Ponte, ponte delle mie brame, di chi sarà il più bel progetto del reame? Alessandria, Bormida, strade nuove e un futuro sempre tutto da scrivere [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

 

Il secondo ponte sulla Bormida resta un’idea. Bella e utile, sicuramente. Ma un’idea. Senza ancora una certezza e solo tante dichiarazioni di buona volontà. Anche se non manca il titolo, inserito dalla Regione Piemonte «fra gli interventi proposti dalle province», per il nuovo piano investimenti sulla viabilità: “Nuovo ponte sul fiume Bormida in Alessandria”.

Ad Alessandria, la Provincia e il Comune hanno convocato una riunione congiunta (in parte in presenza nell’aula del Consiglio di Palazzo Rosso e in parte in videoconferenza) della Commissione comunale “Sviluppo del Territorio” e della Commissione consiliare provinciale “Viabilità – Edilizia Scolastica – Trasporti – Tutela e Valorizzazione Ambientale” per discutere diFinanziamento, progettazione e realizzazione del secondo ponte sul fiume Bormida nel territorio di Alessandria”. Una discussione, resa spesso impraticabile dal pessimo audio di alcuni dei partecipanti (compresi quelli collegati dalla sala a fianco: non si è capito perché non siano invece intervenuti direttamente, visti i posti liberi a disposizione), che si può sintetizzare così. Il Comune di Alessandria acquisirà, «forse a settembre» dice il vicesindaco Davide Buzzi Langhi, il progetto originale del secondo ponte «dai privati che lo avevano messo a punto». Solo quando sarà a disposizione dell’amministrazione comunale entrerà nel vivo il confronto con la Regione Piemonte affinché «lo inserisca fra le opere prioritarie». A quel punto, partendo da questo progetto preliminare, se ci saranno risorse e volontà sarà possibile passare a quello definitivo e all’esecutivo. Se il Comune si candida alla regia dell’operazione, e la Provincia sarà d’accordo a interpretare una parte che a oggi non è ben chiara, forse l’opera di cui si parla da almeno quindici anni (ma sono forse anche di più) potrebbe vedere la luce.

Il fatto è che però le Commissioni congiunte non hanno fatto chiarezza su un punto chiave di tutto il progetto. La strada che collegherà il ponte di chi sarà? Comune, Provincia, Anas? Non è una questione da poco. Se la strada sarà comunale, allora farà tutto capo a Palazzo Rosso. Se sarà provinciale, scende in campo Palazzo Ghilini. Ed entrambi dovranno fare i conti con risorse al minimo e quindi la necessità di chiedere finanziamenti innanzitutto alla fonte regionale. Se sarà invece una strada di rilevanza nazionale allora toccherà ad Anas (gestisce circa trentamila chilometri di strade e autostrade e dal gennaio 2018 fa parte del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane). Già, perché «se da settembre l’Anas acquisirà le statali 10 (Padana inferiore) e 30 (Valle Bormida) dobbiamo capire che fine farà il tratto fra Alessandria e Spinetta Marengo. Bisogna capire prima che strada sarà e di conseguenza chi la gestirà». Enrico Mazzoni, consigliere provinciale e comunale, rilancia il problema di fondo. Rispetto al quale Angelo Gemelli, responsabile per Anas della Struttura territoriale Piemonte e Valle d’Aosta, ha detto chiaramente che la società «non ha problemi a inserire il ponte e la strada nei piani futuri, però la decisione rispetto alla priorità di intervento deve arrivare dalla Regione Piemonte». Regione che se ha inserito il ponte nel piano degli investimenti, non è intervenuta alla riunione congiunta della Commissione e finora non è andata oltre un pronunciamento generico.

Il secondo ponte sulla Bormida sicuramente «è un passo che non si può procrastinare», come dice Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco di Alessandria. Però bisogna anche avere le idee chiare sul come farlo, di chi deve essere la strada, chi potrà di conseguenza finanziare l’opera primaria e quelle accessorie.

Di idee questo territorio ne ha espresse una infinità. Come nel 2004 quando proprio la Provincia aveva previsto una variante alla ex statale 10 e un investimento di circa 57 milioni di euro: una nuova strada da Castelceriolo alla tangenziale di Alessandria che avrebbe superato la Bormida con un lungo ponte in calcestruzzo e acciaio. Una sorta di anticipazione della “direttissima” Alessandria – Tortona. Una delle tante opere, come la galleria sotto la Colla di Valenza, annunciate in pompa magna e mai realizzate.

Nella foto, il ponte sulla Bormida nel 1915. L’immagine è tratta dall’articolo pubblicato su CorriereAl: https://mag.corriereal.info/wordpress/2018/07/08/ponte-sulla-bormida-linaugurazione-2-un-tuffo-nel-passato/