Il vecchietto dove lo metto..e come lo assisto [Piemonte Economy]

di Cristina Bargero

 

E’ ormai riconosciuto che la demografia costituisca uno dei problemi del nostro paese per gli anni a venire. Gli indici demografici descrivono bene una situazione preoccupante soprattutto nel Nord Italia: l’indice di vecchiaia, che a livello nazionale pari a 177,9, in Piemonte è addirittura pari a 210,3 (peggiori sono solo Liguria e Friuli Venezia Giulia) e ad Alessandria a 247,5.

Per contro anche il tasso di natalità nella nostra provincia e in Piemonte è più basso rispetto al resto del paese. Se l’invecchiamento della popolazione è segnale di un fenomeno preoccupante, ossia del fatto che non si facciano più figli sia per il mutamento della struttura familiare, sia per le incertezze legate al futuro,  dall’altra, invece, indica un allungamento dell’aspettativa di vita e delle condizioni di salute dei cittadini.

Ecco che, quindi, si assiste  ad un aumento della domanda di servizi socio-sanitari riguardo all’assistenza continuativa (long-term care), favorito anche dall’evoluzione del sistema ospedaliero verso l’assistenza per i soli acuti. La crescente di domanda si scontra tuttavia con le difficoltà di spesa pubblica e dei cittadini di far fronte alle rette, per cui in tutti i paesi, in  particolare in quelli più evoluti, attuare misure per consentire alle persone in età più avanzata di mantenere a lungo condizioni di vita salutari è una necessità più che un lusso.

Il concetto di Salute si riferisce al benessere fisico mentale e sociale espresso nella definizione dell’OMS. In tale contesto le  politiche e i programmi che promuovono le connessioni sociali e la salute mentale sono importanti quanto quelle relative alla salute fisica.  Nel contempo vi è la necessità di incoraggiare e bilanciare la responsabilità personale (cura di sé) con interventi di welfare, di sanità pubblica e con la solidarietà intergenerazionale, anche attraverso interventi innovativi quali il coushing e il coinvolgimento attivo di giovani e anziani in progetti sociali.

Tre sono gli aspetti del contesto socio-economico che incidono sull’invecchiamento attivo: il reddito, il lavoro e il sistema di servizi, che diventa essenziale per assicurare alle persone sole e che vivono in zone disagiate e meno accessibili pari assistenza.

Ma vi sono anche opportunità legate alla capacità di spesa di una parte della popolazione anziana, per cui la silver economy inizia ad avere un impatto crescente sull’economia, sull’organizzazione dei servizi e sul turismo, che punta anche su aspetti legati alla salute e al benessere.