Andrea Monti (Fiaip): “Nel Monferrato cresce il mercato delle seconde case”

In misura maggiore rispetto alla media nazionale, cresce il mercato delle seconde case nel Monferrato, nelle Langhe e nel Roero. “Il numero di compravendite quest’anno è aumentato, si stima tra il 3 e il 5% rispetto al 2018”, spiega Andrea Monti, responsabile settore Estero Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali).

Il paesaggio vitivinicolo del Piemonte richiama l’attenzione di chi investe nel mattone: riconosciuta patrimonio Unesco nel 2014, questa zona garantisce grande attrattiva turistica e diventa luogo di caccia per case vacanza. Da Ovada ad Acqui Terme, andando verso Nizza Monferrato e l’alta Langa, fino a Calosso e Casale, raggiungendo la prestigiosa area dell’albese, di Barolo e di Barbaresco, si delinea la grande area di ricerca immobiliare. La stagione turistica è ricca “anche a Pasqua, fino al periodo della vendemmia e del tartufo a fine novembre”, dice Monti.

PREZZI
L’aumento delle transazioni non si accompagna però all’incremento di valore degli immobili. Dalle stime del delegato Fiaip i prezzi sono rimasti invariati rispetto all’anno passato. “I prezzi sono stabili – commenta – l’offerta è consistente, ma ci sono molte abitazioni che sono fuori mercato e restano invendute. Si vendono le case che hanno un valore congruo con le richieste”, sottolinea.

Le zone più care sono Barolo e Barbaresco. I costi a ettaro nel Monferrato sono invece inferiori e l’offerta è più alta.  Le aree più ricercate sono l’acquese e il nicese, strategiche per i collegamenti verso la riviera ligure e Malpensa. L’andamento positivo degli ultimi anni trova maggior vigore nella zona vitivinicola del territorio e il 2019 ha registrato una nuova vivacità con una domanda in ripresa rispetto al 2018. “Al giusto prezzo – rivela il responsabile Fiaip – si vende anche in 5 mesi”.

 

CHI COMPRA

Rispetto al 2018 è cresciuto l’interesse nel Monferrato-Langhe da parte degli italiani, soprattutto milanesi o lombardi, in aumento anche i torinesi. Resta sempre importante la quota di stranieri che mette gli occhi e il portafoglio sulle colline piemontesi: tedeschi, olandesi, svizzeri, svedesi, su tutti. Ma anche danesi, norvegesi, inglesi e francesi. Cresce l’interesse da parte degli americani. “Il connubio sport and food è basilare – dice Monti – si possono fare lunghi percorsi in bici per poi fermarsi a gustare specialità tipiche nostrane”.

 

GLI IMMOBILI PIU’ RICERCATI: ristrutturati o da sistemare?

Tutti cercano un’abitazione indipendente con giardino. Si va dalla villa d’epoca del Settecento, Ottocento, al casale in pietra. La zona su cui si concentra la scelta è quella collinare. “Oltre le case – evidenzia Monti – quest’anno abbiamo avuto un maggior numero di richieste da parte di società straniere interessate all’acquisto di aziende vitivinicole e di casali con terreni a vigna, per diversificare i loro business. Anche gruppi cinesi”.

La domanda si concentra prevalentemente su immobili già a posto o che necessitano di piccoli interventi. Circa il 35% desidera un’abitazione ristrutturata, pronta per essere abitata, un altro 35% vuole fare alcune personalizzazioni e solo il restante 25% è disposto a ristrutturare integralmente.

 

QUANTO SI SPENDE?

“Se l’italiano è disposto a spendere tra i 200 e i 300mila euro per una seconda casa, lo straniero può investire anche tra i 600 e i 700mila euro, soprattutto se pensa ad abitarci stabilmente o quasi”, racconta Monti. Poi ci sono casi d‘investimento ancora più importanti. Per esempio danesi e americani hanno scelto di cambiare vita avviando attività di impresa come Chateaux Relais e Resort”.

LOCAZIONI

Le presenze nel 2018 hanno registrato il -7%; gli arrivi il -1,4%, rispetto al 2017. “Ma molti stranieri – sottolinea Monti – ormai sono proprietari di casa e affittano ai loro connazionali , saltando dunque i passaggi canonici e non rendendo di fatto pienamente monitorabile l’andamento delle locazioni”. La presenza di stranieri conta circa il  43% delle presenze: si va dai 700 a 1.000 euro, fino a 4.000 a 4.500 euro a settimana. “L’ampia oscillazione – spiega – dipende anche dai servizi disponibili, dalla piscina al personale domestico”. La redditività delle seconde case in questo scenario va dal 6 al 10%. La previsione è che il 2019 possa registrare un nuovo lieve aumento delle locazioni.