La sagra del contrario [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso
La “sagra del contrario” incomincia dalla fine.
Inizierà l’altro ieri ed è finita non si sa bene quando, certamente è ancora in corso.
La “sagra del contrario” è un ottimo sistema per rimettere in moto l’economia.
Quando vai dal panettiere gli rifili due filoni e lui ti dà in cambio due monete.
In edicola porti il giornale di domani e il giornalaio ti ritorna quello di ieri; in questa maniera tu sei sempre aggiornato su quello che dall’alto desiderano che tu sappia. E sei felice, oppure no, ma ciò poco importa: l’importante è che tu ci sia.
Infatti più i numeri sono alti più il territorio è meritevole di attenzione.
Questo è il concetto di democrazia che vige durante la “sagra del contrario”.
Su queste basi si poggia anche la concezione politica.
I sindaci sono eletti per quello che non sanno fare e vengono rieletti per quello che non hanno fatto, i consiglieri comunali sono nominati sulla base delle loro incompetenze e se esteticamente appaiono carini e pulitini è meglio: ciò che c’è dentro non importa.
La stessa cosa accade per le cariche provinciali, regionali e via discorrendo.
La “sagra del contrario” è molto sentita anche nei condomini.
Durante questo evento ci si saluta cordialmente, si sorride e si prende l’ascensore solo per scendere al piano terra poiché per salire è guasto.
L’impresa di pulizie, scelta a sorteggio, lavora soltanto nei giorni di pioggia e imbratta di fango e terriccio le scale ed i pianerottoli.
Non voglio tralasciare l’importanza che riveste la “sagra del contrario” nelle scuole.
È uno dei periodi più sentiti dagli studenti che possono masticare chewing gum, malmenare i compagni rubando loro la merenda e mettersi le dita nel naso senza essere rimproverati.
Anche per gli insegnanti è un periodo spensierato: voti a sproposito, ore di 5 minuti e intervalli di 55.
Durante la “sagra del contrario” nei centri e nelle periferie vengono allestiti imponenti luna park.
Le attrazioni sono uniche!
Il salone degli specchi utilizza Photoshop, ritocca tutti, giovani e vecchi, uomini e donne. Si esce felici come una Pasqua anche se è Natale.
C’è la giostra del calcinfaccia che diverte un mondo anche se fa male.
Infine ci sono gli autoscontri con l’interessante novità dell’agente di assicurazione: al termine della corsa fa un conteggio dei sinistri e distribuisce le parcelle ai piloti.
Insomma, la “sagra del contrario” è un evento unico.
Questo è un mio sogno, spero però che possa trovare posto nella nostra società che ne ha bisogno.