Upo, fase tre: investire sul futuro dell’Ateneo e degli studenti

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Università del Piemonte Orientale, CorriereAlPer sentieri diversi l’Università del Piemonte Orientale, l’associazione UPO Alumni (i laureati dell’UPO) e l’avvocato Carlo Olmo di Vercelli, benefattore ormai noto a livello nazionale, hanno attivamente contribuito ad affrontare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Durante la Fase 1 l’avvocato Olmo ha fornito un’imponente quantità di mascherine e DPI alle strutture sanitarie, alle forze dell’ordine e ai cittadini. UPO Alumni ha lanciato una raccolta fondi a favore degli ospedali di Alessandria, Novara e Vercelli. L’Università si è consacrata pienamente alla materia, impegnandosi nella produzione dei reagenti per i tamponi, nella ricerca di terapie efficaci, nella certificazione dei DPI, e ha avviato 46 progetti di ricerca per avviare la fase di ripresa.

La Fase 2 si è più caratterizzata sulla gestione del quotidiano. Si sono moltiplicati i progetti di informazione multidisciplinare e di sostegno dell’Università, che ha ulteriormente rateizzato la contribuzione degli studenti. L’avvocato Olmo ha ideato la “Tavola del Lupo Bianco”, con la distribuzione di oltre sette tonnellate di derrate alimentari alle famiglie bisognose, colpite duramente dalla crisi.

La ripresa è quella che preoccupa di più, perché la pandemia ha creato bisogni e ristrettezze. Molti studenti si trovano in difficoltà a pagare le ultime rate ma l’Università non è in grado di condonarle poiché le stesse sono indispensabili per garantire il proprio funzionamento. Per l’anno accademico che partirà a ottobre si è già deciso di non programmare aumenti e di proseguire nella politica delle rateizzazioni, ma non è possibile prevedere l’effetto che il Coronavirus provocherà nelle decisioni di spesa delle famiglie.

«È un momento di grande responsabilità per tutti», ha affermato il rettore Gian Carlo Avanzi. «C’è il rischio di cancellare un’intera generazione di laureati, di professionisti, di dirigenti e di ricercatori perché potrebbe esser loro negato, a causa delle ristrettezze economiche, il diritto allo studio e il diritto a sognare. Siamo obbligati a investire sul futuro più che in ogni altro periodo di difficoltà. È necessario creare forme di autodifesa contro il rischio di rinuncia allo studio, che vadano oltre i meccanismi burocratici degli organismi esistenti. C’è bisogno di credere nell’istruzione, nella ricerca e occorre garantire lo sviluppo del Paese con la creazione di persone preparate e competenti».

L’invito è stato subito raccolto dall’associazione dei laureati, UPO Alumni, presieduta da Francesca Boccafoschi. «È il momento di restituire. Noi laureati abbiamo ricevuto tanto dalla nostra Università, dalle famiglie, dal contesto istituzionale che ci ha permesso di laurearci e di intraprendere professioni qualificate. Lanciamo oggi una grande raccolta di fondi che dia respiro agli studenti che non possono permettersi di continuare o di iniziare un percorso universitario. I progetti convergeranno nella creazione di borse di studio per gli studenti iscritti e potenziali, meritevoli di essere aiutati. Chiediamo a tutti di contribuire: i nostri laureati in prima fila, ma anche le loro famiglie, i professori, chiunque ritenga che sia indispensabile dare ai giovani la possibilità di un futuro migliore».

I grandi progetti hanno bisogno di una pietra angolare da cui partire. Venuto a conoscenza delle urgenze dell’Università, l’avvocato Olmo si è subito messo in contatto con il Rettore e la presidentessa dell’Associazione per garantire la sua convinta adesione. Uomo di fatti, Carlo Olmo ha effettuato un bonifico di 60 mila euro per avviare il progetto.

«Mai come in questo periodo vedo che da un buon progetto ne nasce immediatamente un altro», spiega Olmo; «le emozioni non finiscono mai, anzi, si rigenerano di linfa nuova e toccante nella profondità dei cuori. Come privato cittadino ed ex studente universitario sento forte il senso di appartenenza e l’esigenza di consentire a tutti le stesse opportunità. Gli studenti di oggi saranno il futuro delle nostre generazioni che decideranno del mondo di domani. Nel mio piccolo vorrei contribuire ad aprire un varco, a livello quantico: ho sposato il progetto di UPO Alumni e, per convinzioni legate alla mia vita privata, vorrei che la mia quota servisse a supportare gli studenti di Medicina e delle Professioni sanitarie. Mi auguro, però, che tanti mi seguano per dare corpo a progetti che coprano tutti i corsi di studio. Gli studenti meritevoli in difficoltà nel pagare le rette devono poter coronare il loro sogno, che per osmosi diventa anche il nostro sogno. Buttiamo il cuore oltre l’ostacolo e investiamo sul futuro: loro sono i nostri figli, i nostri nipoti, la nostra speranza. E anche la nostra più grande vittoria».

L’associazione UPO Alumni coordina la campagna “Il tuo sogno continua”, i progetti, i relativi bandi e si riserva le scelte e le decisioni conseguenti. Sul suo sito (https://upoalumni.uniupo.it/) si trovano ulteriori dettagli per ‘imitare’ il generoso, propellente gesto dell’avvocato Olmo. Le donazioni all’associazione UPO Alumni possono essere fatte utilizzando l’IBAN: IT79V0503410100000000041328.