Coldiretti: “Crisi per 4 cantine su 10, perdite fino all’80%, serve immediata liquidità”

Quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) registrano un deciso calo dell’attività con un pericoloso l’allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone, dalla vigna al bicchiere. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ sugli effetti dell’emergenza coronavirus in riferimento allo studio Mediobanca sul settore.

In provincia di Alessandria sono state quantificate perdite fino all’80% tra export e Ho.Re.Ca fermi, a pesare è stata la chiusura forzata della ristorazione avvenuta in Italia e all’estero con un forte calo delle esportazioni. Ad essere colpita è stata soprattutto la vendita di vini di alta qualità che trova un mercato privilegiato di sbocco in alberghi e ristoranti in tutto il mondo.

“Il mercato sta lentamente tornando a muoversi ma le aziende non riescono a far fronte ai pagamenti e a finanziare il ciclo produttivo che, dalla campagna alla cantina, non si può fermare – precisano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Le misure messe in campo con il blocco delle rate di mutui, prestiti, tasse, contributi sono certamente utili ma non bastano ed è indispensabile mettere a disposizione delle aziende vitivinicole liquidità sotto forma di prestiti a lunga scadenza a tasso zero e garantiti dallo Stato, pari ad una percentuale del fatturato dell’anno precedente, da erogare attraverso una semplice richiesta alle banche. Un intervento veloce e semplice che dovrebbe essere garantito indipendentemente dalla dimensione aziendale al quale va aggiunta anche una compensazione a fondo perduto sulle perdite subite sotto forma di risarcimento del danno”.

Iva agevolata e un credito di imposta per i crediti inesigibili derivanti dalla crisi Covid19 sono alcune delle proposte formulate da Coldiretti che è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti. Serve, però, anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni con un piano straordinario di comunicazione sul vino che rappresenta da sempre all’estero un elemento di traino per l’intero Made in Italy, alimentare e non. Inoltre, occorre trovare risorse aggiuntive comunitarie e nazionali per finanziare ogni utile strumento per la riduzione delle giacenze e per il contenimento della produzione di vino proveniente dalla prossima vendemmia.

Il piano della Coldiretti prevede anche la vendemmia verde e riduzione delle rese su almeno 100.000 ettari per una riduzione di almeno altri 3 milioni di ettolitri della produzione sui vini di qualità in modo da evitare un eccesso di offerta, considerate le conseguenze della pandemia sui consumi internazionali.