Pharma, un comparto che non conosce crisi [Piemonte Economy]

di Cristina Bargero

 

 

Ci sono settori che, pur negli anni di crisi, hanno continuato a crescere, generando investimenti, valore aggiunto e occupazione qualificata. Uno di questi è il farmaceutico.

La filiera della Life Science, per le connessioni esistenti con il mondo della ricerca e per l’alto tasso di innovazione in essa insito, assume un peso non secondario per l’economia italiana, in termini di valore aggiunto, occupati e contributo all’export.

La farmaceutica è il primo settore al mondo per investimenti in ricerca e sviluppo, e l’unico in cui l’Europa mostra una specializzazione internazionale forte.

L’industria del farmaco in senso lato in Europa grazie al ruolo della ricerca può svolgere un ruolo importante. L’Italia, nel 2017, è stata il primo produttore europeo, superando addirittura la Germania.

In questi anni le imprese del farmaco italiane si sono affermate come un motore di crescita fondamentale per il nostro Paese e per l’Europa con 65.400 addetti (90% laureati e diplomati), e altri 66.000 addetti nell’indotto, 6.400 addetti alla R&S, con 31,2 miliardi di euro di produzione, il 79% destinato all’export (24,8 miliardi di euro), 2,8 miliardi di euro di investimenti, dei quali 1,5 in R&S e 1,3 in produzione (60% di imprese a capitale estero, 40% di imprese a capitale italiano)(Fonte Farmindustria luglio 2018).

Le industrie del farmaco, biotech e medtech Made in Italy mostrano punte di eccellenza, per quanto riguarda livelli di produttività, di innovazione e capacità di dare impiego qualificato.

La presenza farmaceutica è fortemente concentrata in cinque regioni (Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Veneto), che da sole determinano quasi il 90% dell’occupazione totale. Tuttavia, pur se circoscritta in specifiche o aree, l’industria farmaceutica ha una presenza rilevante anche in Piemonte, che segue immediatamente a ruota le già citate Regioni con 2.000 addetti farmaceutici.

In Provincia di Alessandria vi sono solo 3 imprese che operano nel settore della produzione dei farmaci, 2 nella produzione di dispositivi per l’irradiazione e 133 nella fabbricazione d strumenti e forniture mediche e dentistich per un totale di 562 addetti, generando un export superiore a 18 milioni di euro nel 2018.

La presenza più rilevante è quella di Prodotti Chimici e Alimentari a Basaluzzo, azienda fondata nel 1949 dalla famiglia Bartola e oggi di proprietà del fondo statunitense Advent International, specializzata nella lavorazione dei derivati della bile e di principi attivi principalmente per la cura di malattie gastrointestinali.