Alessandria, l’università e gli studenti fra il portale degli affitti (non molti per ora), le poche residenze e il privato (lombardo) che potrebbe guardare all’ex ospedale militare [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

 

Ad Alessandria è arrivato il portale internet www.residenzeuniversitariealessandria.it, interamente dedicato alle residenze universitarie. A distanza di oltre vent’anni dalla istituzione dell’Università del Piemonte Orientale, questa è la prima iniziativa concreta presentata con il massimo della solennità da Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) e Confindustria Alessandria, in collaborazione con Ance (costruttori edili) Alessandra, Camera di Commercio, Comune di Alessandria e lo stesso Ateneo.

Meglio tardi che mai? Che l’iniziativa abbia visto la luce, è positivo. Che sia da considerare come una novità nazionale, un po’ meno. Perché di bacheche online ne esistono parecchie, così come le offerte di appartamenti in affitto, non molti in verità,sono presenti da anni all’interno dei palazzi universitari (basta guardare gli spazi delle bacheche interne dedicate agli annunci), ma soprattutto il mercato locale non hai dato prova di particolare fiducia nei confronti dell’ateneo. Nessun costruttore ha deciso di scommettere su questo fronte, mentre in altre città sono stati realizzati residence e palazzine esclusivamente per studenti e docenti. Però adesso arriva il portale, realizzato in collaborazione ‘Immobiliare.it’, piattaforma nazionale per la pubblicazione e la ricerca di annunci immobiliari nata nel 2007, con lo scopo di assicurare una assistenza professionale attraverso le agenzie che hanno aderito finora.

Funzionerà? Questo lo dirà solo il tempo. Per ora non resta che verificare l’offerta presente. Se si clicca su ‘I nostri immobili’ si ottengono 98 proposte, ma la forbice dei prezzi è davvero ampia in quanto oscilla dai 250 ai 700 euro al mese. Uno studente universitario quanto può spendere ad Alessandria? Abbiamo provato a fare una simulazione ipotizzando una spesa di 300 euro al mese. A questo punto l’offerta scende a 14 immobili. Però sono compresi, in questa fascia di prezzo, anche quelli vuoti. E dato che è ben difficile che uno studente arrivi ad Alessandria anche per arredare una casa, allora selezioniamo quelli ‘arredati’. Così facendo da 14 si scende a 7. Meno della metà riguardano monolocali e bilocali, mentre il resto dell’offerta è relativa unicamente all’affitto di una stanza (generalmente spese comprese). Queste ultime offerte si articolano in 4-5 locali per appartamento con un prezzo da 250 a 300 euro al mese per la stanza singola. Se si abbassa l’asticella del costo a 200 euro non c’è un appartamento arredato, mentre si trovano 5 locali in affitto a quella cifra, naturalmente con questo costo per stanza. Aumentando la cifra, la proposta ovviamente si amplia.

Scorrendo le altre proposte presenti, invece, ci si imbatte in una classica bacheca commerciale degli affitti. C’è di tutto, dagli arredati di qualità agli appartamenti vuoti in ogni zona della città, immobili sul mercato anche da anni (come testimoniano le date e gli orari delle foto postate) e prezzi che salgono anche in modo significativo.

Una ricerca più ampia sul web permette infine di scoprire un altro ventaglio di siti di offerte (non moltissime peraltro) che non passano direttamente attraverso le agenzie immobiliari e che si concentrano in larga misura sull’affitto di stanze.

E nelle altre città universitarie del Piemonte Orientale cosa succede? A Novara, solo scorrendo un portale curato da ‘Immobiliare.it’ si possono trovare numerose offerte di alloggi e stanze in affitto. Il prezzo medio è più elevato rispetto ad Alessandria, però va considerato il diverso mercato immobiliare novarese, dove accanto alla presenza universitaria c’è una alta richiesta che arriva dalla vicina Lombardia e dall’area milanese. A Vercelli, gli annunci su internet evidenziano invece una offerta più rarefatta.

Ad Alessandria resta poi aperto il capitolo delle residenze universitarie. Infatti il numero di studenti che arrivano da fuori è di diverse centinaia e per ora né il mercato privato, né quello delle residenze è in grado di dare una risposta accettabile. L’unica novità in tempi recenti è quella dell’ex Collegio Santa Chiara dove, grazie alla convenzione fra università e Diocesi e con il contributo della Fondazione Cra, sono disponibili quaranta posti (è un servizio a pagamento cui si accede con un concorso).

E poi? Vuoto totale, anche se i progetti non sono mai mancati. È il caso, per esempio, della riqualificazione del complesso dell’ex ospedale militare da destinare a campus universitario. Su questo fronte, il sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, ha parlato di «una valutazione economica» ancora in corso e di una fase che «presenta ancora dei tentennamenti». Quali? Alla domanda diretta, non risponde in modo dettagliato. Le parole però fanno comprendere che il nodo potrebbe essere sul fronte dell’ateneo e sugli impegni rispetto a investimenti futuri. Non va dimenticato che il documento economico – finanziario dell’Universitò del Piemonte Orientale per il triennio 2019-2021 prevede «il potenziamento dell’offerta residenziale, strutturale e delle attività ricreative» con «il completamento del Campus Perrone in Novara, le residenze universitarie delle tre sedi, la realizzazione di aule a Palazzo Borsalino ad Alessandria, la realizzazione del complesso sportivo presso la sede del San Giuseppe e la ristrutturazione di Palazzo Tartara a Vercelli». Tradotto, sono previsti investimenti per circa cinque milioni e quattrocentomila euro nelle tre sedi, ma solo seicentomila ad Alessandria per le nuove aule a Palazzo Borsalino, peraltro ampiamente previsti e ripetutamente rinviati a causa dei tempi lunghissimi per il trasferimento a piano terra della Sala campioni dei cappelli Borsalino. Per valutare una ipotesi di intervento sull’ex ospedale militare, la Fondazione Cra insieme al Comune, aveva assegnato alla società Sinloc l’incarico di effettuare uno studio. Il percorso prevedeva un successivo impegno economico anche da parte dell’università. Ma qualcosa, dice sempre il sindaco, non va come dovrebbe.

Il primo cittadino di Alessandria conferma invece che è arrivata la disponibilità di un privato, milanese, per valutare un progetto di sviluppo per la realizzazione di una residenza universitaria, magari proprio sull’area dell’ex ospedale militare.