Coscia (Camera di Commercio): “Abbiamo un sistema di imprese sano e innovativo: ma le istituzioni dove sono? Riforme a metà del guado, e territorio in abbandono: è ora di darsi una mossa”

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di Ettore Grassano

 

 

“Che la nostra provincia abbia enormi possibilità da cogliere e sviluppare mi pare evidente, e ci sono le condizioni perché, finalmente, questo avvenga: a partire dalla logistica. Ma le pare possibile che un ‘sistema di imprese’ così forte e vitale, con questa vocazione all’export, debba confrontarsi con un contesto così disagevole, in termini di carenza di infrastrutture?”. Gian Paolo Coscia, da diversi presidente della Camera di Commercio di Alessandria dopo innumerevoli incarichi di rilievo all’interno del mondo dell’associazionismo agricolo, è persona schietta e diretta, che ama andare al punto. Il punto, in questo caso, è la situazione di un territorio come l’Alessandrino, strategico per la sua posizione all’interno dello ‘scacchiere’ del nord ovest, eppure spesso abbandonato a se stesso, “e questo ben prima dell’emergenza maltempo degli ultimi due mesi, che ha certamente peggiorato la situazione, ma non la vera causa del problema”. Proviamo, allora, a farci raccontare dal Presidente Coscia (in predicato di assumere la guida della futura Camera di Commercio unitaria di Alessandria e Asti, da due anni ‘nel limbo’ di una riforma incompiuta), uomo delle istituzioni ma anche imprenditore agricolo, cosa davvero si può e deve fare, qui e ora, perché ‘la macchina pubblica’ si rimetta in moto, e non lasci le imprese drammaticamente sole, in un contesto economico generale già non privo di difficoltà.

Sette pietre d'inciampo a ricordo di altrettanti deportati alessandrini CorriereAl

Presidente Coscia, un anno ricco di insidie per le imprese alessandrine quello che si va a chiudere. Eppure gli indicatori positivi ci sono: export, e non solo…..
E’ esattamente così: se guardiamo ai ‘fondamentali’ dell’economia alessandrina, non possiamo che constatare che il ‘sistema imprese’ è forte, e ricco di capacità di innovazione in diversi comparti. L’export è il nostro fiore all’occhiello da sempre, dalla meccanica alla plastica, fino ai gioielli e al vitivinicolo. Ma è la stessa produzione industriale a crescere in maniera significativa nel 2019: il dato del terzo trimestre indica un +2,1% rispetto allo stesso periodo del 2018.

Tutto bene quindi?
No, neanche per idea. Perché non si possono abbandonare gli imprenditori al loro destino, dicendo arrangiatevi, fatevi da soli il vostro business. Che è quello che hanno fatto le istituzioni in questi anni, con forti responsabilità prima di tutto di certi Governi, che si sono inventati riforme prive di senso, e peraltro neanche le hanno sapute realizzare. Risultato: le Province esistono ancora, ma non hanno un euro per occuparsi in maniera seria di strade ed edifici scolastici. Mentre le Camere di Commercio da due anni ‘galleggiano’ in attesa di eventi, e continuano a svolgere egregiamente il proprio compito solo grazie alla grande professionalità che caratterizza i loro addetti.

A proposito di Camera di Commercio, il 2020 sarà l’anno decisivo, ossia vedremo la nascita della Camera di Alessandria e Asti?
(ci guarda e sospira, ndr) Credo proprio di sì, ma lo dicevamo anche nel 2018, e nel 2019. Alessandria e Asti sono realtà sane, ben gestite, e che da tempo ormai hanno anche pronto il nuovo consiglio camerale: ora leggo che il Ministro di questo nuovo Governo avrebbe dichiarato che si va avanti, e d conseguenza ci aspettiamo anche l’ok decisivo e definitivo della Regione Piemonte sulle nomine. Ma ci sono voluti già due anni…le pare normale?

No, in effetti: ma molto italiano. Il maltempo intanto negli ultimi due mesi ha inferto ferite profonde a gran parte della nostra provincia. Anche qui, come se ne esce?
Con la serietà delle istituzioni, mi auguro. La conta dei danni è stata fatta, e sono ingenti. Abbiamo letto dei primi stanziamenti straordinari del Governo, ma non basta. Occorre un pieno riconoscimento dello stato di emergenza, che per le imprese deve tradursi in agevolazioni fiscali, sospensione del pagamento dei ratei dei mutui, contributi a fondo perduto là dove serve. Provate a pensare al mondo agricolo: ci sono aziende che hanno perso tutto. Non il raccolto intendo, che sarebbe già grave, ma gli impianti in vigna ad esempio, in terreni di grande valore, che sono franati. Per ripartire non basta rimboccarsi le maniche: quello è scontato, e gli imprenditori non si tirano indietro. Ma lo Stato, nelle sue varie articolazioni, deve esserci, fare la sua parte.

Se ci guardiamo attorno vediamo strade colabrodo, rapidamente ‘rattoppate’ con quel che passa il convento. Ma il problema è strutturale…
Le Province fanno quello che possono, ossia poco. Le hanno abbandonare a metà del guado: senza soldi, e con responsabilità gravose, a partire appunto dalla manutenzione di strade e territorio, fino all’edilizia scolastica. Ma un Paese che è stato ed è potenza economica occidentale può farsi sorprendere così, ogni volta, dal dissesto idrogeologico? Dov’è la programmazione, dove la capacità di investimenti seri? Ci rendiamo conto che ad oggi Liguria e Piemonte sono quasi isolate l’una rispetto all’altra sul fronte strade e autostrade, mentre non va certo meglio sul fronte ferroviario?

Eppure la logistica continua ad essere sventolata come una bandiera, e un asset su cui puntare per il futuro….
E lo è, per fortuna. Tra Genova e Alessandria, in particolare, sono stati siglati accordi importanti, e il nostro scalo merci è stato individuato come retrovia fondamentale dei porti liguri. Ora occorre partire con gli investimenti, che avranno grandi ricadute positive sul nostro territorio, in termini di Pil e occupazione. Dobbiamo crederci, è l’occasione per un vero salto di qualità, e per un balzo in avanti verso il futuro.

Presidente Coscia, salvo nuovi intoppi la nuova Camera di Commercio di Alessandria e Asti decollerà a breve, e lei la guiderà fino al 2025. Che scenario si immagina per allora?
Sono un inguaribile ottimista, abituato a pensare che il futuro lo costruiamo noi, con il nostro impegno quotidiano. I nostri imprenditori sono la forza del sistema Piemonte, e Italia: mi auguro soltanto che possano trovare nelle istituzioni un alleato, e non una barriera costante, che ti costringe ad una continua corsa ad ostacoli.