Alda e Piero Canaperia #2 [Un tuffo nel passato]

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frisina_caldi Tony Frisina.

La cartolina di cui voglio parlare oggi appartiene ad un immenso blocco di corrispondenze e di fotografie di famiglia in mio possesso già da una trentina di anni.

In mezzo a tutte le carte che vi si trovano sono presenti cartoline meravigliose; non riuscirei mai a separarmene per fare dei buoni cambi con cartoline di Alessandria in quanto ormai mi sento troppo intimamente legato alle persone che restano ancora presenti in tutti questi scritti.

Più volte in passato – dalle pagine di questa rubrica – avevo parlato della famiglia Canaperia di Torino e dell’enorme mole di scritti che Piero spediva alla sorella Alda.

Per riassumere vorrei aggiungere qualche breve dettaglio riguardante questi personaggi. Piero era ingegnere e durante il periodo di leva, intorno al 1918, era ad Alessandria e giornalmente scriveva a casa una infinità di missive e di cartoline. Il motivo che mi fa amare queste persone è racchiuso nelle belle parole di profondo affetto che Piero mandava alla volta della sua famiglia ed in particolare della sorella. È stupefacente leggere questi sentimenti, queste antiche testimonianze d’amore, soprattutto per il motivo che oggi credo non siano più così profondi. Spero di sbagliarmi, ma leggendo certe frasi viene il dubbio che parole analoghe non facciano più parte del sentire odierno.

Certamente i sentimenti oggi esistono ancora, anche molto profondi, ma non si usano più certe parole per descriverli e per raccontarli e inoltre i nostri sistemi di comunicazione tanto moderni non favoriscono certe espressioni dell’anima. Sono sicuro che qualcuno non sarà d’accordo con il mio dire e spero vivamente di essere smentito.

La famiglia Canaperia era discretamente agiata e facoltosa e vantava amicizie altolocate in ogni dove. Non sono rare le lettere e le cartoline di Alda e di Piero scritte alla famiglia da molti luoghi ameni di tutto il nord Italia. Località turistiche marine e montane – o anche solo collinari – sono gli scenari e i luoghi di soggiorno più frequenti.

Alda ha raccolto tutti gli scritti per una vita intera e son convinto che su questo epistolario sarebbe possibile scrivere interessanti tesi sui luoghi turistici, sugli usi, sui sentimenti e sulle storie narrate; anche sulla storia d’Italia vista da un preciso punto di osservazione.

La famiglia di Alda e Piero era di origine ebraica e in tanti scritti vi sono testimonianze che riportano alla Sinagoga di Alessandria e – più in generale – alla città. Sono brandelli di vita intima e personale di quasi cento anni addietro e contengono – oltre all’espressione di elevati sentimenti – anche piccoli fatti quotidiani riguardanti i luoghi e le persone.

La cartolina che ho scelto per la rubrica di oggi è stata stampata a cura del Touring Club Italiano e riguarda il Primo Campeggio Turistico in Alta Val Contrin (m. 2000) – provincia di Trento – col Patronato del Corriere della Sera – nei mesi di Luglio e Agosto 1922.

La cartolina deve essere di una discreta rarità ed è numerata. Reca il n° 377. Sicuramente è stata editata unicamente per questa occasione. Nell’immagine, disegnata da S. Talman, si notano stelle alpine in primo piano accanto a bastoni e piccozza uniti assieme da un nastro con sigillo del TCI; alcune tende dell’accampamento sono in una porzione di spazio pianeggiante e sul fondo fanno corone alcune cime delle Dolomiti.

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Ecco il lungo testo della cartolina:

28/7/1922 – Dal campeggio. Giunto felicemente. Località magnifica con superbe cime tutt’intorno. Le tende son veri gioielli con lettini comodissimi. Peccato il tempo stanotte ci ha regalato dell’acqua, e stamane è piovigginoso; ma pare solo cosa passeggera; l’altro giorno però qui all’accampamento son venuti 30 cm. di neve. Spero in belle giornate per fare qualche gita interessante. Vorrei raccontarti tante cose ma non ho né tempo, né possibilità; sappi solo che sto bene e sono molto soddisfatto di esser venuto. La zona è meravigliosa e val proprio la pena di un lungo viaggio, e di qualche disagio, che il Touring ha cercato di ridurre al minimo con un’organizzazione perfetta. Se da Trento, la prima parte del viaggio è un po’ monotona, poi diventa d’una tale bellezza, il campeggio, che compensa mille volte. A Canazei, dove arrivai ieri alle 14, dopo sette ore d’automobile, vi son tutte le bellezze e le eleganze dei nostri migliori luoghi di montagna. Cara Alda, son tanto lieto e sereno; ti abbraccio col cuore. Tuo Piero.