10 a Don Ivo e ai Vigili del Fuoco. E poi c’è il Marchese del Grillo….[Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Nella settimana del 6 novembre, il massimo voto lo dedico a Monsignor Ivo Piccinini, il prete simbolo della nostra grande alluvione. La tragica alluvione del ’94 che ha prodotto nella nostra città dodici vittime tra San Michele e il rione Orti, oltre a chi è morto nel dopo alluvione di crepacuore, e piccoli imprenditori suicidati che avevano perso tutto compresa la speranza di ricominciare.
Dal mio archivio: “Suicida un altro alluvionato. Gli avevano negato il prestito”. In questa occasione desidero riportare la sintesi di una intervista rilasciata da Don Ivo a Massimo Brusasco (Il Piccolo) sui ricordi dell’alluvione: “Per molte settimane San Michele ha catturato l’attenzione di centinaia di persone provenienti da tutta Italia, gente che è venuta qui per aiutare a spalare il fango e per portare ogni genere di conforto, gente che di San Michele non aveva mai sentito parlare, e magari sapeva a malapena che Alessandria sta in Piemonte. Persone che ora, dopo anni, continuano a mantenere fraterni rapporti con noi. Troppe cose da dire, troppe immagini che scorrono come un film senza lieto fine, troppi volti da raccontare, emozioni da riferire, momenti da immortalare e anche persone da ringraziare, per tanti- tanti davvero, aiuti ricevuti. La solidarietà è stata straordinaria, la roulotte del nostro coordinamento con Pier Giuseppe Rossi al tempo comandante Vigili di Valenza, e come dimenticare il motocarro del compianto Luciano Friselle, quanta strada ha fatto per portare aiuti. La jeep della Caritas ambrosiana, l’impegno dei volontari del Garda, i camion della Protezione Civile di Colnago, la tenda gialla della Coldiretti, si è fatto effettivamente molto”. Per chi non conosce Don Ivo, anche se è un po’ difficile pensarlo, è sufficiente leggere questa intervita del 2015: “Don Ivo Piccinini: “Sto dalla parte dei poveri da sempre: e ad Alessandria non sono mai stati così numerosi!”
Don, come mi piace chiamarlo, per anni è sempre stato al fianco ai Comitati promossi da noi comuni cittadini, nati per la difesa idrogeologica dei nostri corsi d’acqua e per aiutare chi ha subìto danni da alluvione: i “Promotori per i diritti delle Imprese alluvionate nel Piemonte ‘94”, il Comitato “Noi dell’Osterietta”, l’Associazione “Amici del Borgo Rovereto”, il “C.AL.CA.” (Comitato alluvionati del Casalese) e il Comitato alluvionati “Oltre il fango”. Altro articolo che dimostra che Don Ivo non si tira mai indietro per perorare le giuste cause al fianco dei Comitati, quindi dei cittadini: “Gli alluvionati di San Michele a Renzi e Mattarella: “Aspettiamo i risarcimenti. Non siamo mucche da mungere”.
Tutti noi in questo anniversario lo ringraziano per il suo appoggio, con stima e affetto.
Voto: 10

 

