Sul settimanale «Il Novese» di giovedì 23 gennaio, l’Assessore Bruno ha rilasciato un’intervista in cui delinea gli obiettivi amministrativi rispetto alle politiche urbanistiche, presumiamo in accordo con l’intera Giunta.
Pur apprezzando il cambio di rotta delineato dall’Assessore, che spiega come l’attuale amministrazione abbia rinunciato a mettere in cantiere un nuovo Piano Regolatore Generale e abbia invece deciso di procedere per varianti parziali come da noi suggerito e sostenuto, come gruppo consiliare Democratici per Novi ci sembrava doveroso sottolineare alcune gravi questioni.
Riteniamo innanzitutto grave che gli indirizzi in tema di urbanistica siano stati affidati ai giornali prima ancora che al Consiglio Comunale. In questi otto mesi più volte abbiamo sollecitato l’amministrazione affinché chiarisse i propri indirizzi in merito: lo abbiamo fatto in occasione del programma di mandato discusso ad agosto, lo abbiamo fatto sollecitando la presentazione del DUP che andava approvato entro il 31/12/2019 e di cui ad oggi non è stata diffusa neppure una bozza. Mai è venuta risposta e mai in questo periodo è stata convocata la commissione urbanistica che di fatto deve ancora cominciare i propri lavori.
Nell’articolo si spiega poi come i primi due obiettivi dell’amministrazione siano l’approvazione del PAI (Piano di assetto Idrogeologico) e della RIR (Piano relativo ai Rischi di Incidente Rilevante). Si tratta di due provvedimenti, di natura prevalentemente tecnica, che in realtà il Consiglio Comunale ha già approvato nel corso del 2018. L’affermazione dell’Assessore ci lascia pertanto assolutamente perplessi.
Nel caso gli ultimi eventi alluvionali abbiano reso necessaria una revisione dei suddetti documenti, riteniamo grave che ciò non sia stato ancora ufficialmente reso noto. D’altronde a tre mesi dall’alluvione e nonostante ripetute richieste non è ancora stato presentato un bilancio chiaro e ufficiale degli eventi, dei danni e degli interventi conseguenti.
Diversamente non capiamo se si stratta di una scelta politica o di una “svista” dell’Assessore. Nel primo caso stigmatizziamo da subito la scelta, assolutamente immotivata, che comporterebbe una grande perdita di tempo e denaro per il Comune e per i novesi; nel secondo caso, invitiamo l’Assessore a informarsi meglio su quali siano le pratiche effettivamente giacenti sulla sua scrivania a otto mesi dalla sua nomina.