Fase 2 con tante incognite: ripartiamo dalla logistica [Piemonte Economy]

di Cristina Bargero

 

Lunedì 4 maggio inizia, se così si può dire, la fase due, con una serie di punti interrogativi e di paure legate al futuro per quanto riguarda il profilo sia sanitario sia economico.

La nostra Regione così come la nostra Provincia, purtroppo, si classificano tra le più colpite dal Coronavirus: il Piemonte registra 359,9 casi ogni 100.000 abitanti (più del doppio rispetto alla media italiana che è di 175,4), con la Provincia di Alessandria che ha 753,3 ogni 100.000 abitanti.

Se rimane forte l’ansia per la salute, altrettanto intensa si annuncia quella relativa all’impatto economico del lockdown e a una ripresa ancora molto incerta per semplici, cittadini, professionisti, artigiani e imprese.

Durante la fase 1 in Provincia ha continuato a lavorare, seppur a ranghi ridotti, metà delle 54.000 aziende, coinvolte direttamente o indirettamente nelle filiere riguardanti i servizi pubblici, i servizi essenziali, la produzione e commercializzazione di farmaci, e di dispositivi medico-chirurgici, di prodotti agricoli e alimentari e le attività funzionali a fronteggiare l’emergenza. L’ufficio parlamentare bilancio prevede per il primo semestre 2020 una contrazione del PIL del 15%, con una triplicazione delle ore di cassa integrazione rispetto alla crisi del 2009.

Proviamo a capire cosa succederà alle specializzazioni della provincia nella fase due e nel medio periodo.

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Iniziamo dalla logistica, che riveste un ruolo fondamentale nella nostra provincia su cui vi erano grandi aspettative connesse al rilancio della portualità ligure (Genova e Savona) e agli investimenti relativi alle zone logistiche semplificate.

Il settore si è rivelato strategico nell’emergenza, garantendo gli approvvigionamenti e la disponibilità dei prodotti sugli scaffali.

La ripartenza della logistica, che ha visto diminuire i propri flussi, eccetto per quel che riguarda alcune nicchie delll’e-commerce, anche del 70%, dovrà scontare una fase di recessione globale.

A tal proposito occorre specificare che la logistica non comprende solo il trasporto delle merci, ma anche ambiti di attività che vanno dalla rete di approvvigionamento delle materie prime, alla distribuzione stessa delle merci, ai processi riguardanti gli ordini e la gestione dei resi.

Le risposte sono da trovare in una maggior digitalizzazione e innovazione, con un ulteriore impulso dell’e-commerce, sia nella modalità della consegna a casa che nel click and collect, della city logistic e della logistica dell’ultimo miglio. Il vehicle rerouting (ossia la riprogrammazione intelligente dei tragitti) permette di reindirizzare gli autisti dei camion verso destinazioni alternativi rispetto a un percorso precedente in caso di consegna urgente di prodotti.

L’utilizzo della tecnologia digitale sarà la chiave di svolta per il medio/lungo periodo, consentendo di recuperare efficienza e tempo in tutta la catena del valore.