Piccole e grandi storie Chimica verde e sviluppo sostenibile: i nuovi corsi dell’Università del Piemonte Orientale per un pianeta migliore [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

 

Due corsi di laurea all’insegna della sostenibilità e della multidisciplinarietà. L’Università del Piemonte Orientale ha avviato una revisione dell’offerta formativa che nel 2021 vedrà concretizzare due progetti innovativi per contenuti e approccio: un corso di laurea triennale in Chimica verde e un corso di laurea in Gestione ambientale e sviluppo sostenibile. In questi giorni sono iniziate le presentazioni, online, aperte a tutti «gli stakeholder interessati», per «la profilazione dei contenuti, degli obiettivi formativi generali e specifici e creare un tavolo collaborativo per il miglior esito formativo, professionale e occupazionale dei laureati» come spiega Enrico Boccaleri del Dipartimento di scienze e innovazione tecnologica (Disit) di Alessandria, coordinatore insieme a un gruppo di colleghi del corso in Chimica verde e direttore del Centro interdipartimentale sulla Sostenibilità Upo4Sustainability dell’Università del Piemonte Orientale.

Lunedì si sono svolti i primi incontri, mentre gli altri sono in programma il 26 novembre alle 16 e il 27 alle 11.30 per il corso di Chimica verde (https://meet.google.com/whr-mfbx-pok) e il 26 e 27 novembre, entrambi alle 17, per il corso di laurea in Gestione ambientale e Sviluppo sostenibile (https://meet.google.com/okm-hwjs-hcg). Le sessioni di incontro e dibattito avverranno sulla piattaforma Google Meet e sono rivolte a rappresentanti ed esponenti del mondo produttivo, economico, professionale, culturale e sociale.

Nuovi prodotti e processi

«Il corso di laurea triennale in Chimica Verde – spiega Boccaleri – si propone di utilizzare gli strumenti della Chimica in un’ottica nuova e più ampia con un nuovo orientamento didattico. Questo impegno si articola in una sinergia tra due dipartimenti (Disit e Dipartimento delle scienze del farmaco) e metodologie, con una forte impronta multidisciplinare. L’obiettivo è sviluppare nuovi prodotti e processi che puntino alla riduzione dei fabbisogni energetici, degli impatti ambientali, delle opportunità di recupero e valorizzazione di scarti e della riduzione di sottoprodotti. In definitiva, la chimica verde vede al suo orizzonte lo sviluppo di un futuro sostenibile». Il laureato avrà il compito «di attuare i principi fondamentali della chimica verde (integrandoli con gli aspetti biologici e biotecnologici e con la conoscenza delle problematiche ambientali e sociali) nei contesti di produzione di beni e servizi, dello sviluppo di processi e sostanze, nell’ambito della gestione ambientale della produzione, della valorizzazione e smaltimento di rifiuti».

Effetti dell’uomo sul pianeta

Il corso in Gestione ambientale e Sviluppo sostenibile prevede uno studio delle scienze fondamentali (chimica, fisica e biologia) come base per la comprensione dell’ambiente, dei processi naturali e degli effetti dell’uomo sul pianeta. «Lo studio – precisano all’Upo – è completato da aspetti inerenti le risorse del pianeta, processi naturali, processi antropici e il loro impatto Tutto questo nell’ottica dell’integrazione completa delle competenze. La multidisciplinarietà caratterizza il corso tramite la conoscenza degli strumenti fondamentali per la valutazione della sostenibilità dei processi e dei prodotti sia dal punto di vista energetico, sia da quello ambientale, nonché da quelli sociale e normativo». I Dipartimenti coinvolti sono il Disit, il Disei (studi per l’economia e l’impresa), il Digspes (Giurisprudenza e scienze politiche, economiche e sociali) e il Dimet (Medicina traslazionale).