Se gli anni sono da rigiro [Il Flessibile]

 CorriereAldi Dario B. Caruso

 

 

Si diventa grandi per non voler restare piccoli.

Poi si vorrebbe ritornare bambini perché il mondo dei grandi non è così bello come ci fanno credere.

È una rincorsa generazionale che entra in un loop di sensazioni e di cambio di prospettive.

Da queste considerazioni è cominciato il progetto “Anni da Rigiro” (da adesso a seguire AdR).

AdR è l’analisi fantastica e immaginifica di una vita che ha periodi circolari e che ritorna ritmicamente.

AdR è l’anagramma di Gianni Rodari; da lui ho preso spunto per costruire un racconto che racchiuda insieme dentro di sé gli elementi essenziali di un bambino, di un ragazzo, di un adulto, di un anziano e di un vecchio, dei maschietti e delle femminucce.

Gianni Rodari, di cui ricorre il centenario della nascita, parla attraverso la favola e la filastrocca, due forme narrative che mettono a confronto un adulto e un bambino; non un narratore e un ascoltatore ma entrambi l’uno e l’altro.

È questa la regola di gioco che Rodari ha imparato a scuola, nel corso della sua professione di maestro, forte di una cultura solidissima: letteratura, filosofia, musica, arte.

AdR avrebbe dovuto debuttare a giugno 2020 poi all’inizio di settembre quindi sabato scorso. Ma se è vero (come è vero) che gli Anni sono da Rigiro, siamo entrati anche noi in questo tourbillon di sensazioni e attendiamo il momento giusto per raccontarvi le nostre storie.

Prima di concludere desidero ringraziare Giovanni Burzio, una persona di grande cultura ed esperienza che guarda i suoi novantuno anni col piglio di un adolescente gravido di passioni. Per lui e per una sua pubblicazione avrò il piacere di approfondire l’argomento.

Perché gli Anni sono sempre da Rigiro, anche quando non ce ne accorgiamo.

Ora come direbbe Gianni Rodari “La storia si interrompe qui. Bisogna farla continuare e finire. Voi che cosa suggerite?”