Per il rilancio del Teatro Comunale di Alessandria

E' definitiva la condanna per l'ex sindaco di Alessandria Pier Carlo Fabbio: 3 anni di carcere. Possibilità di misure alternative CorriereAldi Piercarlo Fabbio*

 

 

La questione della riapertura a pieno regime del Teatro Comunale, sollecitata con forza dal capogruppo di Forza Italia al Consiglio Comunale, Maurizio Sciaudone, sta particolarmente a cuore al nostro partito.

Riteniamo che la doverosa risposta del Sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, abbia preso una direzione meramente burocratica, che certamente vincola il domani del contenitore, pur senza impedirne la riattivazione, né tantomeno l’azione di proposta sul Teatro del futuro per Alessandria.

Del resto, più di un operatore interessato si è spinto a segnalare come molti luoghi destinati all’azione culturale in città, versino in condizioni non congrue a fornire un servizio di qualità agli alessandrini e non solo, in quanto tali strutture tendono a soddisfare un bacino d’utenza territorialmente più vasto della sola area municipale.
Il Teatro è un caso emblematico e lavorare per elaborare proposte che lo restituiscano nel più breve tempo possibile ai concittadini, pensiamo sia indispensabile.

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Bonificato a seguito di un incidente di cantiere che aveva disperso in alcuni locali fibre di amianto, già, di fatto considerabile sicuro alla rilevazione dell’agosto 2011 effettuata dall’Università di Padova, la struttura ha subito ulteriori e più puntuali interventi di pulizia, fino a giungere alla dichiarazione di restituibilità fornita dalle istituzioni competenti.

Pur tuttavia, le scelte dell’Amministrazione guidata da Rita Rossa non sono andate nella direzione di investimenti necessari all’utilizzo complessivo della struttura, che non può essere ridotta al solo impiego della Sala Ferrero, inadatta, per esempio, a ricevere la messa in scena di spettacoli organizzati da compagnie di primaria importanza, né tantomeno di presentare una capienza utile a compensare economicamente l’accoglienza di rappresentazioni anche di caratura minore.

Già durante la prima bonifica, l’Amministrazione Comunale aveva previsto un utilizzo più completo della struttura, che fin dagli anni Settanta del secolo scorso paga la sua univoca progettazione. E proprio su tale concetto riteniamo occorra lavorare: usare il Teatro per 12 mesi su 12, evitando, per motivi di microclima interno, di chiuderlo durante il periodo estivo. Ciò sarebbe possibile sostituendo l’impianto di riscaldamento, ormai obsoleto, con uno più moderno di climatizzazione che consenta alla struttura di accogliere i fruitori anche nel periodo più caldo.

Se il Teatro potrà essere sfruttato per l’intero arco temporale annuale, si dovrà anche decidere di allargare le attività contenibili al suo interno, riducendo intanto la capienza della sala grande alla sola platea e ai palchi, eliminando la galleria e portando i posti a sedere intorno agli 800-900, più che sufficienti per garantire una buona finanziabilità degli spettacoli accolti.

Se si studiano le serie storiche degli spettacoli offerti al pubblico alessandrino nel corso dei decenni passati, si potrà verificare come i sold out siano stati assai pochi e che quindi il meccanismo delle eventuali repliche può essere marginalmente utilizzato per rispondere a richieste significative che mettano pressione all’offerta.

Un’altra questione è costituita dalla ridondanza degli spazi: oggi vi sono almeno tre campi che possono essere investigati.
Quello dell’alimentazione, quello del tempo libero, quello della formazione professionale di settore. L’offerta di spazi per la vendita di cibo di qualità o la ristorazione oppure l’individuazione di luoghi ove possa avvenire la cura del corpo anche sotto forma di palestre, nonché la preparazione a professioni dello spettacolo, devono costituire elementi guida della ristrutturazione e del rilancio del Teatro Comunale.

Rimane il problema della gestione. Sorpassato il momento della appropriazione da parte del Comune di ogni spazio di mercato, occorrerà lasciare la possibilità che privati possano, anche con una minima partecipazione dell’Ente pubblico, effettuare una politica di proposte al pubblico alessandrino, che certamente – essendosi ormai formato un pubblico maturo – saprà rispondere in modo soddisfacente.
Sono linee guida certamente migliorabili, ma che già ci pare possano costituire una buona base di discussione e di operatività al fine di migliorare l’offerta culturale in città.
Lineamenti che pensiamo possano essere condivisi da buona parte delle forze politiche presenti in Consiglio Comunale.

*coordinatore comunale Forza Italia