2) Al corpo dei Vigili del Fuoco di Alessandria. Gratitudine, stima, ammirazione per il coraggio di questi uomini. Per la strage di Quargnento depositate le motivazioni: per il Gup i coniugi Vincenti sono responsabili dell’accaduto, ma viene attribuita una responsabilità anche al caposquadra Giuliano Dodero, rimasto pure lui ferito, che nella notte tra il 4 e il 5 novembre 2019 impartì l’ordine “imprudente” di entrare nella cascina. Inaccettabile la presunta accusa di “imprudenza”, che mette tristezza e nel contempo la preoccupazione che si arrivi un brutto giorno a limitare l’operatività dei Vigili del Fuoco, che di fronte all’emergenza potrebbero essere inditto a valutare rischi giudiziari personali, a fronte di vite umane da salvare senza perdere un solo secondo.
La tragedia di Quargnento: “Ordine imprudente?”, lo sfogo di uno dei feriti”.La frase del Vigile del Fuoco rimasto ferito nell’esplosione a Quargnento, Luca Trombetta, mi ha toccato e ne condivido lo sfogo : “Perché chi come noi affronta ogni giorno il pericolo non può accettare queste parole, …dove gli altri fuggono noi corriamo…” La ripeto: “dove gli altri fuggono noi corriamo”, tutti noi, politici e magistrati compresi quella frase dovremmo impararla a memoria per ricordarci quanto e cosa rappresentano questi uomini. Altro sfogo del Vigile del Fuoco Trombetta: “Tutti eroi quando si muore o si salva qualcosa che interessa, poi quando tutto è finito noi torniamo ad essere dei numeri, e nelle nostre azioni quasi – quasi ci fanno passare per incompetenti e incapaci di fare il nostro lavoro”.
Anche il terzo ferito, Roberto Borlengo, carabiniere, fa sentire la sua rabbia: “Chi è intervenuto a Quargnento non poteva sapere che la villa era vuota. E se dentro ci fosse stato qualcuno? Il Gup ha pensato a questo?”.
Voto: 10

 

3) Che strano paese siamo. Già a fine agosto iniziavano le polemiche su stop o restrizioni a fiere, sagre, mercati di paese, luna park, feste, fattorie didattiche ritenute focolai di contagi e considerate “attività non essenziali”. Al contempo però le Feste dell’Unità venivano celebrate in libertà, sia pur con alcuni accorgimenti. Stop invece ad eventi che soprattutto in autunno tengono in piedi molti settori dell’enogastronomia, colpendo i produttori e i fruitori, mantenendo tradizioni. La Coldiretti in questo articolo sottolinea i danni che ne deriveranno: “Coldiretti: “Senza sagre e feste di paese conseguenze negative per la filiera dell’economia agricola”.
Non per le feste dell’Unità, perché? Siccome sono maligna ho pensato che avranno calcolato che molti eventi e sagre sono stati cancellati causa coronavirus, quindi senza concorrenza la presenza del pubblico avrebbe potuto raggiungere numeri da record. Oppure c’è sempre la seconda ipotesi, alla Marchese del Grillo: “Io sono io e voi…”. Ci sono foto e filmati (che ho conservato) su Feste dell’Unità estive del centro nord che mostrano assembramenti, tavolate, musica. Molto probabilmente le Feste dell’Unità sono ritenute dal Governo “attività assolutamente essenziale”, e ‘zona franca’ dal Covid. Negli articoli che ho conservato si leggono gli slogan: “Bella, la voglia di comunità; Ciao, Italia ripartiamo insieme”. Quindi voglia di rinascita spiegato molto bene dal segretario cittadino Pd Modena Andrea Bortolamasi: “Veniamo da mesi durissimi, mesi di chiusure, di distanziamenti fisici e sociali. Abbiamo bisogno di ritrovarci, di tornare a una dimensione di incontro, di confronto, di comunità”. Ma va? Lo sa questo signore che sono le stesse voglie di tutti gli italiani? In un’intervista si legge una dichiarazione di Zingaretti, alla domanda: “E i possibili assembramenti?” lui risponde: “Nessuna paura, viene infatti garantito che per l’occasione sarà applicato uno specifico protocollo di sicurezza”. A parole certamente. Ho decine di link che raccontano le gioiosità di tale festa privilegiata, con presenze “super vip”, dall’immancabile Fabio Fazio a Teresa Bellanova di Italia Viva, e addirittura Laura Castelli del Movimento 5 Stelle. Nelle cronache del Fatto Quotidiano un video-racconto su Conte alla Festa dell’Unità tra selfie e lodi dei militanti: altro che distanziamento, guardatelo! Per concludere: quando è Salvini a radunare le folle, “osando” fare qualche selfie con le persone, i dem e certa informazione sono pronti a lanciare strali, ma è tutto a posto quando sono loro ad organizzare una festa. Il Marchese del Grillo fa scuola.
Voto: 2