Prosegue on line il corso di formazione “I più fragili tra i più deboli/giallo come il miele”

Prosegue in via telematica la settima edizione del corso di formazione “I più fragili tra i più deboli/GIALLO come il MIELE” e per commettersi i Docenti e le Docenti iscritti/e devono registrarsi su  https://meet.google.com/q-kc-ywuc-vdh https://meet.google.com/aks-riow-yfa.

Nato e sviluppatosi grazie alla tenacia delle volontarie e dei volontari dell’Associazione Culturale “Amici ed ex Allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Alessandria APS”, da subito in sinergia con il Liceo Scientifico Galileo Galilei, il corso di formazione “I più fragili tra i più deboli / GIALLO come il MIELE” (marchio registrato presso la Camera di Commercio di Alessandria) si configura come un percorso itinerante fra le città AlessandriaValenza e Genova.

Le lezioni di fine maggio 2020 saranno condotte, nell’ordine, dal prof. Roberto Barbato Prorettore Università Piemonte Orientale “Cambi climatici e agricoltura: quali piante per il futuro?”, dalla prof.ssa Francesca Martignone Università Piemonte Orientale “Manipolare, riflettere e imparare: utilizzo di artefici antichi e moderni in didattica della matematica” e dalla prof.ssa Patrizia Battegazzore, formatrice, “Robottando si impara!  Una riflessione sulle tecnologie a supporto dello sviluppo di competenze”

Il progetto, che scaturisce dall’idea – semplice ma ambiziosa – di concentrare l’attenzione su alcune tematiche fondamentali nell’ambito della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, si è via via arricchito con sempre nuove proposte e tematiche. Direttore è  il dott. Leonardo Filippone Dirigente MI.

Significativo precisare è che l’ingrediente principale del corso di formazione “I più fragili tra i più deboli / Giallo come il miele” e del suo viaggio – ossia il percorso alessandrino cui si unisce il percorso valenzano (attivo dall’annualità 2014/2015) e quello genovese (attivo dall’annualità 2016/2017) – è il fortunato connubio fra grandi temi evidenziati in un repertorio accuratamente vagliato e un pubblico di docenti sempre più motivato: orgoglio e vanto delle volontarie e dei volontari dell’Associazione che operano, nel segno del decentramento culturale, in un’opportunità di capillare e sistematica valorizzazione del territorio». 

 

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