10 ai Presidenti delle Fondazioni Solidal e Cassa di Risparmio di Alessandria, e all’assessore Barosini. Sul ponte Bormida invece… [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) Ad Antonio Maconi e Luciano Mariano, Presidenti delle due Fondazioni bancarie alessandrine, Solidal e Cassa di Risparmio di Alessandria, che al manifestarsi dell’emergenza coronavirus si sono immediatamente attivate sul nostro territorio con una grande raccolta fondi per far fronte con estrema rapidità ed efficacia alle molteplici necessità per nostri ospedali, medici, operatori sanitari, mezzi di soccorso come ambulanze, auto mediche, RSA etc. Le due Fondazioni sono andate in “soccorso” ad un servizio sanitario pubblico indebolito negli anni dai troppi tagli per riuscire a far fronte da solo ad una pandemia mai vista prima nel nostro paese. Le Fondazioni Solidal e Cra sono state straordinarie, e tra fondi propri e risorse raccolte da una molteplicità di soggetti, dalle associazioni alle aziende ai privati, hanno messo a disposizione della sanità alessandrina oltre un milione di euro, immediatamente trasformati in supporti tecnologici e medico sanitari, macchinari per la respirazione, dispositivi di protezione individuale e altro ancora.
La raccolta non si ferma: anche se speriamo che il peggio sul fronte del virus sia passato, le Fondazioni alessandrine sanno bene che finanziare la ricerca medico sanitaria sarà in futuro sempre più importante, soprattutto in vista del riconoscimento per Alessandria dell’Irccs ‘focalizzato’ sugli studi e la cura del mesotelioma. Non sempre le raccolte di denaro nell’emergenza in questo Paese vanno a buon fine, e lo abbiamo segnalato più volte in queste pagelle. Anche per questo l’opera delle Fondazioni Solidal e CrA, e dei loro Presidenti Maconi e Mariano, è stata fondamentale: la ‘filiera corta’ locale, con rapporto diretto tra chi contribuisce e chi viene aiutato, è stata vincente, e ha evitato qualsiasi spreco o rallentamento. I fondi insomma sono stati e saranno davvero utilizzati per la nostra sanità territoriale. E’ risaputo che le mie pagelle contengono sempre un “pungiglione”, quel dubbio che il mio istinto fa scattare, e anche in questo caso devo scrivere ciò che penso: in data 9 luglio il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale con una campagna di pubblicità continua e martellante ha raccolto 10.885.610 di euro, l’obbiettivo a detta loro è di sostenere le famiglie di medici e infermieri che hanno perso la vita a causa del Covid-19 svolgendo sul campo le attività di contrasto al coronavirus. Sarei curiosa di conoscere la rendicontazione di quanto devoluto allo scopo. Con le nostre Fondazioni la trasparenza è assoluta, e questo è un dato assolutamente positivo: a sostegno in questo caso dell’emergenza sanitaria, ma senza dimenticare anche quest’anno il supporto alle politiche culturali, sociali ed economiche del territorio.
Voto: 10

 

2) All’assessore comunale ai Lavori Pubblici Giovanni Barosini e all’amministrazione Cuttica un belMerci via treno da Mortara alla Cina Barosini: "opportunità che anche Alessandria saprà cogliere" CorriereAl 2 voto per essere finalmente passati, nella questione del Rio Lovassina, dalle parole ai fatti: “L’assessore Barosini: Rio Lovassina: ecco a che punto sono i lavori”. Partiamo da qui; da quanti anni Spinetta Marengo e dintorni attendono che quel rio sia finalmente sistemato, per evitare che ad ogni maltempo esca dal suo alveo danneggiando case, scuola, attività e strade, oltre a depositare parti di scarichi fognari civili producendo danni di natura sanitaria? Per informazione il responsabile preposto del Rio Lovassina è la Regione Piemonte, considerato che è un corso d’acqua che nasce e si sviluppa fuori dal Comune di Alessandria. La Regione per tantissimi anni se ne è disinteressata, io stessa anni fa feci presente la questione al responsabile regionale Difesa del Suolo per la zona di Alessandria e la risposta fu “mancano fondi”. A seguire feci pagelle in merito, e questa è l’ultima dopo il maltempo dell’autunno 2019: “Rio Lovassina e Ponte sulla Bormida: quanto dovremo aspettare ancora? [Le pagelle di GZL]”

Ottimo dunque che l’amministrazione Cuttica, in questi tre anni di sua attività, si sia fatta sentire, e giusto riconoscere i meriti (anche di trasparenza) dell’assessore Barosini, che certamente non si nasconde mai, ed è sempre raggiungibile da tutti i cittadini. Barosini ha risolto il problema del corridoio della scuola Bovio dopo circa venti anni, e oggi mette una buona pezza sul rio Lovassina, il che non è poco.
Voto: 10

 

 

3) La notizia è del 3 luglio: “Regione: nel nuovo piano viabilità anche il secondo ponte sul Bormida e due caselli sulla A26”. Cito: “Insieme a tutte le categorie produttive, Regione Piemonte oggi ha sottoscritto un documento unitario intitolato “Il Piemonte non può restare indietro”. Bene i due caselli sulla A26 e altre opere in attesa, mi soffermo però su “Il secondo ponte sulla Bormida” . Questa sarebbe una notizia da voto 10 con lode se non fosse che al momento è solo una dichiarazione di volontà, quindi voto 7 è la speranza che sia la volta buona. Alessandria e non solo necessita di questo secondo ponte, da troppo tempo ci viene promesso ogni volta che a causa del maltempo è necessario chiuderlo. Nel 2019 è stato chiuso due volte, attorno al 22 ottobre e un mese dopo il 23 novembre, creando disagi a lavoratori, ambulanze, forze dell’ordine, e a chiunque avesse la necessità di oltrepassare la Bormida in entrata e uscita dalla città. L’attuale e unico ponte sulla Bormida è stato inaugurato nel 1915. Da allora oltre fiume sono nate industrie, si è urbanizzato, è aumentata la massa veicolare leggera e pesante, e il povero e unico ponte non sta facendo poco. Nel marzo 2015, l’allora Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli promise all’allora sindaco Rita Rossa il secondo ponte sulla Bormida, ma nulla si è mosso da allora, e sono trascorsi altri 5 anni.Andando indietro nel tempo un BUR- Bollettino Ufficiale n. 10 del 9/03/2006 – Deliberazione della Giunta Regionale 7 febbraio 2006, n. 15-2111 – relazione Borioli e Caracciolo, recitava: “Variante di accesso ad Alessandria lungo la ex SS10 “Padana Inferiore” oggi S.R. 10 “Padana Inferiore” con nuovo ponte sul fiume Bormida”.
Sono passati quindici anni e la Delibera con voto unanime della Giunta Bresso che fine ha fatto? Da allora quanta acqua è passata sotto quel ponte in attesa di un miracolo e quanta ancora ne dovrà passare? Aspettiamo che accada qualcosa di tragico, o che si continui a vivere nel disagio ad ogni maltempo? Esiste ancora un briciolo di rispetto per il cittadino di questa città e provincia da parte di tutti gli Enti responsabili e preposti a questa necessità?
Voto: 7