Solvay, l’ex assessore, l’ambiente e le carte (giuste) in tavola [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

 

«Ora abbiamo anche scoperto l’esistenza di una nuova sostanza, Adv 7800, anch’essa della famiglia degli Pfas». Così dichiara Claudio Lombardi, ex assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria e componente del Comitato Stop Solvay, durante l’ennesima manifestazione contro la multinazionale della chimica, il 2 luglio 2020, di fronte alla Prefettura alessandrina. «L’Adv 7800 è una sostanza nota da sempre agli Enti preposti e presente nella documentazione ufficiale come l’Autorizzazione ambientale e i Modelli di ricaduta» replica l’azienda.

Il 2 marzo 2015, Medicina democratica aveva inviato ad Asl, assessorato regionale alla Sanità del Piemonte e Ministero della salute un documento col quale chiedeva che «tutto il sangue dei donatori Solvay, occupati e pensionati, nonché della popolazione a rischio alessandrina«, fosse sottoposto «a esami specifici e certificato presso istituti di garanzia pubblica come esente da Pfoa, Adv, C604». Claudio Lombardi era nell’indirizzario della raccomandata inviata da Medicina democratica.

Va tutto bene, dalla protesta alla replica dell’azienda, ma un po’ di attenzione non guasta. La presenza di Adv 7800 è nota da anni. Dichiarare però che “oggi è stata scoperta una nuova sostanza” da parte di chi aveva, da tempo, i documenti in mano non va bene. Se battaglia deve essere, che sia fatta in modo preciso. Fare credere a un’opinione pubblica, già poco informata, che l’industria stia facendo la furba introducendo di soppiatto una nuova sostanza, non è corretto. Truccare le carte in carte in tavola non serve a nessuno, nemmeno agli ambientalisti.