I ritmi di produzione frenetica e lo sfruttamento del territorio finalizzato al profitto non sono più sostenibili e rischiano di condannare il pianeta in modo irrimediabile. È necessario ripensare la nostra quotidianità e imporre alla politica – sia su scala globale che locale – scelte che mettano al centro la tutela dell’ambiente e quindi delle persone.
Con Alessandria Si-Cura intendiamo farlo a partire dal territorio in cui viviamo, una città che potrebbe diventare luogo di sperimentazione di nuove pratiche che mettano al centro la salute e l’ecologia e che invece – a causa di scelte scellerate fatte negli anni dalle diverse amministrazioni comunali – è tra le città più inquinate d’Italia.
Queste sono le proposte che avanziamo e che chiediamo a tutte e tutti le/gli abitanti della provincia di sottoscrivere compilando il form online oppure partecipando alle iniziative che costruiremo per promuovere la campagna e firmando i moduli cartacei in loco.
Attraverso questa raccolta firme intendiamo portare alla giunta comunale la voce di chi vuole cambiare la realtà del nostro territorio rendendolo meno inquinato e più vivibile. La voce di chi vuole:
– un’ampia ZTL con orario 8 – 20
– un’area pedonale completamente libera dalle automobili
– il divieto assoluto (da far rispettare!!!) per i mezzi a motore di poter entrare in Cittadella
– un nuovo grande parco da 40 ettari agli Orti nella zona dell’aeroporto.
– la valorizzazione di Forte Acqui al Cristo
– una fitta rete di piste ciclabili sicure che colleghino i quartieri periferici e Spinetta Marengo alla ztl e all’area pedonale
– il potenziamento del trasporto pubblico locale che arrivi a raddoppiare il servizio attualmente proposto.
Ad una classe politica sorda chiediamo di intervenire per rendere concreta una nuova idea di città!
Ripensare la mobilità e la vivibilità con un progetto a lungo termine, non solo legato all’attuale emergenza.
Maggiori aree verdi, percorsi sicuri per ciclisti e pedoni ed un trasporto pubblico efficiente per rendere l’uso dell’auto l’eccezione e non la regola dei nostri spostamenti.
Oggi più che mai è necessario immaginare un’altra idea di città che metta al centro la salute delle donne, degli uomini e delle/i bambine/i che la abitano.