“Destinatario: Maurilio Boratto” [Un tuffo nel passato]

frisina_caldi Tony Frisina

 

 

La cartolina che voglio analizzare insieme ai miei lettori in realtà non è una vera e propria cartolina. La è diventata.

Per meglio chiarire quanto appena affermato, è corretto specificare che l’oggetto postale esaminato oggi sia una vera fotografia. Con qualche probabilità ritengo sia ritratta la persona che – con estrema cortesia – inviava gli auguri di buon Natale a Maurilio Boratto.

Sovente, soprattutto all’inizio del secolo scorso ed in maniera forse decrescente per quasi tutto quel periodo, si era diffusa l’abitudine di spedire anche fotografie e non soltanto le cartoline tipografiche che si trovavano in vendita nelle cartolerie e presso le tabaccherie già bell’e pronte.

Nella fotografia che stiamo analizzando possiamo infatti osservare che al verso dell’immagine sia presente la fincatura adatta per vergare l’indirizzo del destinatario e – ovviamente – per poterla agevolmente scrivere e spedire.

Chi – come me – si interessa da molti lustri di cose alessandrine, sa che Maurilio Boratto (il destinatario) fosse uno dei titolari della rinomata Pasticceria Boratto. Pasticceria – confetteria importantissima che ha rappresentato significativamente le attività dolciarie della città di Alessandria in quegli anni lontani.

Nella nostra rubrica settimanale del 18 ottobre 2015 avevo avuto modo di accennare anche ad una pubblicazione data alle stampe dai Boratto nel 1896, in occasione del Cinquantenario della Pasticceria. [1]

Il titolo, molto esplicativo, accenna già parecchie cose sul contenuto della pubblicazione distribuita in omaggio alla clientela: Alessandria nel mezzo secolo dal 1846 al 1896. [2]

Si tratta di un interessante fascicolo che narra la storia di Alessandria di quei cinquant’anni. Proprio quelli della città che hanno affiancato parallelamente l’attività dell’antica Pasticceria – Confetteria, dei fratelli Alfredo e Maurilio Boratto.

Poca cosa – direte voi – parlare della fotografia di una signora anonima che scriveva ad uno dei contitolari di una pasticceria – seppur importante – e che a memoria d’uomo nessuno ricorda più.

E forse il lettore ha ragione, anche se a mio giudizio invece non è poca cosa.

Dall’indirizzo del destinatario possiamo scoprire almeno dove abitasse il nostro importante concittadino (in via Lodi 4 – Casa propria) ed è già un bell’inizio.

Dalla scrittura possiamo dedurre molte particolarità riguardanti la signora. Chi sa interpretare gli svolazzi e i segreti delle grafie può avvicinarsi a comprendere alcuni tratti dell’animo della scrivente oltre all’educazione, alla stima per il destinatario, alla preparazione scolastica, ad alcuni aspetti del carattere e ad altre particolarità che non annoto per non dilungarmi troppo e per lasciare un piccolo margine di divertimento nell’interpretazione del lettore.

Molti ed ancora altri più importanti particolari li possiamo scoprire o intuire analizzando la figura della signora. Il suo portamento, il modo di acconciare i capelli, la posa per lo scatto del fotografo, il vestire, la calzatura che compare in parte dalla lunga gonna a pieghe e via discorrendo.

Cartolina-corrispondenza---A-Maurilio-Boratto---Fronte-

L’ambiente che la vede protagonista è un luogo rustico, forse una casa di campagna e l’abbigliamento probabilmente è quello adoperato dalla donna per il tempo libero, per il giardinaggio o per altri lavori che la casa richiedeva.

Scopro in questo momento, osservando più attentamente l’immagine, che si tratta di una riproduzione. Sì, una riproduzione d’epoca raffigurante una fotografia sicuramente di parecchi anni più antica rispetto alla data di spedizione di questa cartolina fotografica. Sorge quindi il dubbio che la persona ritratta fosse la scrivente diversi anni prima o fosse invece qualche altra persona della famiglia.

Insomma, come i miei lettori possono capire da questo mio scritto si possono fare mille illazioni e altrettante congetture su un semplice cartoncino fotografico spedito, recante un’antica immagine.

Cartolina-corrispondenza---A-Maurilio-Boratto---Verso

Concludo qui la descrizione della cartolina per lasciare spazio in seguito ad altre notizie che reputo di una certa importanza.

Ecco di seguito la trascrizione del testo.

“Al Signor Maurilio Boratto
Via Lodi 4
Casa Propria
Alessandria
(Piemonte)

Natale del 1909

Carissimo Sig. Maurilio

La preziosa biblioteca è giunta sana e salva ma attende la sua venuta per inaugurarla insieme!

