Coldiretti: “Dopo l’emergenza esplode la voglia di gelato artigianale”

Dopo il lockdown, favorito dal grande caldo di questi giorni e dalla voglia di passeggiate all’aria aperta, è il gelato il sogno proibito di 9 italiani su 10.

Nonostante le difficoltà della Fase 2 è il settore ripartito con più decisione, a conferma che l’Italia detiene la leadership mondiale nella produzione di gelato artigianale, sia nel numero di punti vendita che per fatturato.

Ne consumiamo oltre 6 chili a testa all’anno e ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano.

Il 94% degli italiani consuma abitualmente il gelato artigianale per il gusto e la bontà delle materie prime e la sensazione di refrigerio con quasi 7 consumatori su 10 che preferiscono i coni alle coppette, secondo l’ultima indagine Fipe.

A sostenere i consumi è un 2020 che con una temperatura superiore di 1,41 gradi la media storica si classifica, fino ad ora, come il più caldo da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800.

“Va sottolineata nella preparazione del vero gelato l’importanza della qualità del latte e della frutta e delle altre materie prime – affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Da segnalare negli ultimi anni il boom delle agrigelaterie che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala. Nelle agrigelaterie è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente”.

A livello nazionale vengono utilizzati durante l’anno per la produzione ben 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zuccheri, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri prodotti con un evidente impatto positivo sulle imprese fornitrici e cresce anche la preparazione casalinga dei gelati che consente un’accurata selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta.