10 al Cissaca e alla Fondazione CrAl, 2 al Governo Conte che impone a Casale e in tutta Italia le antenne 5G [Le pagelle di GZL]

Copia di Il progetto "La Traccia" del Cissaca per portare aiuto domiciliare ad anziani e disabili CorriereAl 2di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Il massimo voto va a questa notizia sui Servizi Sociali gestiti dal Cissaca: “La traccia: un aiuto ad anziani e disabili ad alto rischio di emarginazione. La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria sostiene il Cissaca”.

Lo scopo di questa pagella è evidenziare il sostegno economico profuso in settori delicati dalla Fondazione Cassa di Risparmio presieduta dal Notaio Luciano Mariano e l’encomiabile lavoro del Cissaca, Ente presieduto da Gianni Ivaldi, figura politica alessandrina che stimo da tempo, e a cui il Sindaco Cuttica di Revigliasco ha giustamente conferito la Presidenza: “la persona giusta al posto giusto”, per la sua sensibilità, gentilezza, disponibilità e professionalità. La Fondazione Cassa di Risparmio ha finanziato il Cissaca per gli anni 2019/2020, 8 mila euro per aiuti domiciliari ad anziani e disabili ad alto rischio emarginazione. E’ un importante servizio di controllo e aiuto alle categorie sopracitate, che soffrono di disturbo da accumulo vivendo in condizioni abitative degradate dal punto di vista igienico-sanitario, generando rischi consistenti per la propria salute e per quella dei condomini in cui vivono. Quando si scoprono queste situazioni è necessario un corposo intervento organizzativo, l’ho appurato leggendo questo documento presentato in un convegno nell’ottobre 2018: “Modelli di integrazione socio sanitaria nella gestione delle problematiche dell’accumulo e del degrado abitativo Il progetto “La Traccia” si racconta”.
Nell’articolo de Il Piccolo si legge che per questo problema è stata creata una rete istituzionale: CISSACA –AS/AL – Centro salute mentale – Igiene Pubblica – Sert – Polizia Municipale. Il CISSACA è un Ente di primaria importanza che eroga servizi verso adulti, anziani, disabili, minori in difficoltà. Lodevole anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, sempre presente con un sostegno dove c’è bisogno.
Voto: 10

2) Si Legge su Il Monferrato di venerdì 4 settembre, a pag.6, che il Comitato “STOP 5G” di Casale Monferrato nel consultare il sito di ARPA Piemonte ha scoperto novità sull’antenna situata nel quartiere Oltreponte, area deposito di AMC in via Caduti sul Lavoro. Ossia c’è un’antenna di nuova frequenza 3,6 GHz, con tecnologia beamforming (in merito a questa tecnologia utile leggere questo articolo).
Sul pericolo prodotto da questa potente antenna vi sono due scuole di pensiero, la realtà che non si sono applicati abbastanza per tirarne fuori qualcosa di definito. Già a giugno scrissi un articolo in merito all’argomento: “5G: Cos’è veramente e perchè se ne parla poco? Otto antenne saranno in provincia di Alessandria: ecco dove!” Sempre a giugno il Comitato “STOP 5G” evidenziava il diritto dei cittadini ad essere informati su aspetti così rilevanti per la salute. Il Comitato però non prevedeva l’arrivo, un mese dopo, dell’ imposizione per Decreto da parte del Governo Conte, che esautorava i sindaci, massima autorità sanitaria locale, dall’imporre limitazioni al posizionamento sul proprio territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualunque tipologia. Quindi nessuna possibilità di fissare limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato. In effetti il Governo Conte ha tolto la possibilità ai cittadini di poter esprimere consenso o dissenso attraverso i propri sindaci, nel caso specifico su impianti antenne 5G. Lo ha fatto con un emendamento inserito nel Decreto Semplificazioni pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 16 luglio (DL76/2020, art.38 comma 6 che modifica l’art.8 comma 6 Legge 36/2001). Il Governo ha di fatto messo un freno al rifiuto di ben 500 sindaci italiani che, tramite un’ordinanza, avevano vietato l’installazione di antenne 5G sul territorio di competenza: “Sì al 5G, ecco come il Governo ferma i sindaci che bloccano le antenne”.
Che nome dare a questo comportamento? Imposizione che fa il paio con una Dittatura che avanza mentre la Democrazia arretra? Che tempi, goccia a goccia smantellano i nostri diritti, e guai a protestare. Ho in mano una pubblicazione del 2005 di Cittadinanza Attiva con il titolo: “Fare i cittadini è il modo migliore di esserlo”. Quindici anni fa: da allora invece di progredire, permettendo ai cittadini di decidere su questioni che li riguardano, siamo tristemente regrediti, e forse è solo colpa nostra: abbiamo la politica e i politici che ci meritiamo.
Voto: 2

