Che Capodanno sarebbe, senza gli auguri dall’argine dei nostri amici Massimo e Gianluca? Anche quest’anno la tradizione è rispettata: onore ai nostri eroi della corsa, e buon 2020 a tutti i lettori di CorriereAl!
”Odio il Capodanno”, inno ultracentenario alla vita steso dal filosofo Antonio Gramsci, è acceso altresì dal titolo. L’odio (oggidì questa sensazione annientatrice purtroppo rifiorisce) produce le macerie e, soltanto per caso, precede il restauro.
Oggi noi abbiamo solo ripetuto il rito (l’ora scarsa di corsa a ritmo dolce al primo sole dell’anno sugli argini tra Bormida e Tanaro ricamati dalla brina) intrapreso per gioco all’alba (o poco dopo) del millennio: l’amicizia è stata il pungolo per personalizzare il capodanno ”a scadenza fissa” (nessuna intenzione di riesaminare il politologo sardo o esibire virtù). Buon capodanno! Buon 2020!
Gianluca e Massimo