C.AL.CA. su alluvione del 2 e 3 ottobre a Casale Monferrato

Egr. Direttore,

 

in questa lettera vogliamo esprimere innanzitutto tutta la nostra solidarietà a tutti gli abitanti del Piemonte e anche a quelli della vicina Lomellina colpiti nei giorni scorsi dalla ennesima alluvione . Alcune abitazioni e aziende della frazione Terranova e a sud di Casale hanno subito danni importanti. E’ facile immaginare cosa sia passato nella testa dei residenti di Terranova dopo l’ordine di evacuazione dato dal sindaco Riboldi nel primo pomeriggio dello scorso sabato. L’acqua e il fango quando si ritirano lasciano danni materiali e morali,  bastano 50/60 centimetri d’acqua in una casa per causare danni che superano i 10.000 euro , raccolti, macchinari, magazzini distrutti, si perdono le cose care  e ritorna lo sconforto, la sensazione di trovarsi indifesi ancora una volta  dopo le alluvioni del 1994  e del 2000.

Ora servono i rimborsi dei danni materiali  e bene ha fatto il Comune di Casale Monferrato a predisporre subito la modulistica necessaria anche se crediamo che il  termine di presentazione dei danni fissato a ieri, mercoledì 7 ottobre, sia stato un po’ troppo stringente e siano necessari almeno un altra decina di giorni per fare una valutazione più precisa dei danni subiti. Un grosso grazie va anche alla Protezione Civile di Casale che ha operato con efficacia e tempestività , si spera che lo stesso avvenga anche in situazioni meteo ben più critiche con estese situazioni di emergenza alluvionale su tutto il territorio comunale.  Buona parte del cuneese, vercellese , casalese e della Lomellina ora sono in ginocchio  e ci vuole un pronto e consistente intervento dello Stato per garantire almeno  una minima ripartenza soprattutto dopo questo brutto periodo dovuto al coronavirus. I precedenti dei terremotati del centro Italia e di chi è stato colpito da eventi catastrofici negli ultimi anni purtroppo non fanno ben sperare ma è per questo che serve uno sforzo congiunto , da parte delle Istituzioni locali, dai cittadini, dai media , da parte di tutti per tenere viva l’attenzione su queste problematiche.

Una alluvione però non arriva mai per caso, certamente ci sono state delle piogge eccezionali ma siamo stanchi di sentire già i soliti “scaricabarile ” tra chi da la colpa all’uomo e vuole che i fiumi siano liberi di divagare dove vogliono ( bella teoria …basta che non entrino in casa nostra !)  e da parte dei politici che si danno la colpa uno con l’altro ( ” colpa dei comuni che non hanno i progetti e non sono in grado di spendere ” …”No, colpa dello Stato che i soldi non li ha mai spesi se non in minima parte sulla prevenzione “). E’ necessario capire perchè negli ultimi anni sia stata smantellata (come per la sanità !) la governance del fiumi, Autorità di Bacino fiume Po e Aipo hanno oramai sempre meno personale e finanziamenti .

Bisognerebbe poi capire come mai un fiume (il /la Sesia ) aumenti il suo livello a Borgosesia di oltre 9 metri ( superando di oltre 4 metri il livello di pericolo !)  in poco più di 12 ore , guardando i livelli del Sesia a Palestro si nota che il livello di pericolo è stato superato già alle ore 3 di sabato  3 ottobre per arrivare a superare di oltre 1,40 metri la soglia di pericolo alle 7,30 sempre di sabato. La popolazione di Motta dei Conti è stata allertata in tempo ? In questi casi ogni minuto è prezioso ed è sufficiente anche solo 1 ora di preallerta per poter salvare almeno le cose più care in una abitazione . E’necessario poi capire chi e quando deve manovrare le chiuse sui canali e rii minori, le stesse chiuse devono essere efficienti e manovrabili al momento del bisogno , chi si occupa della loro manutenzione ? Anche i fiumi hanno bisogno di manutenzione, sono troppi anni che non si pratica più nessun disalveo per migliorarne il deflusso , è dal 2006 che il “Piano Gestione Sedimenti ” predisposto dall’Autorità di Bacino fiume Po  per il  Piemonte giace nei  vari cassetti , alla confluenza Po- Sesia il piano prevedeva la movimentazione e asportazione di sedimenti per oltre 3 milioni di metri cubi ,quanti milioni di metri cubi  saranno ora da asportare dopo altri 14 anni? Il deflusso dei fiumi non viene migliorato , la loro manutenzione non viene più effettuata  da decenni ma si concedono sempre  licenze per cave al di fuori dei fiumi .

Su questi ed altri argomenti riguardanti la sicurezza idrogeologica del nostro territorio ritorneremo in occasione della ricorrenza dell’Alluvione 2000.

Grazie per l’attenzione e per l’eventuale pubblicazione .

Cordiali saluti

 

Per il Consiglio Direttivo

Massimo De Bernardi

Portavoce e Vicepresidente C.AL.CA.Comitato Alluvionati del Casalese