 

Baldi: “Non solo emergenze: la Provincia svolge un ruolo strategico sul territorio. Ma gli amministratori non possono essere dopolavoristi volontari” CorriereAl 13) Alla buona politica, quella senza idee bizzarre e “grilli” per la testa, Mi riferisco all’utilizzo dei fondi del Recovery Fund, e a Gianfranco Baldi e Federico Fornaro. Il Presidente della Provincia Gianfranco Baldi in un’intervista del 31 agosto proponeva che parte del Recovery Fund finanzi la messa in sicurezza del territorio. La nostra provincia tra il 2019 e 2020 ha dovuto fronteggiare diverse emergenze per il maltempo, il Presidente Baldi ha dichiarato che occorrerebbe un Piano Marshall per la difesa del territorio dal punto di vista idrogeologico, quindi auspica che i fondi che arriveranno dall’Europa col Recovery Fund rappresentino una risorsa importante da investire in tal senso. Nella stessa data anche l’On. Federico Fornaro proponeva che la sicurezza del territorio avesse la precedenza con il Recovery Fund, utilizzandolo tra le priorità degli investimenti del Recovery Plan italiano, un piano straordinario con un’importante ricaduta occupazionale, e di cura del nostro fragile territorio. Per l’On. Fornaro non si può pensare allo sviluppo e al futuro del nostro paese se prima non si mette in sicurezza il territorio, con una politica di prevenzione e di salvaguardia dell’ambiente. Le proposte di questi nostri politici le ritengo di buon senso. Purtroppo però Baldi e Fornaro devono fare i conti con le stravaganti e futili necessità di questo strampalato Governo nell’utilizzo del fondo di 208,8 miliardi di euro. Per chi non si interessa puntualmente di ciò che gli viene “fatto cadere sul cranio” da questo Governo, cito tre ‘sortite’ su come utilizzare parte dei miliardi che arriveranno: “Il governo: tunnel di Messina, «Useremo il Recovery Fund”. Il progetto è seguito dal viceministro M5s Cancelleri, che ritiene il tunnel sottomarino unica soluzione. Sono 4 km a 150 metri di profondità, senza considerare il rischio sismico e le correnti marine. Nel frattempo a Messina il 26 settembre ci sarà una manifestazione per accendere i riflettori sulla gestione del Recovery Fund, chiedendo: “Ma quale Ponte? Mettiamo in sicurezza i territori”, pronti a scendere in piazza sul Recovery Fund”.
Arriviamo alla ministra Paola De Micheli, che propone come ottima idea una pista ciclabile tra la Sicilia e la Calabria, comunicando che è stata istituita una Commissione per capire qual è lo strumento migliore per collegare la Sicilia alla Calabria: e non è uno scherzo!
Proseguiamo: la sindaca di Roma Virginia Raggi chiede fondi per finanziare diverse opere pubbliche tra cui anche la funivia di cui si parla dai tempi della campagna elettorale del 2016. Il progetto, comprensivo, della connessione ettometrica Belsito-Medaglie d’oro, dovrebbe costare 35 milioni di euro secondo le previsioni della giunta, per essere realizzato entro sette anni. Una campionatura di assalto alla diligenza. Mio pensierino: temo uno spreco infinito, bruceranno l’ultima possibilità per il Paese di riprendersi. Intanto anche questa notizia è preoccupante: “Chi è il 5Stelle con la terza media che “gestirà” il Recovery Fund”. Si tratta dell’On. Sergio Battelli. Italiani, alziamo gli occhi al cielo, incrociamo le dita.
Voto: 9