In questi giorni più che mai La nominiamo colla mamma! Le rinnoviamo auguri e voti fervidissimi in attesa di rivederla qui nel 1910.

Per il suo ufficiale giudiziario ho scritto e parlato. Speriamo bene. Mille cose ad Alfredo ai cari ragazzi alla sua sposa Emma a cugina Adelaide. Omaggio alla signora Angelica ed a lei un abbraccio di cuore.”

(Segue una firma che per me e per i modesti mezzi che posseggo è indecifrabile).

La cartolina fotografica è partita da Roma il 20 dicembre 1909 e timbrata alle 23. L’annullo di arrivo non è facilmente decifrabile, in quanto apposto su uno dei due timbri di partenza.

Tanto per fare un po’ di storia sui Boratto posso aggiungere ancora le preziose note restituiteci da Gigliola Tallone che la dicono lunga su questa famiglia di Alessandria.

L’alessandrino Domenico Boratto, padre di tre figli, imprenditore rispettato nel settore dolciario e dei liquori, prende sotto la protezione il giovanissimo Cesare Tallone, ammirato del suo precoce talento e rende realizzabile il suo sogno; quello di continuare gli studi all’Accademia di Brera, coinvolgendo altri suoi concittadini, allo scopo di stabilire un fondo per la pensione, di cui restano i nomi in un registro redatto dallo stesso Boratto.

Perora per Tallone anche presso il Municipio di Alessandria, che gli concede un cospicuo sussidio dal 1879 al 1881, rinnovato per un biennio. E ancora, continuerà ad aiutare il suo protetto – dopo la sua scomparsa prende le sue veci il figlio Maurilio – anche dopo la fine degli studi, per sostenere le spese dell’esecuzione del grande quadro storico del debutto di Cesare Tallone.

Alessandria fu anche testimone dei primi passi artistici di Cesare dal 1863, l’anno in cui decenne lascia il Palazzo Ducale di Parma, dove alloggiava con la famiglia dall’età di 6 anni, ed arriva ad Alessandria con la madre Teresa Macario e le tre sorelle, dopo la morte del padre, Pietro Domenico Tallone, capitano relatore del Real Collegio militare.

A 12 anni diventa garzone nella bottega dell’incisore Annibale Motti, dove in pochi mesi si rivela il migliore apprendista. A 14 anni è garzone e poi aiuto del pittore alessandrino Pietro Sassi, che dal 1867 insegnava gratuitamente nella scuola di ornato e di arte e mestieri alla Scuola serale Società operai riuniti, istituzione filantropica di cui era socio onorario Giuseppe Garibaldi e presidente Giuseppe Mazzini. Tallone si ingegna prima agli spolveri e poi impara l’arte del fresco, seguendo il maestro per ville e palazzi dell’alessandrino e il savonese.

A 18 anni Tallone ambisce a un’istruzione superiore con studi accademici, ma è sconsolato per la mancanza di mezzi. Il suo sogno è condiviso e realizzato da Domenico Boratto.

Esistono trascrizioni di lettere dei Boratto e sono la straordinaria testimonianza diretta del brillante periodo di formazione di Cesare Tallone presso la Reale Accademia di Belle Arti di Brera.

Nelle carte autografe dirette a Domenico Boratto e suo figlio Maurilio, Cesare Tallone non manca mai di manifestare riconoscenza per l’affetto e la munificenza dei suoi benefattori, e nemmeno dimentica la generosità di Alessandria, al cui Municipio il 1879 fa dono del ritratto di Re Umberto, ora nel Conservatorio delle città.

Il legame profondo dei Boratto con il pittore è confermato anche dal coinvolgimento nell’organizzazione di una mostra postuma di Cesare Tallone all’Accademia di Brera il 1921, attestato dalle lettere inviate a Maurilio Boratto dalla segreteria dell’Accademia, che istituì un Comitato d’Onore per le onoranze alla memoria: “Il nome di Cesare Tallone non può essere dimenticato. Pittore insigne, ritrattista tra i più famosi, maestro di scolari che già sono alla lor volta maestri. È considerato tra i maggiori artisti dell’età presente.”

Alla conclusione di questa ricerca, possiamo affermare che Cesare Tallone ha potuto esprimersi al meglio e diventare un grande personaggio dell’arte mondiale anche e soprattutto per l’aiuto ricevuto dalla famiglia Boratto e dalla città di Alessandria.

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[1] https://mag.corriereal.info/wordpress/2015/10/18/la-pasticceria-gallina-compie-80-anni-un-tuffo-nel-passato/

[2] Volume di una discreta rarità, conservato presso la Civica Biblioteca di Alessandria – Collocazione: MISC.A.57.1