Smart working ancora poco applicato nella Pubblica Amministrazione

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In queste settimane di grave emergenza sanitaria nazionale, a fronte del diffondersi sul territorio nazionale del contagio da coronavirus, si sono succeduti numerosi atti normativi, sia sotto forma di Decreto legge che di DPCM che di Ordinanze regionali, che sempre più hanno ribadito la necessità di eliminare gli assembramenti, ridurre al minimo gli spostamenti, riconoscere il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa.

I servizi pubblici da assicurare vengono ricondotti solo a quelli strettamente essenziali, e quelli da svolgere “di presenza” vengono circoscritti solo ad alcune attività, che in nessun modo possono essere svolte da remoto.

Inoltre la sospensione e il differimento per legge di molte attività rendono ancora più applicabile, con urgenza e in modo generalizzato, il lavoro a distanza.

Nonostante queste disposizioni, che non si sono limitate, come dicevamo, all’emanazione delle
pur importanti Direttive della Funzione Pubblica, e all’aggravarsi della situazione sanitaria che ha
portato all’emanazione dell’ultimo DPCM, permangono, purtroppo, in parecchie Amministrazioni
e in molti Uffici, su tutto il territorio nazionale, comportamenti assolutamente restrittivi e
penalizzanti e resistenze diffuse che mettono a rischio non solo la salute delle lavoratrici e dei
lavoratori delle Amministrazioni interessate, ma di tutta la cittadinanza.

Ecco il perché, proseguendo nella nostra iniziativa, che in questo mese è stata di proposta, ma anche di denuncia, abbiamo deciso di attivare un canale diretto, riservato a tutti i colleghi che volessero segnalare le situazioni dei loro Uffici in cui vi è una mancata, o parziale, attuazione delle norme a tutela della salute pubblica (mancata concessione del lavoro a distanza – attività che forzosamente e unilateralmente sono state individuate come indifferibili di presenza – obbligo di rientro
settimanale, etc.).

Le segnalazioni vanno inoltrate alla casella di posta elettronica dedicata: covid19@flp.it.

Sarà nostra cura trasmetterle in forma aggregata, mantenendo ovviamente riservata la fonte, alla
Ministra della Funzione Pubblica Fabiana Dadone e all’Ispettorato dello stesso Ministero, allo scopo
di rimuoverne gli effetti.

Invitiamo altresì le nostre strutture nazionali e territoriali di Coordinamento di Amministrazione e
di Ente a sollecitare le rispettive Amministrazioni per essere informati con tempestività in merito
agli atti con i quali sono stati individuati i servizi indifferibili di presenza al fine di verificarne la
congruità e la reale rispondenza rispetto alla grave situazione in atto.

Inoltre mettiamo a disposizione due fac-simile che i lavoratori potranno utilizzare in caso di
mancata concessione del lavoro a distanza e di obbligo di rientro non motivato, da indirizzare al
dirigente della propria struttura e per conoscenza alla scrivente Segreteria generale FLP, al fine di
farsi formalizzare i motivi del diniego o degli obblighi imposti.

In un momento come questo al Sindacato spetta anche questo compito.

E continueremo a svolgerlo senza esitazioni.

LA SEGRETERIA GENERALE FLP