Coldiretti, sdegno con ‘Linea Verde’: “Offendono il Made in Italy”

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Anche a livello provinciale non si placano le polemiche dopo quanto mandato in onda da RaiUno domenica scorsa durante la trasmissione Linea Verde.

“E’ inaccettabile che una trasmissione del servizio pubblico Rai dedicata all’agricoltura e al cibo italiani si trasformi in uno “spot” a favore della pasta svizzera fatta con grano canadese trattato con l’erbicida glifosato in preraccolta, secondo modalità che sul territorio nazionale sono addirittura esplicitamente vietate. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – I contenuti della puntata di Linea Verde andata in onda domenica 10 novembre dal territorio elvetico della Valposchiavo tradisce l’impegno quotidiano e le tante battaglie portati avanti dalla Rai e dalla Rete ammiraglia in favore della produzioni Made in Italy”.

Uno dei servizi della trasmissione dedicato a un mulino industriale ha finito per rappresentare una vera e propria campagna promozionale per un tipo particolare di pasta fatta in Svizzera con grano importato dal Canada, per ammissione del titolare dello stabilimento.

“Non dimentichiamo che la provincia di Alessandria è a forte vocazione cerealicola, questo è un vero e proprio insulto al prodotto simbolo del Made in Italy giustificato nel servizio addirittura dalla falsa pretesa che – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – il grano straniero sarebbe di maggiore qualità. Si tratta di un’offesa per gli italiani che pagano il canone e, soprattutto, per le oltre trecentomila aziende agricole nazionali che, con enormi difficoltà e spesso in aree interne, continuano a coltivare il grano in Italia dove matura grazie al sole, e non per effetto di sostanze chimiche accusate peraltro di essere cancerogene, come accade per quello canadese”.

Occorre difendere e promuovere le realtà produttive nazionali in una situazione in cui negli ultimi dieci anni è scomparso in Italia un campo di grano su cinque con la perdita di posti di lavoro e il rischio concreto della desertificazione, che lascia il campo libero al degrado e al dissesto idrogeologico.