Coldiretti: “Situazione cinghiali ormai insostenibile”

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Tortona: il Comune all'opera per contenere la presenza dei cinghiali CorriereAlI pericoli aumentano con la crescita del numero di capi, ormai da tempo fuori controllo. Per 7 persone su 10 (69%) ci sono ormai troppi esemplari sia nelle città che nelle campagne.

E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè in riferimento all’invasione dei cinghiali sul nostro territorio, una delle specie più endemiche d’Italia, dal momento che è arrivato a raddoppiare la propria popolazione da nord a sud del Paese negli ultimi dieci anni, superando la soglia dei 2 milioni di esemplari, protagonisti di una escalation di incidenti, aggressioni, incursioni fino dentro le aree urbane, dove sono arrivati a invadere vie e giardini pubblici, alla caccia di cibo in mezzo ai rifiuti.

Servono misure e controlli per ridurne la proliferazione, indispensabili per preservare le imprese del territorio e l’ambiente, evitare ulteriori incidenti e tutelare la sicurezza degli animali, dal momento che un così alto numero di esemplari accresce le probabilità di diffusione di epizoozie.

“Se continuiamo così nelle nostre campagne, a breve, ci saranno più animali selvatici che lavoratori. È necessario intervenire urgentemente per prevenire un ulteriore peggioramento della situazione cercando di trovare, una volta per tutte, una soluzione che possa permettere la convivenza con questi animali”, hanno affermato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo.

Una situazione arrivata al limite tanto che più di 8 italiani su 10 (81%), pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti incaricando personale specializzato per ridurne il numero. Alla luce di tutto ciò è chiaro che i piani di contenimento messi in atto non sono sufficienti e che continuare così è insostenibile per gli imprenditori agricoli, ma anche per i cittadini la cui sicurezza non è assolutamente preservata.

“Vista la gravità sono stati accesi i riflettori sulla questione durante il Consiglio di Coldiretti Piemonte a cui hanno partecipato il governatore, Alberto Cirio, ed il vicepresidente, Fabio Carosso, perché davvero non c’è più tempo da perdere – hanno continuato Bianco e Rampazzo -. Dal prolungare eccezionalmente il periodo di caccia in forma non selettiva al potenziare il numero di guardie venatorie per l’attività di controllo, nonostante le restrizioni imposte dal Covid, fino ad occuparsi concretamente di coordinare il monitoraggio sui territori rispetto all’attuazione della caccia di selezione”.