Carlo Necchi #2 [Un tuffo nel passato]

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frisina_caldi Tony Frisina

 

Che cosa può essere in grado di raccontare una piccola fotografia in cui si vede un uomo che sorseggia un goccio di vino seduto presso un tavolo, alla presenza di due signore? Poco o nulla, diranno i lettori, a cui mi assocerei anche io per dare la stessa risposta.

Uso il condizionale perché in realtà ho buoni motivi per affermare che l’immagine abbia un sacco di cose da narrare.

Questa fotografia, come quella presentata la scorsa settimana, fa parte di un lotto di una quarantina in cui il protagonista è quasi sempre lo stesso signore e non reca alcuna scritta al verso.

Come avevo scritto in precedenza – da ricerche effettuate presso il PRA – ero riuscito a scoprire che il primo intestatario di automobili e motociclette raffigurate in diverse immagini era Carlo Necchi, abitante in questa città, in Corso Cento Cannoni.

Ecco quindi che anche questa immagine incomincia ad assumere dei contorni più nitidi.

Carlo Necchi 2_opt
Non voglio asserire con certezza che anche in questo caso sia ritratto il signor Necchi, ma le circostanze e le concomitanze – per mezzo anche di un lieve barlume di intuito – mi suggeriscono trattarsi proprio di lui. La fisionomia dell’uomo – nei diversi ritratti – è la stessa e questo dettaglio non è affatto da trascurare.

Nel cortile di questa casa in mattoni nudi, molto rustico e dal fondo in terra battuta, si notano oggetti meccanici; importante dettaglio che suggerisce trattarsi di un luogo in cui avvengono lavorazioni particolari. Ricerche parallelamente effettuate, perlopiù orali, conducono tutte al nostro signor Necchi e lo vedono titolare di impresa meccanica.

Quindi credo che ci stiamo avvicinando – con qualche probabilità – alla verità.

E se questo fosse proprio il cortile di Corso Cento Cannoni in cui Necchi sicuramente risiedeva tra gli anni 1934 e 1938? (Provvidenziale la ricerca presso il PRA anche per via degli indirizzi del titolare del mezzo di trasporto).

In questo caso la scena ritratta sarebbe ancora più interessante. Non è facile, infatti, scovare immagini che alzano il sipario su angoli di vecchi cortili alessandrini, quadretti di vita reale che lì avevano il loro teatro.

Le vecchie cartoline (e fotografie) possono essere affascinanti in quanto offrono spaccati di vita della nostra città e attimi di realtà ormai perduta per sempre. Perfino gli antichi mattoni potrebbero aver lasciato posto ad altri materiali e ad altre costruzioni… Chissà? Occorrerebbe scoprire esattamente se davvero il luogo immortalato sia il cortile in cui Necchi aveva vissuto e in cui forse anche lavorava. Necessita continuare la ricerca.

Parlare della fotografia non è difficile. Forse sarebbe più corretto dire che l’immagine parla da sola!

Come poco sopra affermavo, ripeto che in questo luogo si vedono macchinari e grandi porte in metallo con ampie vetrate, tipiche delle officine meccaniche. Una sedia impagliata, sfondata, è posta accanto alla rustica panca che serve da sedile al signor Necchi che, gomito su un massiccio tavolo di legno – forse più adatto per altri lavori che non per essere apparecchiato – degusta, con volto soave, un dito di vino attinto da un fiasco impagliato. Piatti, stoviglie, bicchieri e una bottiglia accanto a qualche foglio di giornale completano i fasti della semplice tavola imbandita.

Dare un’età al terzetto che compone la scena è cosa relativamente ardua.

Le signore e l’uomo non mostrano segni di canizie ma si sa, il colore dei capelli dice poco relativamente all’età delle persone. L’idea è che nessuno dei tre abbia superato i cinquanta, anche se le donne appaiono un po’ più anzianotte rispetto all’uomo. Non avendo modo di conoscere relazioni di parentela o altri dettagli non sono in grado quindi di fare ipotesi sul grado di parentela dei tre. Sono due sorelle col fratello? Oppure mamma e figli?

Voglio spingermi ancora oltre. Il signor Necchi aveva acquistato un’automobile nel 1934. Avrebbe dovuto avere all’incirca almeno vent’anni. Quindi possiamo ipotizzare che non fosse nato dopo il 1914. Se nell’immagine lo si osserva con attenzione gli si potrebbe dare un’età di circa trenta/quarant’anni. Quindi potremmo essere tra il 1944 e il 1954.

Forse mi sono spinto un po’ oltre con queste congetture sull’età del Necchi e sull’epoca di questa scena. Sarebbe molto meglio contattare i parenti per avere qualche dettaglio più certo…

Sono certo che nelle prossime settimane le risposte a tanti interrogativi che costellano questo mio scritto non si faranno attendere.

Alla prossima settimana allora, con una nuova immagine del nostro eroe!