Tortona, venerdì presentazione del progetto Un Museo in cantiere

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Tortona intesta cinque aree a personaggi illustri CorriereAl 1Venerdì alle ore 15, nella sala del Consiglio comunale del Municipio di Tortona si terrà l’evento di presentazione del progetto “Un Museo in cantiere” propedeutico alla riapertura del Museo Civico di Palazzo Guidobono, da diversi anni chiuso al pubblico.

Durante l’evento sarà presentato il progetto, facendo il punto sullo stato di avanzamento dei lavori. All’incontro parteciperanno i partners del Comune nell’operazione.

Il programma prevede gli interventi istituzionali di Federico Chiodi, Sindaco di Tortona, Padre Vittorio Viola, Vescovo della Diocesi di Tortona; Fabio Morreale, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Tortona; Gian Battista Garbarino, funzionario archeologo territoriale della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo; Marco Lazzari, Direttore area Piemonte Nord Est di UBI Banca; Dante Davio, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona; Luciano Mariano, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

Seguiranno interventi di sintesi sul patrimonio esposto, con gli interventi di Luisa Iotti, Dirigente del Settore Servizi alla Persona e alla Comunità del Comune di Tortona, sul tema “Dalla chiusura del Museo alla sua “rinascita”; Paola Comba, conservatore della sezione archeologica del Museo Civico di Tortona, su “Un Museo in cantiere: proposte per un nuovo percorso espositivo”; Roberto Nivolo e Sonia Bigando, architetti incaricati dei lavori presso Palazzo Guidobono, su “Idee progettuali e criticità esecutive”; Manuela Marini, funzionario Settore Servizi alla Persona e alla Comunità del Comune di Tortona, su “Attività didattiche e nuove possibilità di fruizione”.

Al termine è prevista una visita ai lavori in corso, riservata ai partners.

Progetto “Un Museo in cantiere”

La riapertura della sezione archeologica del Museo, prevista al piano terreno e al piano interrato, avverrà per tappe successive, allo scopo di far conoscere al pubblico le testimonianze materiali del nostro passato e di condividere con la cittadinanza le scelte progettuali ed espositive. I restauri archeologici in corso si sono concentrati in particolare su un gruppo di iscrizioni romane, alcune delle quali già comprese nel lapidario vescovile o in altre raccolte antiquarie a partire dal Cinquecento. Attraverso queste ultime, il futuro percorso espositivo museale presenterà gli esordi della presa di consapevolezza da parte dei Tortonesi delle loro antiche origini.

Gli interventi hanno riguardato anche materiali metallici, con differenti problemi conservativi, ad esempio le tubature in piombo (fistulae aquariae) rinvenute in via Emilia nel 1934. Questi reperti, già presenti nel vecchio allestimento, presentano contrassegni e bolli che fanno conoscere come avvenisse la gestione dell’approvvigionamento idrico nella città romana.

Accanto a queste testimonianze già da tempo conosciute, i restauratori sono intervenuti su altri reperti finora poco noti, facendo emergere interessanti novità. Si tratta ad esempio di un frammento di statua femminile di grandi dimensioni, ispirata a modelli tratti dalla grande scultura ellenistico-romana. Nuovi dati stanno emergendo anche per la statua del cosiddetto “togato”, donato dalla città di Genova in occasione della prima apertura al pubblico del Museo nel 1911: recenti studi hanno proposto una rilettura critica che potrà ora confrontarsi con gli esiti del restauro.

Un’altra importante novità è rappresentata da un insieme di elementi architettonici e arredi liturgici dell’VIII-IX secolo d.C.: anche se la precisa provenienza non è ancora stata accertata (forse dalla cattedrale, a quel tempo collocata sull’altura del Castello) questi oggetti, con le loro raffinate decorazioni a rilievo, documentano la vivacità culturale e artistica di Tortona nell’alto medioevo.

Grazie alla collaborazione anche finanziaria con la Fondazione CR Tortona e UBI Banca, Palazzo Guidobono si avvia a recuperare la sua funzione di sede dei musei: è infatti destinato ad ospitare, oltre alla già attiva esposizione dei burattini dell’associazione “Peppino Sarina”, sia una sezione archeologica (al piano terra e seminterrato), sia quella storico-artistica (al primo piano), a fianco degli spazi per le mostre temporanee.