C’era una volta a…Hollywood [Oggi AL cinema]

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di Alex Reale

 

Il nono e penultimo film di Tarantino colpisce ma non incide come dovrebbe, deludendo in parte le grandi aspettative del pubblico.

Il nono e forse penultimo film di Tarantino mostra una Hollywood al tramonto dell’età d’oro sul finire degli anni ’60, con tutti le sue ambientazioni e personaggi. I protagonisti della nuova opera di Tarantino sono due nomi ben noti nel cinema di Tarantino: Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, comparsi rispettivamente in Django Unchained e in Bastardi senza gloria. Oltre al duo DiCaprio-Pitt, il cast si arricchisce di altri grandissimi attori come Margot Robbie, Dakota Fanning, Al Pacino, Michael Madsen e Kurt Russell.

Nonostante il cast altisonante, C’era una volta a… Hollywood delude le aspettative finendo per smarrirsi in un discorso di celebrazione del cinema che non trova un vero e proprio collante. Si tratta probabilmente di un passo indietro rispetto ai suoi precedenti lavori, pensando proprio al fatto che film del calibro di Bastardi senza gloria, Django Unchained e The Hateful Eight siano riusciti a omaggiare il cinema di genere inserendo al tempo stesso temi forti e dirompenti.

Il film segue le vicende di due amici, l’attore Rick Dalton (DiCaprio) e l’amico stuntman Cliff Booth (Pitt). I due condividono un momento difficile della loro carriera situata in una Hollywood di profondi cambiamenti. Si ritrovano a essere anche vicini di casa di Roman Polanski e della bellissima Sharon Tate (Robbie), proprio nel periodo in cui la famiglia Manson si aggirava per le colline hollywoodiane.

Il grande problema di C’era una volta a… Hollywood è che Tarantino sembra aver riversato il suo interesse e il suo talento nella ricostruzione di set, ambienti e film della Hollywood del 1969, tralasciando di approfondire e di curare maggiormente una sceneggiatura che vive soprattutto di situazioni e vignette (spesso divertenti). Questo priva di vitalità il film, che rimane a tratti grandioso, ma che per altri versi sembra il testamento di un regista stanco e senza idee.

Ineccepibile invece i virtuosismi tecnici con una regia e un montaggio incalzante e coinvolgente. Lo stile di Tarantino si rinnova con una sfumatura retrò, come si può notare dal fatto che il film sia interamente girato in pellicola, una tradizionale 35 mm. Numerosi i primi piani sui dettagli e sui visi degli attori che bucano lo schermo, rendendo il film un’opera che sembra non fermarsi mai dal punto di vista tecnico.
Un altro punto di forza sono indubbiamente i dialoghi (seppur meno tarantiniani del solito) e i personaggi. Leonardo DiCaprio e Brad Pitt formano una coppia ben assortita e insieme danno vita ad alcuni duetti di alto livello. DiCaprio ha molto spazio nella parte metacinematografica, Pitt invece riveste i panni del personaggio attraente e brillante, e si rende protagonista forse delle sequenze più memorabili dell’intera pellicola.

Note dolenti invece per quanto riguarda i comprimari, molti dei quali non hanno sufficiente spazio nonostante i 161 minuti del film. Tra questi c’è Al Pacino, co-protagonista dei dieci minuti iniziali, e la splendida Margot Robbie che interpreta la Tate. Il suo personaggio risulta essere il vero punto debole del film, nonostante Tarantino ci abbia abituato a personaggi femminili dal grande impatto filmico. La Robbie non solo ha pochissime battute, ma si deve accontentare di un approfondimento pressoché nullo, una novità per il regista.

Quello che sembra mancare nel complesso è un’idea forte, che sembra affacciarsi solo verso la fine. Rick e Cliff cambiano la storia del Cinema (o quantomeno la sognano). Lo fanno dopo due ore e quaranta di film, all’interno di quello che sembra essere un monumento eretto da Tarantino al tanto amato cinema. Tanto humor, poca azione e meno sangue del previsto, ma il regista sembra perdersi nei meandri di un labirinto confusionario, dal quale non emerge la maturità intravista nelle pellicole precedenti.

In questa occasione potrebbe essere mancata l’ispirazione al punto che C’era una volta a… Hollywood sembra davvero offrire poco o nulla di nuovo. La sensazione è che manchi quel senso di completezza e compattezza tipica del cinema di Tarantino, le cui idee sembrano non aver trovato stranamente piena corrispondenza su pellicola.

 

C’era una volta a… Hollywood

Regia: Quentin Tarantino

Cast: Margot Robbie, Tim Roth, Keith Jefferson, Aundrea Smith, Nicholas Hammond, Zoe Bell, Michael Madsen, Clifton Collins Jr., Luke Perry, Brad Pitt, Emile Hirsch, Damian Lewis, Kurt Russell, Al Pacino, Timothy Olyphant, Dakota Fanning, Leonardo DiCaprio, Bruce Dern

Sceneggiatura: Quentin Tarantino

Fotografia: Robert Richardson

Montaggio: Fred Raskin

Scenografia: Jann K. Engel

Costumi: Arianne Phillips

Produzione: David Heyman, Shannon McIntosh, Quentin Tarantino per Heyday Films, Sony Pictures Entertainment

Distribuzione: Warner Bros. Italia