Kevri georgiano, lo scorso mese di novembre, per Dora Marchi, l’enologa e biologa toscana, braccio destro dello scienziato del vino Donato Lanati, nel laboratorio di ricerca applicata Enosis Meraviglia di Fubine.
Trattasi di un riconoscimento dedicato alle persone di alto valore professionale in ambito enologico, che hanno contribuito a far diventare grande l’azienda Badagoni, leader nella produzione di vini,nella regione di Kakheti in Georgia. Prima di lei, solo Lanati aveva ottenuto il prestigioso riconoscimento.
Il Kevri, in Georgia, non è solamente l’enorme anfora storicamente utilizzata per la fermentazione, la macerazione e l’ affinamento del vino; il kevri è anche cultura, tradizione e simbolo dell’enologia georgiana, incisa su mattonelle personalizzate.
“E’ stata una grande sorpresa e un importante riconoscimento a livello umano, ancor prima che di prestigio professionale e di immagine” ha commentato la Marchi. In particolare, l’enologa toscana segue vinificazione e progetti e, durante la vendemmia, fornisce indicazioni sulle analisi e sulle correzioni, affrontando e gestendo le eventuali problematiche di carattere tecnico.
La collaborazione tra Enosis e Badagoni è iniziata 15 anni fa quando, in Georgia, il clima sociale e politico era decisamente diverso. “In quel contesto, con lungimiranza e oculatezza, l’azienda è riuscita a trasformarsi, investire e crescere, per essere oggi, con i suoi 500 ettari di vigneti, leader georgiana nel mercato interno e in quello internazionale, esportando in Cina, Hong Kong, Russia e Bielorussa, Europa e States”.
Tra i cavalli di battaglia della Badagoni ci sono varietà culturali molto antiche, quali il Saperavi, il Rkatsiteli, il Kisi e il Tuishi con il Khvanchkara e, tra gli spumanti, il monferrino Metodo Martinotti. Insomma, un’azienda insediata nella culla della millenaria tradizione enologica che, per
posizionarsi con identità e competitività nel mercato internazionale, ha scelto professionalità squisitamente italiane.
“I georgiani hanno, per tradizione, una grande vocazione e cultura delle uve e del vino, ma
necessitano di sensibilità e conoscenze scientifiche più evolute, per far sì che i loro interessanti vini possano esprimere carattere, identità e limpidezza. Tant’è vero che Salomé, la nuova generazione della famiglia Badagoni, ha appena ultimato gli studi universitari in Italia presso la Facoltà di Agraria a Torino e, presto, verrà a perfezionarsi in Enosis, sotto la direzione del dottor Lanati” precisa la Marchi.
Lavorare con Lanati, per la biologa toscana, così come per tutto lo staff, significa essere costantemente spronati a grandi sfide, a stimoli e a studio continuo. Insomma, significa lavorare in un ambiente dinamico, rigoroso e virtuoso.
Oltre a collaborare con Enosis Meraviglia, la Marchi è membro della Commissione Tecnologie Enologiche dell’Oiv (l’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin), oltre che dell’Ordine Confrèrie des Chevaliers du Tastevin Clos Vougeot; completano il suo profilo, numerose pubblicazioni, docenze e convegni anche a livello internazionale.
Parrebbe mancare nulla se non, forse, il tempo “che non basta mai”, sorride la biologa, da 25 anni residente nel Monferrato, “terra bellissima, in cui è possibile fare grandi vini”.