L’Università del Piemonte Orientale inaugura l’anno accademico all’insegna della sostenibilità (molto economica). E non manca l’algoritmo per le risorse umane [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

 

Inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Piemonte Orientale all’insegna della sostenibilità.

Declinata con modalità differenti dal Rettore, Gian Carlo Avanzi, dal direttore generale dell’Ateneo, Andrea Turolla, della rappresentante degli studenti, Amanda Luisa Guida, e dalla prolusione di Maurizio Tira, Rettore dell’Università di Brescia.

C’è la sostenibilità ambientale, quella energetica e quella economica. Ed è stata soprattutto quest’ultima a prevalere, sia con Turolla che prevede «interventi forti, gravosi» e una serie di provvedimenti per centralizzare la gestione delle spese e delle risorse, sia con Avanzi.

Il Rettore ha di fatto solo sfiorato i temi dello sviluppo della didattica (che dovrebbe essere al primo posto per l’università), spaziando invece molto sulla sostenibilità economica. Si è presentato al pubblico, che ha gremito il teatro di Vercelli, con un gesto di saluto teatrale e un piccolo inchino e poi ha iniziato la relazione. Parlando degli iscritti, passati da 13.488 a 14.704 studenti dal 2016 al 2019, ha sottolineato l’incremento «corrisponde a un ampliamento degli spazi della didattica e della ricerca. In ultimi tre anni – ha quindi aggiunto – sono stati resi pienamente operativi il campus universitario Perrone, il centro Malattie autoimmuni a Novara, il complesso San Giuseppe a Vercelli e nuovi spazi didattici ad Alessandria». Che altro non sono che le tre nuove aule da realizzare a palazzo Borsalino. Alessandria resta così sempre in una posizione un po’ squilibrata rispetto a Novara e Vercelli, se si considera poi che l’ateneo ha acquisito «la splendida villa San Remigio a Verbania» per un totale di ventimila metri quadrati (nella foto, alle spalle del Rettore).

Avanzi ha poi annunciato «importanti decisioni da prendere in termini di organizzazione, distribuzione e reperimento di risorse», ma senza specificare quali saranno. Ha fatto quindi riferimento a cambiamenti che «muteranno molte cose nell’organizzazione e nel funzionamento dei Dipartimenti: da queste decisioni dipenderà lo sviluppo sostenibile dell’intera Università del Piemonte Orientale». Nel 2020 sarà poi «costituita la Fondazione Upo, strumento essenziale per il reperimento di fondi e la distribuzione agevole degli stessi in un sistema di vasi comunicanti con l’Ateneo». Rispetto agli investimenti in risorse umane, «sarà un algoritmo a prevedere l’effetto dei collocamenti sull’impatto economico e sulla proiezione delle possibili attribuzioni delle risorse».

Sul fronte della sostenibilità ambientale ecco l’impegno «a ridurre l’uso della plastica monouso nei campus», verrà costituito il Centro interdipartimentale “Upo4Sustainability” «in cui alimentare linee di ricerca applicata per fornire modelli di sviluppo sostenibile e favorire la circolazione di idee, conoscenze e pratiche attraverso l’eliminazione di barriere economiche e sociali». Non mancherà «l’innovativa proposta didattica di educazione alla sostenibilità con l’inserimento di “insegnamenti sostenibili” rispondenti agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030».

Prima della tradizionale premiazione dei migliori laureati, sul palco del teatro, Gian Carlo Avanzi e Giacomo Centini, direttore generale dell’azienda ospedaliera ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria hanno firmato la convenzione quadro «per il sostegno e lo sviluppo delle attività didattiche, di ricerca scientifica e assistenziali della Scuola di Medicina». La presenza, ad Alessandria, degli studenti del corso sdoppiato di Medicina di Novara (ottantotto iscritti è stato precisato) prevede l’adozione di una serie di atti formali in vista del percorso di “ospedale di insegnamento” che vedrà gli studenti entrare nelle strutture ospedaliere dal prossimo anno. L’accordo siglato vale per cinque anni.