Locci: “La politica torni protagonista a Palazzo Rosso”. E nel 2022….

di Ettore Grassano

 

 

“Sono soddisfatto perché, dai bilanci del Comune ad Aral, l’amministrazione Cuttica finisce sempre con il darmi ragione. Purtroppo un po’ in ritardo, ma meglio tardi che mai”. E subito dopo: “L’auspicio è che politica, quella vera e fatta nell’interesse della comunità, torni presto ad essere protagonista a Palazzo Rosso”…come a dire che oggi, invece….

Emanuele Locci, presidente del consiglio comunale di Alessandria, arriva all’appuntamento in perfetto orario, e inappuntabile. E, sia pur con il sorriso sulle labbra e stile pacato e riflessivo, non disdegna qualche ‘bordata’ al centro destra alessandrino alla guida della città: “Diciamo che avrei fatto scelte strategiche diverse: ma oggi il mio è un ruolo super partes, e cerco di svolgerlo al meglio: il consiglio comunale ha il compito di fornire l’indirizzo politico su questioni strategiche. A volte ci riesce meglio, a volte no. Altre volte le sue richieste rimangono lettera morta, e questo è un altro tema interessante”.

Insomma, mancano ancora quasi due anni alle elezioni comunali del 2022, ma già si capisce che Emanuele Locci ha intenzione di essere della partita. Sarà ancora Alessandria Migliore il suo ‘brand’ elettorale, o sono in corso manovre di ‘avvicinamento’ al partito di centro destra che di fatto è da sempre casa sua, ossia Fratelli d’Italia?

 

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Presidente Locci, tre anni da ‘arbitro’ del consiglio comunale: non le manca un po’ la battaglia politica anche di parte quando serve?
Il mio ruolo oggi è questo, e cerco di svolgerlo con il maggior rigore possibile, e con imparzialità. Ma questo non mi ha impedito dal 2017 ad oggi, in qualità di unico consigliere comunale di Alessandria Migliore, di presentare numerosi emendamenti e proposte, e penso di continuare a farlo.

Lei, uomo di destra da sempre, come giudica l’operato della giunta Cuttica?
Potrei dire troppo poco di destra, o troppo di sinistra. Ma sarebbero valutazioni personali. Dico invece poco incisiva, troppo tentennante all’inizio, su questioni molto concrete e basilari. Cito i bilanci dell’ente, tanto per non stare sul vago….

Ossia?
Ossia io dissi subito dopo le elezioni (ma a dire il vero anche prima) che quei bilanci erano incompleti, se non poco veritieri, e che era necessario rivolgersi immediatamente a consulenti esterni per una verifica approfondita. Sindaco e giunta hanno ritenuto di fidarsi dei precedenti amministratori di centro sinistra, e di qualche dirigente. Il risultato credo sia noto a tutti: la Corte dei Conti ha mosso rilievi molto importanti, e siamo tutt’ora alle prese con un complicato piano di rientro.

Le risorse scarse sembrano in realtà essere un tema condiviso da tutti gli enti locali, in questi anni. La realtà alessandrina cos’ha di così particolare?
Non tutti gli enti sono passati attraverso un ufficiale stato di dissesto, con tutte le conseguenze note. Ma il punto non è tanto reciminare sul passato, quando individuare soluzioni concrete di gestione, e di prospettiva.

Non è stato fatto, ancora?
Non come mi sarei aspettato, e avrei voluto. Mi riferisco in primo luogo ad una riorganizzazione interna dell’ente, che guardi a dieci anni, e non al mese prossimo. Il 20% dei dipendenti ha più di sessant’anni, e guarda alla pensione, inutile girarci attorno. Come verranno sostituiti? Ma soprattutto, posto che le risorse saranno sempre più scarse, come si pensa di riordinare i servizi e le attività? Se non passi di qui, come primo passo, diventa velleitario parlare, in termini generici, di rilancio e sviluppo del territorio.

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Su questi temi non si confronta con il sindaco, e con la giunta?
Il rapporto con sindaco e giunta è correttissimo, e trasparente. Diciamo che mi piacerebbe una maggiore incisività su tanti temi, e non credo di essere il solo alessandrino a pensarla così. Le faccio un altro esempio, che è Aral. Ho sempre segnalato tutto ciò che non andava in quella partecipata, e quali potevano essere le possibili soluzioni. Alla fine, sia pur in terza battuta, l’amministrazione nei fatti mi ha dato ragione, e oggi Aral è avviata al risanamento, e con prospettive credo interessanti.

Ma Alessandria Migliore cosa ha fatto in questi anni Presidente Locci? E’ solo il suo brand elettorale, o esiste davvero?
Esiste eccome, ed è rappresentanta, concretamente, da decine di persone attive, che nel 2017 si sono avvicinate alla politica chi per la prima volta, chi dopo precedenti esperienze, magari deludenti. Tra poco torneremo ad aprire una sede fisica, che pure ha costi rilevanti per un’associazione politica di volontari: ma capiamo che una vetrina, una porta a cui bussare servono ancora, anche in tempi di social e virtualità.

Lei tornerà a candidarsi? Lo farà di nuovo da battitore libero, o iscrivendosi a qualche partito di centro destra?
Amo la politica, e amo Alessandria. Ritengo, senza falsa modestia, di avere competenze politico amministrative che, oggi più che mai, sarebbero utili e per questo intendo metterle a disposizione della nostra comunità. Mi chiede come: oggi ancora non lo so. Credo nell’assoluta necessità di uno spirito civico quando ci si candida per amministrare i comuni, tanto dentro quanto fuori dai partiti. L’esperienza dell’associazione Alessandria Migliore, civica politica ma apartitica, non ha cancellato la mia appartenenza: io sono stato tra i pionieri che fondarono Fratelli d’Italia nel 2012 e anche dopo le elezioni amministrative del 2017, in ogni competizione elettorale comprese le recenti regionali ed europee, mi sono sempre speso pubblicamente per quello che considero il mio partito, Fratelli d’Italia. Non ho perso i contatti con questo partito, e ancora oggi mantengo relazioni e partecipo a incontri un po’ in tutto il Paese. Ci sono persone con cui sono cresciuto politicamente e di cui conosco onestà e capacità, come Francesco Lollobrigida, attuale Capogruppo di FdI alla Camera dei Deputati che fu il mio primo responsabile nazionale di Azione Studentesca quando iniziai ad impegnarmi politicamente 24 anni fa, o la mia cara Giorgia Meloni, donna straordinaria in cui ho sempre creduto e con cui ho affrontato decine di battaglie politiche che hanno forgiato la mia storia politica a partire da uno storico congresso nazionale di Azione Giovani, movimento giovanile di AN di cui sono stato per anni Presidente Provinciale e Regionale. E come Guido Crosetto, per cui al di là dell’amicizia nutro grande ammirazione per la sua intelligenza politica e per la capacità di comprendere e comunicare con semplicità anche i fenomeni economici e sociali più complessi, sicuramente un esempio per chi fa politica come me. E, con loro, conosco molti amministratori locali e parlamentari che mi permettono che conosco da una vita e di cui conosco le qualità politiche e personali. Sarò lì nel 2022? Vedremo. Certamente sto seguendo con attenzione quanto succede anche a livello nazionale e credo che un destra-centro forte e unito sia assolutamente indispensabile per aiutare l’Italia ad uscire da questo momento straordinariamente complicato. Il mio voto politico sarà dove è sempre stato e non è mai stato un mistero, il mio impegno amministrativo continuerà con l’obiettivo di fare gli interessi della mia città.