Roggero e Anzalone (Fiaip): “Il mercato immobiliare casalese? Non sono più i tempi d’oro, ma scommettiamo sul futuro”

di Ettore Grassano

 

Si conclude oggi il viaggio a puntate di CorriereAl nei diversi ‘distretti’ immobiliari della provincia di Alessandria. Focus su Casale e il Monferrato.

 

“L’ottimismo della volontà è fondamentale, ma non possiamo far finta di non vedere le forti criticità che stiamo affrontando: il mercato immobiliare a Casale Monferrato arranca, e sulle colline i prezzi sono scesi anche più che in città. La bellezza del nostro territorio è fuori discussione. Ma per renderlo attrattivo davvero servono interventi strutturali seri, e una ripresa dell’economia che non vedo all’orizzonte”. Adriano Roggero, ‘decano’ dei delegati Fiaip, e responsabile della zona di Casale Monferrato, a 82 anni ha ancora il gusto della sfida, ma anche l’esperienza che gli consente di analizzare la situazione senza troppa retorica: “Chi ha conosciuto i decenni d’oro del casalese oggi non può essere soddisfatto: e non mi riferisco solo al mercato immobiliare. Nel nostro settore, peraltro, un po’ di movimento, in termini di numero di transazioni, ricomincia ad esserci. Però sono quasi tutte trattative all’estremo ribasso”. Ma ci sono differenze territoriali?  I casalesi oggi hanno più necessità di comprare casa, o di affittarla? E le colline del Monferrato, dalle potenzialità turistiche assolute, e in buona parte ancora inespresse, può crescere, ad esempio, sul fronte della recettività, guardando al mercato degli stranieri?

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“Partiamo dalla città – riflette Roggero -, dove il problema vero è un numero davvero eccessivo di immobili non riqualificati. Oggi è impensabile pensare di vendere, o affittare, alloggi costruiti cinquant’anni fa e oltre, privi di quelle caratteristiche di modernità e confort diventate uno standard. Quindi la prima cosa da fare, per i proprietari di questi immobili, sarebbe mettere mano al portafoglio, e lavorare sul restyling. Il punto è che lo fanno solo se vedono la prospettiva concreta di un ritorno economico, che però oggi nessuno può garantire loro. Naturalmente gli alloggi più piccoli, mono e bilocali, un mercato lo avranno sempre, ma le famiglie casalesi interessate ad un investimento dai 150 mila euro in su scarseggiano davvero”.

E la collina? E’ ancora il buen retiro della borghesia, e al contempo riesce ad attrarre nuove fasce di turisti, soprattutto stranieri, che magari prima affittano, e poi acquistano una casa o una tenuta? “In realtà la collina – spiega il delegato Fiaip – ha subìto negli ultimi 10 anni un decremento del valore degli immobili superiore a quello di Casale, per una serie di motivi, legati in buona parte alla crisi economica generale: si pensi solo ai costi di continui spostamenti in auto verso la città, alla carenza di servizi nei paesi, ai rischi legati alla sicurezza per chi vive in case isolate. Ovviamente ciò non toglie che il Monferrato, con tutte le sue bellezze naturali, offra splendide soluzioni sia per chi desidera trascorrere un periodo di relax, magari facendo ciclismo collinare, sia per chi desidera acquistare una casa in cui trasferirsi a vivere. Oggi però anche quel comparto di mercato è un po’ ‘imballato’”.

Poi c’è il settore dei ‘capannoni’, ossia delle aree industriali: “Anche qui – evidenzia Adriano Roggero – per chi desidera acquistare le opportunità non mancano: anche se va considerato che oggi le normative di legge sono assai più stringenti ed esigenti rispetto non solo a trenta o venti anni fa, ma anche a dieci: per cui chi compra una struttura usata deve mettere in conto costi significativi di adeguamento e ristrutturazione, che ovviamente tende a ‘scontare’ dal prezzo di acquisto”.

 

Alessandro Anzalone, titolare in centro a Casale Monferrato di Soluzione Casa, ha un’esperienza nel settore legata ad alcuni anni in altre agenzia, “prima di aprire, tre anni, la  mia attività in proprio. Sono partito in controtendenza, in piena crisi di mercato, convinto che la qualità del lavoro comunque paghi, e in effetti sta succedendo. Il mercato in città è a più velocità: i recenti accordi territoriali sottoscritti dal comune con le associazioni dei proprietari e degli inquilini stanno dando un certo impulso al mercato delle locazioni, e stanno convincendo una parte di casalesi a ristrutturare alloggi sfitti, per renderli appetibili. In effetti la cedolare secca al 10%, unitamente a sconti Imu del 25%, rappresentano incentivi non trascurabili”. Più faticoso, riconosce Anzalone, il mercato delle compravendite, “soprattutto sul fronte degli immobili di fascia medio alta, dai 150 mila euro in su: anche per una certa difficoltà ad ottenere mutui da parte di tanti lavoratori con contratti a termine, o a partita Iva”. E gli affitti commerciali? “In realtà lì benefit fiscali non ce ne sono, e sarebbe forse opportuno prevederli: il mercato però non è fermo. Semplicemente, chi pretende di incassare gli stessi importi di affitto di 10 anni fa rischia di tenere la proprietà sfitta a lungo, mentre chi capisce come funziona oggi il mercato, e va incontro alle esigenze degli esercenti, riesce comunque ad affittare la struttura”.

E il futuro? “L’ottimismo è fondamentale: a Casale Monferrato ci sono comunque due polmoni occupazionali, l’ospedale e le scuole di ogni ordine e grado, che vedono ogni anno una buona mobilità di lavoratori, oltre naturalmente alle imprese private del territorio. Certo, occorre fornire al mercato prodotti di qualità, ristrutturati, meglio se arredati in maniera moderna. Un appartamento accogliente difficilmente rimane sfitto. E se i lavoratori si stabilizzano, comprare casa rimane un’esigenza primaria di tutti, o quasi”.