Un altro passo nella foresta condivisa del Parco del Po

La foresta condivisa è l’ambizioso progetto definito dagli Enti di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino e del Po torinese che, a partire dal 1° gennaio 2021, si uniranno nel Parco del Po piemontese.

L’azienda SandenVendo di Coniolo ha concretizzato il suo sostegno al progetto “foresta condivisa” con un primo contributo utile per la piantumazione di 300 alberi destinati al sito di Isola Colonia, a Palazzolo: ieri sono infatti iniziati i lavori per la messa a dimora degli alberelli su di un terreno che il parco ha acquistato per questo progetto.

Il 24 novembre 2020 è partito così, a Palazzolo Vercellese, questo programma di sostenibilità con cui l’azienda spera di portare beneficio alla biodiversità della zona, alle comunità locali e alla qualità dell’aria, assolvendo anche a 3 obiettivi del programma ONU “Agenda 2030”.

La realizzazione di una grande foresta lungo il Po piemontese è l’obiettivo e il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati – dagli Enti locali al semplice cittadino, dalle aziende agricole ad altre imprese private – è la modalità di esecuzione.

Ciascuno di noi può diventare partner della realizzazione, ognuno per le sue competenze e sensibilità; le Istituzioni rivestono un ruolo strategico di supporto dell’iniziativa e i Comuni sono il tramite nella comunicazione ai cittadini e forniscono i terreni in concessione.

singoli cittadini e le associazioni possono essere ingaggiati come volontari per la piantumazione o per la custodia delle aree, mentre le aziende agricole contribuiscono destinando alcuni terreni alla riforestazione, all’arboricoltura da legno e alla formazione di praterie, oppure creando siepi e filari, usufruendo dei finanziamenti messi a disposizione dal Piano di Sviluppo Rurale.

L’idea è quella di piantare un albero per ogni abitante delle aree protette da qui ai prossimi 10 anni, andando a costruire 200 chilometri di “foresta di vicinato”, raggiungibile dai cittadini dei centri abitati, situati nella fascia fluviale, con mezzi di trasporto sostenibili.

L’obiettivo però non è semplicemente piantare alberi, bensì riqualificare il territorio secondo un approccio di infrastruttura verde e corridoio ecologico nell’ottica di riqualificazione ambientale della fascia fluviale del Po e della aree circostanti.

La strategia di azione si attua con l’individuazione e il recupero dei terreni necessari tramite accordi con le Amministrazioni locali, con la Regione Piemonte e con i privati, proprietari di terreni, investendo su spazi localizzati in luoghi strategici per la fruizione.

Gli alberi e gli arbusti messi a dimora appartengono alle specie autoctone tipiche dei boschi ripariali, quali, ad esempio pioppo bianco e pioppo nero, farnia, cerro, frassino maggiore, olmo campestre e olmo bianco, salice bianco, ontano nero, melo e pero selvatico, nocciolo e biancospino.

 

Per saperne di più: http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/parchi-piemontesi/item/4202-una-foresta-per-due-parchi?fbclid=IwAR2fIiqr6p4YNEO-QIVGyYffDT9_aJorcRttdoZOjmaJDDmWSsLF9c9WNW0