rispetto alle intenzioni di Bonomi, il disegno appare abbastanza chiaro: l’idea è quella di uscire dalla Borsa (sarebbe il secondo delisting nella storia della società) e farla crescere a livello internazionale attraverso future acquisizioni.

Guala Closures ha recentemente accelerato sul fronte della sostenibilità, lanciando sul mercato una nuova linea di chiusure con il marchio Blossom, nome (“fiorire” in inglese, ndr) scelto «per evocare l’idea di naturalezza». La sostenibilità si tradurrà, annuncia il gruppo industriale, nell’utilizzo del 35 per cento di materiale riciclato entro il 2025.

Nei primi nove mesi 2020 il Gruppo ha realizzato ricavi netti consolidati pari a 417,2 milioni di euro, in riduzione rispetto ai primi nove mesi 2019 di 30,9 milioni (-6,9 per cento) a cambi correnti e di 12,7 milioni (-2,8 per cento) a cambi costanti.