Pro Loco e sagre: dall’alessandrino all’astigiano, volontariato e buon cibo [Piemonte Economy]

di Cristina Bargero

 

Un vero e proprio attentato alla linea. Una tentazione  cui è difficile resistere attirati dalla possibilità di trascorrere una serata all’aperto, godendosi l’aria frizzante settembrina tra quattro chiacchiere in libertà, ma soprattutto dalla varietà dei sapori della cucina tradizionale.

Un bell’imbarazzo scegliere tra il salamino di Grava, i peperoni di Frassineto Po, il risotto alle fragole di Predosa, i ravioli di San Cristoforo o gli gnocchi di Quarti di Pontestura.

Stiamo parlando delle sagre, ovvero le tradizionali feste di paese, ognuna caratterizzata da una sua tipicità, da una prelibatezza diversa da gustare. Proprio lo scorso fine settimana ad Asti si è tenuta la Sagra delle Sagre, con 41pro-loco astigiane, che si sono fatte concorrenza con i piatti tradizionali della cucina locale. E le manifestazioni culinarie proseguono pressoché fino alla stagione invernale: dalla festa del vino di Casale, che celebra la vendemmia, alle fiere del tartufo di Murisengo e di  San Sebastiano Curone che accompagnano le prime nebbie, per arrivare a quelle dicembrine del bue grasso di Moncalvo e Montechiaro d’Acqui, limitandoci alle sole province di Alessandria ed Asti.

A promuovere tali manifestazioni sono le pro loco ( dal latino “a favore del luogo”), associazioni di volontariato che si dedicano alla promozione turistica e di valorizzazione ambientale, culturale, storica, sociale e enogastronomiche dei luoghi in cui svolgono la propria attività, che possono essere Comuni o frazioni. La legge regionale 36 del 2000 ne riconosce il ruolo per la promozione delle comunità locali attraverso, istituendo un apposito albo e prevedendo anche la possibilità di finanziamenti dedicati.

In Piemonte  le pro loco sono 1073 e contano più di 105.000 soci; nella nostra Provincia se ne possono individuare 149, quasi una per ogni Comune o anche più in alcuni casi, soprattutto nei paesi più piccoli. Ponzone ne annovera 6 (quasi quante le sue frazioni), Molare 3, Gavi, Ovada, Pozzolo Formigaro, Pareto, Sardigliano, Montacuto, Fabbrica Curone, Casale Monferrato 2

Del resto si sa la nostra regione è terra dei mille campanili, in cui è spesso difficile collaborare anche quando si fa volontariato per promuovere il territorio. Ma nonostante ciò, o forse proprio per questa strana competizione, il Piemonte eccelle per i sapori della terra e il buon vino, schiva ma al contempo generosa, in cui rimane forte l’origine contadina, per cui in ogni casa era d’obbligo tenere in dispensa un salame da offrire con un bicchiere di vino all’ospite inatteso.