‘Libere di scegliere’: il Cissaca e la Fondazione CrAl a sostegno delle donne vittime di violenza in famiglia

Il Progetto Libere di scegliere del Cissaca, attivato grazie all’indispensabile contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, punta a sostenere ed  accogliere donne vittime di violenza intrafamiliare e i loro figli, residenti nel territorio consortile.

Grazie alla sensibilizzazione relativa questo fenomeno sono aumentate negli ultimi anni le richieste di aiuto e accoglienza, che sono arrivate al Cissaca (Consorzio intercomunale Servizi Socio Assistenziali). Alcune delle beneficiarie del progetto sono state segnalate da altri Enti come Ospedali e Forze dell’Ordine, altre sono giunte in autonomia, in alcuni casi perché hanno conosciuto donne che hanno raccontato la loro esperienza di riscatto e la libertà ottenuta.

Ecco perché abbiamo scelto questo nome, spiega il Direttore del CISSACA Dott.ssa Guasasco: “perché le donne devono poter essere libere si scegliere di cambiare vita”. Il Presidente Ivaldi del CISSACA aggiunge: “grazie alla sinergia tra pubblico e privato abbiamo ottenuto risultato più efficaci li in sinergia con le Forze dell’Ordine, l’Ospedale, il Centro Antiviolenza, presidi di accoglienza per anziani e studi di legali”.   Le 26 donne accolte dal Servizio sociale, nel periodo di attivazione del progetto,  sono vittime di violenza italiane e straniere, che hanno denunciato il maltrattante, che hanno maturato la consapevolezza di un nuovo percorso di vita e che vogliono affrancarsi da un situazione di assoggettamento alla violenza fisica, psicologica ed economica. L’assistente sociale Spriano, specializzata in violenza di genere e criminologia, spiega che “le donne per le quali si attiva un progetto individuale, vengono portate a nominare la violenza, a conoscere i propri diritti e le opportunità del territorio, al fine di superare l’isolamento a cui sono costrette a vivere. Grazie a questo contributo la Fondazione CRAL ha permesso non solo di aiutare le singole donne con un sostegno economico,  educativo, ma anche di  sviluppare un lavoro di rete”. Sono stati effettuati accompagnamenti mirati a sportelli del Comune per informazione emergenza abitativa, al Patria per tesserini sanitari, al Patronato per predisposizione ISEE e reddito di cittadinanza, sono stati erogati contributi economici e pagate accoglienze residenziali. Cinque donne hanno potuto sostenere dei tirocini formativi che hanno permesso loro di sperimentarsi in ambienti accoglienti e in orari che permetteva loro di gestire i figli, che in una situazione del genere, hanno bisogno di sentirsi vicino alla propria mamma.

Sono inoltre stati attivati un  laboratorio di Colore Terapia con un gruppo di 6 donne e un percorso di Yoga per altre 10 beneficiarie, con la maestra Roberta, della durata di 1 per insegnare loro tecniche di rilassamento e lavorare sull’autostima e la flessibilità. Il servizio garantisce la privacy e la tutela della riservatezza alle donne sia nella fase di intervento diretto che a percorso concluso.

Alcuni dati più specifici 

Età delle beneficiarie: da 19 a 56 anni

Hanno subito in media 3 anni di violenze

13 italiane

5 comunitarie

8 extracomunitarie

con totale minori 12

I requisiti per l’attivazione del percorso sono:

  • la volontà esplicita della donna di ricevere sostegno e di voler intraprendere un percorso con il Servizio Sociale;
  • la disponibilità ad attivarsi per la ricerca attiva di lavoro;
  • l’intenzione di svolgere un’attività di volontariato
  • l’invio al Centro Antiviolenza Medea, se non conosciuto