Il Cristo ha (quasi) 400 anni [Lisòndria tra Tani e Burmia]

Deleghi smentiai-j, Ispetùr fantasma e 'l Bursalén an serca d'ün gestur, e nujatér...spiciuma![ Lissòndria tra Tani e Burmia] CorriereAldi Piero Archenti

 

Il “Cristo”, con i suoi (quasi) 400 anni, è il rione più giovane di Alessandria. Molto è cambiato il rione “Cristo” da quando Piero Angiolini, nel 1954, scrisse l’articolo che oggi riportiamo integralmente. Talmente cambiato che parte delle cose riportate nel suo articolo non esistono più come, ad esempio, i Bagni municipali, per non parlare dei bastioni dei quali oggi non è rimasta più nessuna traccia.

Le ultime testimonianze, a memoria di chi scrive, caddero con l’abbattimento dell’ultima propaggine dei bastioni per la realizzazione dell’Istituto Volta e delle case che oggi lo affiancano. Parliamo degli anni ’60.

Ma, tornando al “Cristo”, in Corso Acqui troviamo al civico 129 casa Migliara e, al primo piano, in una nicchia protetta da un vetro, l’immagine attuale del Crocefisso che risale al 1989. Scrivo attuale perché il precedente affresco risaliva invece al 1954, grazie al vecchio proprietario dello stabile Sig. Luigi Fiorancio che – come scrisse Angiolini – lo conservò e restaurò diligentemente.

Domenico Picchio, autore della pubblicazione “Alessandria dal 1900 al 1940” rileva che la prima volta che compare in un documento la denominazione di “Cristo” risale al 1625, lo scopo era quello di identificare in qualche modo i nuclei abitativi sorti al di là della ferrovia e quindi le strade che portano a Casalbagliano e Casalcermelli ma anche ad Acqui Terme.

Sempre al “Cristo” esiste ancora, benchè negli anni sia stata ampliata e riadattata, quella che fu la Cascina Benpensata, in via Maggioli 29. Infatti, è ancora ben visibile la targa in terracotta posta sullo spigolo della ex cascina con la scritta: “LA BENPENSATA – TAVERNA”. La cartolina in bianco e nero che ritrae la vecchia cascina risale al 1913 (collezione Domenico Picchio).

Attualmente, il rione Cristo sta avendo una clamorosa rivincita sul centro città. Infatti, grazie all’intraprendenza e alla buona volontà del presidente dell’associazione Attività & Commercio di Roberto Mutti, e del dj Stefano Venneri, il “Cristo”, da qualche anno a questa parte sta promuovendo una serie di accattivanti iniziative, il che si traduce in una vera e propria rinascita del rione Cristo, non ultima, dal 5 al 13 ottobre prossimi, la tradizionale “Festa del Cristo”.

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Se “Orti” rappresenta il più vecchio sobborgo di Alessandria, “Cristo” è sicuramente fra tutti il più giovane, tanto giovane che non figura neppure nell’elenco dei cosiddetti “Corpi Santi” di cento anni fa. Per contro esistevano molti cascinali sparsi, i cui nomi sono tutt’ora noti: Rosta, Santa, Cabanette, Gavigliana, Aulara, Moisa, Maddalena, Castellana, S. Carlo e altri ancora.

Nel 600 il nome di “Cristo” era dato alla zona chiamata Osterietta, dove esisteva una chiesa detta del Crocefisso. In quanto al borgo vero e proprio i nostri vecchi usavano dire un tempo non lontano “da Bonardi” e da “Migliara” per indicare le prime case che si incontravano sulla strada perAcqui. La più distante era allora la casa di Mignone Domenico, quasi sul bivio per Casalbagliano.

In merito alla denominazione, dettata precisamente dal popolo, per indicare il futuro borgo “Cristo”, risulta che nella seconda metà del secolo scorso, gli alessandrini usavano la domenica, recarsi per diporto fuori città, lungo il canale Carlo Alberto, oltre i bastioni che cingevano da ogni parte la nostra Alessandria.

Attraversato il passaggio a livello dove oggi vediamo i Bagni municipali (ancora mancava il Cavalcavia costruito soltanto nel 1892) seguivano il viale sin quasi a Ca’ Bonardi per giungere da Migliara dove frattanto si era aperta una Osteria rustica, con gioco delle bocce.

E poichè la casa stessa recava sul davanti una bella immagine del Redentore, la gente trovò allora comodo indicare quel sito di ritrovo, méta favorita delle passaggita domenicali, col nome di “Cristo” che rimase poi al nascente sobborgo, come oggi rimane all’importante nostro rione cittadino.

L’attuale rapido sviluppo è la conseguenza di due fortunate combinazioni: abbattimento dei bastioni avvenuto nel 1920 circa e subito iniziato da questa parte della città; creazione sul fianco della strada per Acqui, verso Casalbagliano, di un grandioso impianto ferroviario di smistamento, disegnato dal nostro ing. Felice Berta e chiamato “La Parigina”.
Così avvenne che le case del nascente borgo “Cristo” diventarono abitazione ricercata dai ferrovieri, mantre frattanto nascevano industrie e depositi vari.

Ben presto la Chiesa Parrocchiale del Cristo, sorta solo nel 1900 nel nome di S. Giov. Evangelista, poteva contare circa ottomila fedeli. Anticamente le genti dei cascinali fuori Porta Genovese (poi Porta Svona) dipendevano religiosamente da S. M. dei Campi poi dell’Olmo, la chiesa di città che oggi si è trasformata in Istituto Magistrale; successivamente nel 1825 si provvide ad elevare al rango di parrocchia la vecchia Chiesa del S.S. Crocefisso al fodo di via Roma, che prese il titolo S. Giovannino e servì sino al 1900, le famiglie del Cristo.

L’incarico cessò quando il Cristo ebbe Parrocchia in loco. La Casa Migliara che già prima aveva decorosamente restaurata l’immagine del Redentore a mezzo del nostro pittore Gambini, venne oggi rifabbricata con una certa eleganza; la figura del “Cristo” venne conservata e affidata alle cure del pittore tortonese Mietta.