Oggi la dittatura del virus: domani quale futuro per tutti noi?

di Capitan Alessandria

 

“Ciao Direttore, ti ricordi di me? Sono Capitan Alessandria, e dati i tempi quasi quasi torno”. La telefonata arriva martedì sera, come un flash dal passato. Capitan Alessandria fu uno dei primi amici e opionisti di CorriereAl, anno 2008 o giù di lì. Come dire di no ad un vecchio amico, innamorato della sua città e del suo paese, e oggi assai più preoccupato di allora? Bentornato, Capitan Alessandria! E. G.

 

Partendo da una semplice affermazione, in tempo di corona virus o covid 19, vorrei costruire un piccolo spunto di riflessione che in questo particolare periodo storico frulla nella mente come un criceto che gira nella ruota.

Nel marasma di decreti, di imposizioni, di restrizioni della libertà personali, tutti quanti utili ad arginare un virus, sotto molti aspetti sottovalutato e del quale non si è saputo molto fino a che non è esploso con tutta la sua violenza (la Cina che, ricordiamocelo, vive ancora sotto dittatura, ha una fetta di responsabilità molto ampia), mi sono chiesto più volte se stessi vivendo in un film oppure tutto questo fosse realtà.
Non mi riferisco a tutti i legittimi e necessari provvedimenti di emergenza, ma alla dinamica mediatica con cui si sono rincorsi.

Credo fortemente che uno Stato abbia il dovere di garantire da un lato la sicurezza dei propri cittadini, mentre dall’altro abbia l’obbligo di garantire loro un futuro migliore. O quantomeno, in una situazione come questa, in cui milioni di persone si trovano in vera difficoltà economica, un Governo degno di questo nome dovrebbe garantire a tutti, e intendo proprio TUTTI, di ripartire nelle stesse condizioni in cui ci si era fermati.

Gli slogan li posso accettare dal cittadino comune, così come i messaggi di speranza e le preghiere. Posso accettare la dittatura sanitaria del virus e #iorestoacasa. Non accetto che si sia fatto del panico un metodo di comunicare, non accetto che lo Stato stia spingendo all’insulto del vicino che esce di casa, non accetto che lo Stato crei tale e tanta confusione comunicativa ed economica senza dare nessuna certezza di futuro che non sia uno slogan.

Lo Stato deve vedere il presente e avere ancora più chiaro il futuro da costruire. DEVE!

Tutti a casa, giusto, tutti speranzosi, giusto, ma caro Stato, caro Governo, cercate di capire e comprendere la realtà del nostro paese e agire di conseguenza. Il tessuto commerciale ed imprenditoriale è stritolato da anni di tasse, tributi, lacci e lacciuoli che rendono tutto così complesso.

Avete imposto agli esercizi commerciali le casse controllate via cavo (a spese dei commercianti) e la fatturazione elettronica. In Italia i costi di gestione sono altisssimi, e parlate di disoccupazione quando il costo di un lavoratore è esattamente il doppio rispetto a quanto gli viene pagato in busta paga.

Ma vi siete resi conto esattamente di come sta viaggiando la nave Italia?

Risponderete ma certo. Ma è li che vi stoppo subito. Perché se aveste capito non sareste inginocchiati davanti alla Germania per avere ciò che ci spetta. Se aveste capito le acque in cui navigano imprenditori, dipendenti e commercianti non avreste messo in piedi questi decreto ridicolo.

Ma come? Ad un’attività che rinuncia a 5/10/20 mila euro di fatturato mensile, che fai chiudere perché ti sei svegliato due mesi in ritardo (lo stato di emergenza è stato dichiarato il 31 gennaio 2020 senza che nessuno battesse ciglio), all’impreditore dici “stai a casa guai se ti muovi e guai se fai polemica, guai se non sorridi e se non partecipi ai vari flash mob”, e non gli fornisci altro che una serie di promesse lanciate con la fionda e 600 euro UNA TANTUM (spiegatemi bene questo concetto).

Mi metto nei panni di tutti coloro che hanno un’attività e mi chiedo quanto possa essere ancora tollerabile questa farsa, quanto si possa tollerare di essere presi in giro senza creare un reale coordinamento con tutti i vari enti, prima di una vera rivoluzione.

Scusate la domanda idiota e in violazione della dittatura da virus odierna, cari Conte, Casalino, Di Maio, Zingaretti, e chi più ne ha più ne aggiunga.

Secondo voi alla fine dell’emergenza sanitaria chi avrà la forza di ripartire?
E con quali risultati economici, ditemi, per almeno tutto il 2020?

Una attività di qualsiasi genere ha costi fissi, che DOVETE tenere a mente e per i quali DOVETE intervenire unitamente alle realtà locali. Dovete sedervi ad un tavolo con le regioni, con i comuni, con le aziende fornitrici di corrente elettrica e le banche. Non solo per mandare l’esercito per strada, ma anche per gestire alcune piccole questioni. Tributi comunali, agevolazioni agli acquisti di forniture per ripartire, agevolazioni fiscali, mutui agevolati. E gli affitti? Ah su quelli proponete una detrazione del 60%. Detrazione esattamente da cosa, se siamo tutti fermi? Avete considerato che tra due settimane milioni di persone non avranno liquidità? Boh e chi lo sa…

L’importante è far parlare tutti, e farci dire da virologi senza nessun incarico di Stato ufficiale quando e se riapriremo, perché voi siete incapaci di fare previsioni.

L’importante è creare divisioni sociali che portino a dire che il problema sono i soldi nascosti in soffitta dagli imprenditori evasori e non la gestione indecente dello Stato degli ultimi decenni. Abbiate la dignità di metterci il cuore, di capire che non ci sono riserve.

Prendete le parti sociali prima che scoppi una rivolta. Parlateci. Prendete sindacati ma anche Confindustria e le varie associazioni, tutte vanno ascoltate come anelli della stessa catena. E date retta all’uomo medio comune, a questa Europa date un bel ‘calcio nel culo’ pensando veramente ad un futuro per il quale fare dei sacrifici serva a qualcosa.

Non vorrei avervi urtato, specialmente in questi giorni, con il sito Inps in tilt da quante richieste gli sono pervenute, ma non riuscivo a tacere oltre. Questo boom di richieste vi farà riflettere su quanto sia necessario pensare al futuro, o aspetterete la guerra civile senza muovere un dito per fare contenta la vostra cara Unione Europea?

P.s. Ragazzi cambiamo la visione
#andratuttobene non mi piace molto… troppo poco sicuro, troppo aleatorio ….
Vi va di pensare che #tuttodeveandarebeneinfretta?
#progettiamoorailnostrofuturo?

Riguardatevi e non fate spegnere i vostri sogni.