I Grigi e la disfida di Barletta

Grigi: dal libro Cuore alla tragedia del Poseidon CorriereAldi Jimmy Barco
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Dire a un tifoso la cui squadra è in testa alla classifica del girone (al contrario di ogni più rosea previsione) di fregarsene, di non guardare la classifica e di non stare neppure ad immaginare un possibile testa a testa lungo nove mesi con il Monza sembra un assurdo. Invece, per chi sa come vanno le cose in questo mondo, le cose stanno proprio così.

Di classifica e di obiettivi da centrare se ne può parlare alla fine del girone d’andata, che coincide tra l’altro con l’inizio del mercato invernale.

Neppure il Monza di Berlusconi, costruita in estate per raccogliere almeno 85 punti nelle 38 partite della regular season, può pensare di farlo. Non può valutare se stessa dopo dieci turni di campionato e non può valutare gli avversari e un loro possibile percorso futuro. Il calcio è un prodotto settimanale. Una partita, un risultato a sorpresa, una grande prestazione o un rovescio umiliante possono produrre autentici sconquassi e evoluzioni assolutamente inattese.

Andreazzoli, un mesetto a questa parte, era il soggetto al quale i giornalisti e buona parte della tifoseria genoana volevano appaltare la panchina rossoblu per almeno tre stagioni. Andatevi a vedere com’ è finita venti giorni dopo.

Per tornare ai Grigi è chiaro che durante il mercato estivo, portato avanti senza andare a pescare alla cieca nelle liste di due barra tre procuratori, le cose si siano fatte a modino. Che poi questo coacervo di ragazzi arrivati questa estate si stia trasformando in una squadra a velocità record è merito di Scazzola, del DS e … della chimica.

Tante volte abbiamo visto costruire squadre con comprovata perizia ma il feeling fra le varie componenti sembrava non scattare mai. Poi ogni tanto c’è chi decide, come Berlusconi a Monza, di vincere subito, a qualunque costo. Ebbene, non sempre il bersaglio viene centrato e non sempre al primo colpo. Ma qui ci troviamo di fronte a una coppia ( il Berlusca e Galliani) che ha dominato per anni il calcio mondiale e, calatosi in C, aveva bisogno solo di tarare la loro immensa esperienza gestionale con la nuova categoria. Insomma, immaginatevi un grande locale di successo che cambia registratore di cassa, passando dagli scontrini in lire a quelli in Euro. Certo, all’inizio qualche particolare non quaglia, valutazioni che non sempre risultano centrate e cifre che d’acchito non sono all’orecchio. Poi tutto si resetta e si parte.

Ebbene il Monza è ‘sta roba qua. Il Monza, al contrario di tutti gli altri club, non ha bisogno di adeguare le proprie strutture e le proprie professionalità alle categorie superiori. Oggi il Club brianzolo potrebbe militare con successo, ovviamente calciatori a parte, nella massima serie alla pari con le prime della classe e, se dovesse proprio mancare qualcosa, il problema sarebbe sistemato in un batter di ciglia. Lo so che noi sportivi vorremmo che i nostri due attaccanti durante questa stagione facessero meglio dei quattro puntero dei brianzoli e con quello chiudere la nostra ideale disfida di Barletta contro il Monza. Ma in questo calcio, quello che conosciamo, le disfide di Barletta non fanno punti. Sono come i calci di rigore in una finale, e in una finale ci si arriva tutti insieme…. capito il messaggio?