Il bello della musica [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

 

Il bello della musica è che non finisce mai.

È una fonte inesauribile di suoni e colori, un oceano di parole e sensazioni, un miracolo di effetti e di colpi al cuore.

Ogni volta che ascolti un capolavoro sussulti, è un trasalire di pensieri, e più ascolti quel capolavoro più ci entri dentro e ne conosci ogni atomo.

Tutti – dai trentacinque in su – abbiamo consumato vinili, ci siamo affezionati a musica anche insignificante, talvolta inutile ad orecchie altrui ma indispensabile a noi per costruirci il mondo circostante, la nostra storia.

Per questa ragione vedere smontati mattoni di colonne portanti o semplici pietre angolari qualche volta fa male.

“E qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure…”

Incipit come questi rappresentano parte di noi, della nostra famiglia. Se violentati – fosse anche in buona fede – mi fanno dire ehi tu lascia stare la mia mamma.

Ho ascoltato la versione di Rimmel nella nuova veste discografica di Tiziano Ferro e mi sono chiesto quale possa essere stata la reazione di Francesco De Gregori.

 

Partiamo dal presupposto che i personaggi pubblici che vivono di musica, cinema, teatro, danza e arti varie sono corredati da una forte narrazione che costruisce un’immagine la quale è spesso un romanzo.

Credo però che il De Gregori Nazionale si sia chiesto, come ho fatto io, perché?

Qual è la ragione per cui è impellente fare una copia della perfezione? Resterà comunque una copia sbiadita.

Personalmente riesco perfino a riconoscere una punta di malafede laddove il testo subisce impercettibili modifiche e la linea melodica timidi e inutili abbellimenti.

Forse – si potrebbe pensare – le orecchie vergini dei dodici tredicenni si lasceranno coinvolgere dal nuovo prodotto.

Una sonora risata sardonica risuona nella mia testa.

Di prodotto si tratta e il prodotto si vende ma non agli adolescenti che ascoltano musica in inglese e trap italiano: preferiscono non impegnare risorse nel cercare di capire.

Dunque, perché?

Il bello della musica è che rappresenta la libertà.

Possiamo scegliere se emozionarci ascoltando per continuare a vivere oppure se estraniarci per la paura di morire.