Il Presidente Molina: “Parco Scientifico e Tecnologico di Rivalta Scrivia infrastruttura dalle grandi potenzialità, ma serve un progetto attrattivo”

di Ettore Grassano

 

“Niente ferie quest’anno: le settimane di luglio e agosto sono state fondamentali per fare una fotografia della situazione, sul piano finanziario e su quello immobiliare. Le potenzialità del Parco Scientifico e Tecnologico di Rivalta Scrivia sono notevoli, ma in gran parte inespresse. Da settembre cercheremo di aprire una nuova fase, e nuovi percorsi”.

A Roberto Molina le sfide piacciono: per due anni è stato nella ‘stanza dei bottoni’ di Palazzo Rosso, in comune ad Alessandria, al fianco del sindaco Cuttica. Da qualche mese ha accettato il gravoso incarico di Presidente di Finpiemonte, la ‘cassaforte’ della Regione, e come se non bastasse ecco arrivare, come ‘bonus’, la Presidenza del PST di Rivalta Scrivia, di cui la stessa Finpiemonte è socia al 79%: “Un bonus a titolo assolutamente gratuito – sorride Molina -, e con non pochi grattacapi: ma cercheremo di risolverli, e di fare del Parco Scientifico e Tecnologico il polo ‘attrattivo’ per aziende innovative che può e deve essere”.

Il Pst di Rivalta Scrivia è uno dei 6 Parchi Scientifici e Tecnologici creati dalla Regione Piemonte per incentivare la diffusione dell’innovazione e lo scambio di competenze tra università, centri di ricerca e imprese, e certamente si è confrontato negli ultimi anni con non pochi imprevisti: uno su tutti il fallimento del Gruppo Mossi&Ghisolfi, che all’interno dell’infrastruttura tortonese era senz’altro la realtà industriale più rilevante. E forse il Pst ha scontato anche da un lato la ‘marginalità’, ai limiti del disinteresse, della Regione gestione Chiamparino, dall’altro è stato concepito per troppi anni, in maniera un po’ limitativa, come risorsa unicamente per l’area del Tortonese, mentre può e deve essere molto di più.

Ma guardiamo avanti, e cerchiamo di capire quali sono i progetti per l’autunno, e non solo.

Presidente Molina, non pago degli impegni con FinPiemonte su scala regionale, ha pensato bene di impegnarsi anche sul locale?
In realtà il Parco Scientifico e Tecnologico di Rivalta Scrivia è controllato e finanziato dalla Regione, tramite appunto Finpiemonte: quindi la matrice è la stessa. Nell’ultimo anno e mezzo l’amministratore unico della struttura è stato Marco Milanesio, direttore generale di Finpiemonte, e certamente il mio essere alessandrino, e quindi la conoscenza del territorio e dei player industriali locali, ha agevolato il passaggio dell’incarico nelle mie mani.

Una ‘patata bollente’?
(riflette, ndr) Una sfida stimolante, certamente non priva di difficoltà, che il covid ha reso ancora più evidenti, ma che erano in buona parte preesistenti. Ma ho accettato nella consapevolezza che il Parco è struttura di prim’ordine, con potenzialità assolutamente inespresse. Cominciamo a sottolineare, intanto, che non è il Parco di Rivalta, o di Tortona, ma di tutta la provincia di Alessandria. Con una collocazione logistica che gli consente di proporsi come soluzione ottimale anche ad aziende ligure (l’insediamento negli anni scorsi del Gruppo Boero lo dimostra, ndr) e di parte della Lombardia. Certo, bisogna crederci, e cambiare passo….

Partiamo dai numeri: il bilancio 2019 ha chiuso con un passivo di oltre 400 mila euro, ma mostra anche un patrimonio netto di 6,8 milioni di euro. Per andare dove?
Intanto precisiamo che le perdite sono dovute alla svalutazione di crediti inesigibili, legati al fallimento del Gruppo Mossi&Ghisolfi. Oggi il Parco Tecnologico è una realtà attrezzata di oltre 23 mila metri quadrati, che deve sapersi promuovere meglio, per tornare ad essere attrattiva. Ospitiamo una ventina di realtà industriali e imprenditoriali di prim’ordine, a partire da Versalis (Gruppo Eni), che ha rilevato parte delle attività di Mossi&Ghisolfi, e dal Gruppo Boero. Ma ci sono anche start up interessanti, e piccole realtà destinate a crescere. Purtroppo Proplast, il consorzio della plastica, ha fatto invece scelte diverse, e ha deciso di trasferirsi altrove.
Ovviamente, per riuscire ad essere attrattivi, occorre poter offrire servizi sempre più evoluti e competitivi: per questo prevediamo, nei prossimi anni, ulteriori significativi investimenti.

Presidente Molina, sul sito del Parco Scientifico si parla anche del Polibre: di che cosa si tratta?
Polibre è il Polo Regionale di Innovazione per le Energie Rinnovabili e i Biocombustibili, a cui aderisce ad oggi una sessantina di aziende, non tutte alessandrine ovviamente. Tecnicamente si tratta di un’Ati, associazione temporanea di imprese che hanno un focus comune sulle energie rinnovabili, e che come Ati possono partecipare a bandi e richieste di finanziamento legati a progetti europei, tramite la Regione Piemonte. Uno strumento dalle notevoli potenzialità, che certamente nell’ultimo decennio si sarebbe potuto sviluppare meglio: diciamo che rappresenta una sfida nella sfida per il rilancio del Parco, e deve diventare una leva di crescita, capace di attrarre a Rivalta anche altre aziende di alto profilo che operano nel settore.

Quali saranno, nei prossimi mesi, i passi fondamentali?
Da un lato occorre assolutamente far tornare i conti, quindi lavorare su bilanci sostenibili, oggi e domani. Dall’altro dobbiamo saper dire al mercato ‘venite a Tortona, siamo una struttura innovativa, competitiva, con una posizione logistica strategica”. Ci sono, non lo nascondo, alcuni interlocutori privilegiati, con i quali il confronto è già avviato. Penso all’Università del Piemonte Orientale e all’Università di Genova, ma anche a ENNE3, incubatore di imprese di Novara che ha deciso di estendere le sue attività nell’alessandrino. E poi c’è la ricerca medico scientifica: in provincia di Alessandria speriamo possa concretizzarsi in tempi brevi l’ambizioso progetto del secondo IRCCS di tutto il Piemonte, con focus sulla ricerca per la cura del mesotelioma. Il Parco Tecnologico può offrire spazi e infrastrutture evolute per la messa a punto di nuovi laboratori altamente specializzati: siamo pronti a parlarne, e a fare la nostra parte.