Le sfaccettature del patriottismo [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

 

Tutto è nato da un incontro organizzato dalla mia Scuola; grazie ad un paio di colleghi ci siamo collegati in video conferenza con Gioia Bartali, nipote del grande Gino Bartali.

Avremmo dovuto accogliere Gioia il 21 marzo scorso (giorno della Milano Sanremo nonché equinozio di primavera) in duecento e di persona ma gli eventi di questi ultimi mesi hanno cambiato i percorsi di tutti.

Eravamo una classe terza, con alcuni insegnanti capitanati dalla dirigente. A distanza ma non distanti.

Il Ginettaccio Nazionale fu nominato “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato centinaia di Ebrei nel corso della seconda guerra mondiale.

Gioia – lei, asciutta e profonda come il nonno, con quella toscanità sana di chi ha qualcosa da dire – ci ha tratteggiato un ritratto affettuoso, mai sdolcinato, ricco di episodi di vita quotidiana, gesta sportive ed aneddoti curiosi.

I nostri studenti (e noi adulti) hanno posto domande e ascoltato con interesse, passione, partecipazione.

Incredibile, se pensiamo alla freddezza del mezzo (preoccupazione precedente).

Inevitabile, se ragioniamo sulla grandezza del personaggio (considerazione a conclusione).

Terminata la diretta, soddisfatto delle ultime due ore che mi hanno regalato leggerezza e uno sguardo ottimistico sul futuro, accendo la TV per conoscere le principali news al tiggì.

La leggerezza si scioglie rapidamente, un senso di fuoco mi riempie la testa e un incudine si posa sul petto.

Patriottismo: quante sfaccettature può avere questa parola?

Per alcuni è difesa dei confini, delimitazione di un territorio e quindi è morire sotto i colpi di un nemico con “la divisa di un altro colore”.

Per altri può rappresentare la determinazione di un’identità, sia essa linguistica, geografica, di costumi e quindi è patriota colui che parla un dialetto, vive un territorio, veste un abito folcloristico.

Per altri ancora è recitare slogan con parole chiave che sobillino le folle e quindi è patriota colui che semplicemente si allinea alla massa.

Ho pensato che Gino Bartali può certamente essere considerato un patriota.

Nel suo caso il patriottismo ha incarnato valori morali che trascendono dal concetto di nazione, comprendono il rispetto della vita (propria e dell’altro), il benessere del mondo circostante, racchiudono la cultura della condivisione e della tolleranza.

Non tutti concepiscono il patriottismo in questa maniera ma è la ragione per cui si deve continuare a battere la strada della memoria.

La Scuola funziona, anche a distanza. Certo non può durare a lungo ma possiamo andare avanti fino all’autunno.

Anche questa è resistenza. E patriottismo.