La Regione Piemonte si è dimenticata dei fotografi!

La categoria dei fotografi professionisti con propri studi e negozi oggi viene dimenticata e abbandonata dalla Regione Piemonte.
Dopo aver trascorso gli ultimi mesi praticamente senza attività lavorativa, la categoria dei fotografi, come tutte le altre penalizzate dall’emergenza sanitaria,  attendeva con trepidazione il decreto “Reparti Piemonte“. 
La presentazione anticipata del decreto aveva fatto tirare un sospiro di sollievo, con la prospettiva almeno di un supporto concreto da parte della Regione, dato che a livello nazionale non ci sono stati provvedimenti per il settore.
Oggi la pubblicazione ufficiale della normativa certifica l’esclusione della categoria dei fotografi professionisti dal provvedimento legislativo di sostegno.
Si possono leggere annunci trionfalistici:
“Il BonusPiemonte è legge: 116 milioni a fondo perduto per 60.000 attività.
E’ diventato legge il BonusPiemonte, il contributo a fondo perduto predisposto dalla Regione per sostenere le imprese colpite dalla chiusura dovuta all’emergenza Coronavirus: la Commissione Bilancio del Consiglio regionale, convocata in sede legislativa, ne ha decretato l’approvazione definitiva nella serata del 14 maggio.
Immediata e semplice la procedura per ottenerlo: entro la prossima settimana tutti gli interessati riceveranno da Finpiemonte una comunicazione via Pec, e pochi giorni dopo averne dato risposta la somma sarà accreditata sul conto corrente.
Si tratta complessivamente di 116 milioni di euro che andranno a beneficio di 60.000 realtà imprenditoriali del Piemonte, che sono state annunciate in tre fasi e che rappresentano il risultato di costruttivo confronto con le diverse associazioni di categoria…”.

I fotografi professionisti –che rientrano nel codice ATECO 74.20.19- (“Studio fotografico e fotografo ambulante; commercio al dettaglio di articoli e materiale fotografico e affini)-
sono una delle categorie di lavoratori più penalizzate in assoluto, perché oltre a subire il drammatico rallentamento di tutte le attività, assistono impotenti all’annullamento degli eventi, matrimoni, cerimonie, convegni, manifestazioni sportive…certamente almeno per tutto l’anno in corso. Questa è la base essenziale del loro lavoro. Per svilupparlo i fotografi inoltre assumono personale di supporto sia durante gli eventi che nei loro negozi.
Come è possibile che non si tenga conto della drammatica prospettiva di congelamento del lavoro di questi professionisti.
Una domanda sorge spontanea: 
Cosa spinge ad esempio i responsabili della Regione Piemonte a considerare e sostenere la categoria ATECO 47.78.2 : “Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia per un importo pari a 1.000 euro” e a dimenticare la categoria dei fotografi?
Si tratta dell’ennesimo pessimo esempio di “mala burocrazia“ o i fotografi scontano il fatto di non essere ben organizzati in attrezzate o potenti associazioni di rappresentanza…
Un codice ATECO (ricordiamo il numero a chi lo ha smarrito dall’elenco del decreto: 74.20.19) non è solo un numero. Dietro anzi dentro ci sono persone e famiglie che oggi si sentono dimenticate, meno italiani di altri e meno piemontesi di altri.
I fotografi professionisti, rappresentati dal loro Comitato spontaneo, chiedono una risposta, oggi, non in un’altra fase, quella facile delle promesse…
Comitato Fotografi Professionisti Alessandria