Solvay: “PFAS e C6O4: facciamo chiarezza su sostanze chimiche, salute e ambiente”

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“Come leader nelle specialità chimiche a livello mondiale e uno dei principali operatori economici sul territorio, Solvay desidera condividere le informazioni su alcuni temi di interesse pubblico nella disponibilità al dialogo soprattutto su temi così prioritari come quelli della salute e della sicurezza ambientale”. Comincia così una nota dell’azienda, che prosegue:

“Senza la pretesa di essere esaustivi, vorremmo fare un po’ di luce su tematiche complesse e, soprattutto, contribuire a fare chiarezza.

 Cosa sono i PFAS? Questo termine identifica un gruppo ampio e diversificato di qualche migliaio di composti chimici (perfluoroalchilici e polifluoroalchilici) con proprietà fisiche, ambientali e biologiche molto diverse. Grazie alle loro caratteristiche, sono utilizzati in molti prodotti essenziali e di uso quotidiano, come i componenti utilizzati negli smartphone, nelle automobili, negli aerei, nelle batterie, nei sistemi di purificazione dell’aria e dell’acqua e in indispensabili dispositivi medici.

Per quanto riguarda il loro impatto sulla salute e l’ambiente, è falso affermare che i PFAS siano tutti ugualmente dannosi, in quanto solo alcuni composti come il PFOA sono stati considerati un potenziale pericolo per la salute dallo IARC (International Agency for Research on Cancer) e dall’US EPA (USA Environmental Protection Agency). I PFAS sono un’ampia famiglia di composti con profili tossicologici molto differenti, che rappresentano migliaia di molecole e quindi è erroneo generalizzare circa il loro complessivo impatto sulla salute e sull’ambiente.

 

Esiste un rischio per la salute da contaminazione da PFAS nella provincia di Alessandria? La produzione dello stabilimento di Spinetta Marengo è gestita sotto il costante controllo delle autorità e le emissioni vengono regolarmente segnalate e monitorate. È vero che l’acqua è ed è sempre stata potabile. Solvay non ha mai prodotto PFOA, lo ha solo usato come coadiuvante nel processo produttivo e in bassissime concentrazioni. Inoltre, già nel 2006 Solvay ha aderito, pur in assenza di una specifica normativa, al programma internazionale (EPA-PFOA Stewardship Program) che prevedeva l’eliminazione totale dell’uso di PFOA entro il 2015 e, nel corso del 2013, ha eliminato completamente l’uso del PFOA dal proprio processo produttivo per sostituirlo con un altro coadiuvante sviluppato e brevettato internamente: il C6O4.

Cos’è il C6O4? Il C6O4 è un coadiuvante nel processo produttivo appartenente alla categoria generale dei PFAS, registrato in conformità alla normativa REACH (il regolamento dell’Unione Europea concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione delle sostanze chimiche) e approvato dall’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ed è già stato oggetto di una trentina di studi scientifici presso laboratori accreditati in Italia, Germania e Svizzera, i cui risultati sono a disposizione della comunità scientifica.

È falso affermare che il C6O4 presenti le stesse criticità del PFOA e che il C6O4 sia cancerogeno e bioaccumulabile. Il C6O4 non ha le stesse caratteristiche del PFOA ed è una sostanza chimica completamente diversa. Sulla base dei dati in nostro possesso, il C6O4 possiede un profilo tossicologico migliore. Inoltre, i dati disponibili, indicano che il C6O4 non è biopersistente e non è bioaccumulabile.

Il C6O4 avrà un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute? Il C6O4 viene prodotto e utilizzato solo all’interno dei confini dello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo e, dopo l’uso, viene rimosso con efficienze di abbattimento superiori ai requisiti previsti dalle migliori tecnologie. Una volta assorbito dalle resine a scambio ionico o dai carboni attivi ad alta efficienza, viene inviato alla distruzione termica. Le emissioni di C6O4 sono trattate e costantemente monitorate nel pieno rispetto dei limiti approvati per l’impianto, applicando le migliori tecnologie disponibili (BAT) per l’abbattimento delle emissioni in aria e in acqua. Pertanto, è falso affermare che il C6O4 rappresenti un elemento di preoccupazione per la salute nell’area di Spinetta Marengo, cosi come confermano i risultati del bio-monitoraggio sui lavoratori. La sorveglianza medica a lungo termine dei dipendenti non indica alcuna correlazione con effetti patologici legati all’esposizione professionale al C6O4 per il sito di Spinetta Marengo.

La chimica è una scienza studiata dall’uomo fin dall’antichità e gli sviluppi della chimica degli ultimi secoli hanno consentito applicazioni che hanno portato innegabili vantaggi alla qualità della vita e al progresso sociale: dalla medicina alla tecnologia, dalla cosmesi all’arte. Il nostro impegno è quello di chi utilizza la chimica responsabilmente”.